“Alcuni storici pongono l’origine di Latiano nell’XI secolo e precisamente nel 1092 e precisano che Latiano sarebbe derivata da un villaggio originariamente denominato Malignano. Altri storici propendono per il secolo precedente poiché nel Chronicon Volturnense del 947 è attestata la presenza di un toponimo Latinianu fra Oire e Meganghe che identificano con l’odierna Latiano situata appunto fra le città di Oria e Mesagne. Quindi si può ipotizzare l’esistenza del casale di Latiano precedente alla fondazione di quello di Malignano e la successiva fusione di entrambi con la definitiva scomparsa del secondo, di cui sarebbe rimasta traccia nella chiesa campestre di San Nicola de Milignano ancora esistente nei primi anni del XVII secolo e distante cinquecento passi dal centro della città di Latiano.
Nel territorio di Latiano vi erano altri casali quali Cotrino e San Donato, che per varie cause si spopolarono nei secoli XIV e XV ed i cui abitanti confluirono nei paesi vicini facendo aumentare la loro popolazione.” (1)
Nella terra di Carmelo Conte
Prima di inoltrarci per la strada che porta al Santuario, ci fermiamo ad ammirare davanti alle porte del Cimitero l’opera monumentale “TERRA RISORTA E LE PORTE DEL CIELO” (alta m. 11 x 8 di larghezza) dello scultore Carmelo Conte (per approfondire vedi QUI) realizzata in bronzo, acciaio, pietra e cemento che rappresenta un omaggio ed un pensiero per i defunti. “Essa costituisce la sintesi del mistero della risurrezione e rappresenta la prima stazione della Via Crucis dove le pie donne, Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo e Salomè, si recano al sepolcro portando gli aromi per imbalsamare Gesù, ma appena giunte al sepolcro sulla soglia trovano un angelo che indica che Cristo è risorto.
In questa opera l’angelo, all’alba del terzo millennio, continua ad indicare alla Madonna, raffigurata come madre dell’umanità sofferente con le sue spine, i suoi chiodi e la croce nel petto, il messaggio di speranza per gli esseri umani insito nella risurrezione di Cristo. Proprio per questo al centro dell’opera è collocato un sepolcro simile al globo terrestre (m. 3 di diametro) dove meridiane e parallele formano finestre e porte attraversate dalla luce irradiata dalla pietra sepolcrale di Cristo, fondamento della nostra speranza eterna. L’opera vuole essere un invito alla speranza per tutta la comunità latianese da parte dello scultore che vive d’arte e per l’arte, tra la gente”. (2)
La tomba di Armando Monasterio e della moglie Carmela Perrucci
Uno sguardo all’interno del luogo destinato alla sepoltura dei morti di Latiano ci fa notare, situata nelle immediate vicinanze dell’ingresso, la tomba con epigrafe dedicatoria del valoroso partigiano già condannato al confino dai fascisti e successivamente eletto più volte deputato della Repubblica e Sindaco di Latiano, Armando Monasterio insieme con la moglie (a).
L’antico Santuario dedicato alla Madonna di Cotrino
“Situato a circa 1 Km dal centro di Latiano questo luogo di culto mariano sorge in seguito ad un prodigioso ritrovamento, avvenuto agli inizi del ‘600 da parte di una contadina “offesa in tre sensi del corpo perché cieca, sorda e muta”, alla quale in sogno apparve la Madonna che, sanandola nel corpo, le indica un luogo in cui si erge su un muro nascosto tra i rovi la sua sacra immagine. La povera donna, riconoscente, unitamente al marito si conduce a Cotrino, località campestre presso Latiano, dove, scoperta la santa effige, si adopera elemosinando tra la popolazione locale, per l’edificazione di una piccola chiesa. Il vescovo Mons. Lucio Fornari, Vescovo di Oria, constatato l’ampio consenso devozionale il 9 Marzo 1606 istituisce la festa liturgica della Madonna di Contrino. L’anno successivo, con bolla datata 3 Febbraio 1607 ad opera dello stesso vescovo, la chiesa viene elevata a Rettoria e concessa al Capitolo della terra di Latiano. In seguito la chiesa fu ampliata ulteriormente, con l’aggiunta, nel 1856 della facciata in stile neoclassico.L’attiguo monastero, progettato nel 1915 dall’Ing. Gennaro Bacile, fu affidato nel 1922 alle cure dei Monaci Cistercensi. Nel 1992 essi, su progetto dell’Ing. Luigi Sticchi, edificarono un nuovo convento e l’attuale moderno tempio. La festa della Madonna di Cotrino si celebra dal 4 al 6 Maggio con processioni e fiaccolate.” (3)
“Sulla strada vecchia che collegava Latiano ad Oria sorge il piccolo santuario, annesso al monastero dei Padri Cistercensi e dedicato alla Madonna di Cotrino. All’ingresso si legge la seguente iscrizione latina: Hoc Templum A.D. MDCCCLXXXII Paulus Gioja pro sua civiumque salute magnificavit. Da ciò si deduce che il tempio venne ingrandito nell’anno 1882, con la costruzione anche dell’attuale facciata. Entrati nella piccola chiesa, l’occhio del visitatore si concentra subito sull’effigie della Vergine, posta attualmente al centro dell’altare maggiore, dove si trova a partire dal XVIII secolo. Originariamente, infatti, la sacra effigie era collocata nella parete laterale verso la strada vecchia di Oria, per poi essere trasportata col vecchio muro, in cui era dipinta, nella parete di prospetto, al di sopra dell’altare maggiore.” (4)
“L’originale Via Crucis a stampa antica della fine del XIX° secolo, raffigurante le stazioni dei pellegrini di Gerusalemme dal Palazzo del Pretorio di Pilato fino al Calvario e al Sepolcro, invita a ripercorrere spiritualmente il tragitto penoso del Salvatore. La statua lignea di San Bernardo, realizzata nell’anno 1950, proveniente dalla Fabbrica di Ortisei, permette alla mente e al cuore del visitatore di sintonizzarsi con gli slanci eroici del grande devoto della Madonna, il Doctor mellifluus o Doctor marialis. La tela raffigurante San Giuseppe (protettore della Congregazione Cistercense di Casamari), realizzata nel 1991 dal religioso cistercense padre Agostino M. Caputi di Latiano, e collocata sull’altare del 1924, dono dei coniugi Geremia e Crocifisso Rubino, avvolge il fedele in una stupenda atmosfera di pace e di intimità spirituale, virtù proprie della famiglia di Nazareth.
La Chiesetta mostra, in generale, un’architettura semplice, con elementi baroccheggianti presenti nel presbiterio e soprattutto sull’altare maggiore, che rappresenta la parte più antica e più interessante dell’intero santuario.” (4)
“La volta, di recente restaurata, nascondeva una stupenda raggiera eucaristica, con al centro la scritta IhS (Iesus hominum Salvator), attorniata dai simboli eucaristici del calice, del campanello e del messale e da una stella, forse simbolo mariano. Ai lati, fa da contorno un particolare di sfumature cromatiche sul verde-verdone, con un gioco speciale di ombre e di luci, simile a stoffa preziosa.” (4)
Dietro l’altare, attraverso due porticine, vi è l’ingresso nel coro del monastero, il cuore della vita monastica, realizzato A divozione di Vincenzo D’Ippolito fu Ferdinando nell’anno 1924. Eleganti “stalli” lignei accolgono i monaci per i momenti della preghiera in comune; infine, la figura del Santo re Davide nell’atto di arpeggiare la cetra, le immagini dei volumi della liturgia delle ore e le iscrizioni Septies in die dixi tibi laudem e Psallite sapienter, il tutto frutto del pennello di Salvatore Murra, abbelliscono la volta e creano un’atmosfera particolarmente orante”. (4)
Il nuovo Santuario
“I lavori di costruzione del nuovo santuario ebbero inizio nell’anno 1978 e furono ultimati nel 1992. La prima pietra fu benedetta il 22 ottobre 1978 dal padre Nivardo Buttarazzi, Abate Preside della Congregazione Cistercense di Casamari. Il nuovo edificio fu progettato dagli ingegneri Oronzo e Luigi Sticchi e la realizzazione dell’opera fu affidata all’impresa edile «Simeone D’Antona». La chiesa è lunga 55 metri, di cui 8 destinati al porticato d’ingresso o sagrato; è alta 28 metri sul piano del piazzale, degradando a metri 20 nella navata centrale e metri 16 in corrispondenza del presbiterio. La superficie totale è di metri quadri 1500, coprendo uno spazio che è 12 volte più grande dell’antico santuario. La dedicazione della nuova chiesa avvenne il 7 novembre 1992 con la presenza del vescovo di Oria mons. Armando Franco.
“Nel suo interno la chiesa custodisce le preziose opere bronzee, di notevole valore artistico, realizzate dallo scultore Carmelo Conte di Latiano: l’artistico Tabernacolo (raffigurante il mondo con quattro lance ad indicare i punti cardinali, ai cui lati orizzontali appaiono tre linee, rappresentanti le virtù teologali, e a quelli verticali sette, rappresentanti i sacramenti della chiesa: al centro troneggia la figura del Cristo, dal cui petto squarciato sgorgano grappoli d’uva e spighe di grano, segni tipicamente eucaristici, mentre gli fanno corona i dodici apostoli, con lo sguardo di tutti rivolto verso il loro Signore, ad eccezione del traditore);” (4)
“le 14 stazioni della moderna “Via Crucis”, le cui scene conformi alla descrizione evangelica culminano nella maestosa statua bronzea del Cristo Risorto, circondato da tralci di vite, spighe di grano e colombe, realizzata nell’anno 1995 e dedicata al giovane Nino Milano (..); la suggestiva croce a stilo, posta sul presbiterio, accanto all’altare maggiore.” (4)
“All’ingresso della chiesa il fedele ha l’opportunità di accostarsi alla grandiosa figura del Cristo Crocifisso, scolpito su un tronco unico di albero d’ulivo dall’artista Giuseppe Di Giorgio di Brindisi nell’anno 1990. L’opera rivela la sua maestosità e permette al fedele di accostarsi all’immagine inusuale di un Crocifisso, che lo invita a ripercorrere l’intero dramma, vissuto dal Cristo sulla croce e ben evidenziato sia dai lineamenti del volto e sia dall’intero portamento dell’uomo trafitto. Addossato alla parete laterale destra, il Crocifisso è un richiamo impellente, che interpella il visitatore, richiamandolo alla preghiera e alla meditazione della passione del Salvatore. (4)
Al centro del presbiterio domina imponente il mosaico della Madonna di Cotrino, realizzato nell’anno 2006 dall’artista Alessia Cataldo della Ditta Domus Dei di Roma.” (4)
“Le meravigliose e splendide sette campane, disposte in alto sul campanile della facciata, sono state finemente cesellate dalla Ditta Capanni di Castelnovo De’ Monti (RE) e riccamente impreziosite da immagini dello scultore Carmelo Conte, di cui le tre più grandi sono dedicate rispettivamente a San Benedetto da Norcia, a San Bernardo di Chiaravalle e alla Madonna di Cotrino, mentre le altre quattro a San Giovanni Battista, al beato Bartolo Longo, ai tre fondatori dell’Ordine Cistercense e a San Giuseppe. Come le sette note musicali, esse nei giorni festivi e nelle solennità eseguono dolcissimi inni mariani, con i quali invitano i fedeli alla preghiera e alla lode.” (4)
Oggi il Monastero è sede di un seminario. Di impianto settecentesco il chiostro dagli alti colonnati, come il resto del complesso monastico. “Attraverso un maestoso e suggestivo portone in legno di faggio, realizzato nella prima metà del ’900, si accede nella biblioteca del Monastero.” (4)
La Madonna di Cotrino
L’anno 2006 in occasione del quarto centenario dell’istituzione della festa liturgica della Madonna di Cotrino, i monaci Cistercensi, attuali custodi del Santuario, hanno festeggiato
l’evento con numerose manifestazioni e celebrazioni religiose con l’intervento di autorità ecclesiastiche (..). Per questo straordinario evento essi hanno commissionato un medaglione ricordo allo scultore Carmelo Conte, che magistralmente e sinteticamente ha raffigurato la storia del Santuario: nel recto è rappresentato il ritrovamento dell’effigie e la relativa leggenda, mentre nel verso la storia recente del Santuario a partire dalla venuta dei monaci Cistercensi il 20 agosto 1922 (1).
Un ringraziamento all’amico Mario Carlucci che ha collaborato con me nella ripresa delle immagini.
“Legenda: allo scopo di non tediare il lettore con la ripetizione delle fonti citate, è stato attribuito un numerino per ogni opera consultata, che si ritroverà al termine della citazione e che consentirà l’esatta attribuzione bibliografica o sitografica.”
(1) La via di Maria, di Autori vari – a cura di A.Maria de los Reyes. Stampato da Tiemme Srl Manduria (Ta) maggio 2008
(2) http://www.comune.latiano.br.it/index.php?option=com_content&view=article&id=29&Itemid=67
(3) http://www.viaggispirituali.it/2012/03/santuario-santa-maria-di-cotrino-latiano-brindisi/
(4) http://www.santuariodicotrino.it
Grazie di cuore per la magistrale presentazione storico-artistica e per l’ottimo servizio fotografico del monastero! Congratulazioni e…ad maiora!
(P. Antonio-priore del Monastero di Santa Maria di Cotrino)
Grazie per le belle parole e per l’accoglienza ricevuta. Spero che questo lavoro possa servire ad avvicinare ancor di più i fedeli al vostro Monastero!
Grazie di cuore per la magistrale presentazione storico-artistica e per l’ottimo servizio fotografico del monastero! Congratulazioni e…ad maiora!
(P. Antonio-priore del Monastero di Santa Maria di Cotrino)
Grazie per le belle parole e per l’accoglienza ricevuta. Spero che questo lavoro possa servire ad avvicinare ancor di più i fedeli al vostro Monastero!