Sfogliando il libro “Passaporto per la mia cultura” (1), frutto di una collaborazione tra studenti delle scuole superiori, professori e personale specializzato di Musei, Biblioteche e Archivio di Stato, abbiamo avuto la possibilità non solo di conoscere tante piccole curiosità che appartengono a un mondo che ormai non esiste più, ma anche di avere uno spaccato della condizione sociale ed economica del XIX secolo.
Di tanto ringraziamo tutti coloro che sono intervenuti nella preparazione del libro. Crediamo infatti sia giusto spendere una parola per dire che l’indagine sul campo condotta dai ricercatori (studenti e insegnanti) si è potuta effettuare anche grazie agli “Enti di Cultura” (Biblioteche, Musei, Archivi) che da luoghi chiusi “frequentati da una ristretta èlite di studiosi alla ricerca del documento prezioso, inedito”, sono diventati centri culturali aperti ad una utenza variegata che pone le domande più diverse, aprendo la strada a nuove ricerche e nuove possibilità di studio.
Abbiamo già ricevuto un prezioso contributo da questo libro quando abbiamo parlato del Liberty a Brindisi (vedi link QUI), ma adesso ci vogliamo mettere alla prova elaborando alcuni dati dallo “Stato di popolazione” dell’anno 1850, di tre diverse Parrocchie di Brindisi: S. Anna (Parroco G. Palazzo), SS. Annunziata (Parrocchia Vicariale) e S. Lucia – SS. Trinità (Parroco G. Ercolini).
I risultati, pur non avendo la pretesa di rappresentare un campione statistico sia per l’incompleto bacino di raccolta sia per i metodi non uniformi con cui operavano le diverse parrocchie, danno la possibilità di fare un confronto con la vita che si è svolta in un’epoca, che è stata quella dei nonni dei nostri nonni, e che adesso ci sembra la preistoria a giudicare dagli enormi cambiamenti intervenuti. Si badi bene che non ci riferiamo soltanto alle novità tecnologiche e sociali, ma anche ai cambiamenti di mentalità, di usi e costumi nel comportamento generale delle famiglie.
Dati rilevati a Brindisi nel 1850 da “Lo stato delle anime” tenuto dalle parrocchie.
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PERSONE PER FAMIGLIA
Parrocchia | Numero delle persone | Numero delle famiglie | Media di persone per famiglia |
S. Anna | 1625 | 342 | 4,7 |
SS. Annunziata | 1200 | 268 | 4,4 |
S. Lucia | 1217 | 253 | 4,8 |
Media aritmetica di persone per famiglia nel 1850 = 4,6
Secondo l’ISTAT (2) la famiglia media italiana è attestata a 2,4 unità nel 2010, quasi la metà rispetto al 1861 (data del primo censimento all’indomani dell’unità d’Italia) quando la famiglia era di 4,7 persone. Il dato nazionale è quindi perfettamente in linea con quello locale attestato a 4,6 unità per abitazione nel 1850.
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CASA DI PROPRIETA’
Parrocchia | Fam. Proprietarie | Fam. In affitto | Totale | Percentuale Fam. Proprietarie |
S. Anna | 105 | 237 | 342 | 30,7 |
SS. Annunziata | 48 | 220 | 268 | 17,9 |
S. Lucia | 50 | 203 | 253 | 19,7 |
Media Percentuale delle Famiglie Proprietarie = 22,7
Fonte Agenzia delle Entrate – alla data del 31/12/2012 – il 76,6% delle famiglie italiane vive in una casa di proprietà. (3) Come si può ben vedere il dato si è più che triplicato dal 1850 dimostrando il migliorato tenore di vita degli italiani e una propensione all’acquisto della casa (la cosiddetta cultura ancorata al “mattone” come fattore di benessere e stabilità) maggiore che in molti altri altri Paesi europei (fonte http://www.federcasa.it/documenti/archivio/federcasa_i_numeri_della_casa.pdf – tav. 7).
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CLASSI DI ETA’
Parrocchia | A – Bambini fino a 5 anni | Percentuale A | B – Adulti oltre 75 anni | Percentuale B |
S. Anna | 109 | 6,7 | 5 | 0,3 |
SS. Annunziata | 101 | 8,4 | 0 | 0 |
S. Lucia | 85 | 6,9 | 1 | 0,08 |
Media | 7,3 | 0,12 |
Parrocchia | Nomi Maschili più usati | Nomi Femminili più usati |
S. Anna | Antonio (77), Francesco (77), Giuseppe (68), Teodoro (65), Cosimo (50) | Maria (72), Antonia (57), Angela (31), Cosima (29), Rosa (27) |
SS. Annunziata | Giuseppe (54), Antonio (42), Teodoro (34), Giovanni (30), Vincenzo (26) | Maria (56), Adelaide (24), Anna-Antonia (21), Filomena (21), Rosa (15) |
S. Lucia | Giuseppe (52), Francesco (46), Antonio (39), Cosimo (38), Giovanni (27) | Maria (98), Filomena (32), Cosima (29), Lucia (25), Rosa (24) |
Come si può notare i nomi Antonio e Giuseppe sono i nomi maschili più frequenti in tutte e tre contrade; mentre i nomi femminili ad avere questa particolarità sono: Maria e Rosa. Il nome di Maria è quello che si presenta con la maggior frequenza.
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SEPARAZIONI (O ABBANDONI)
Nell’Italia del 1881 erano 717, per arrivare a 84.165 nel 2008.
Nella nostra ricerca questo dato non è stato rilevato però è significativo che i parroci abbiano indicato accanto alle segnalazioni di nubile/celibe, marito/moglie, la voce “esposito/a” oppure “esposta” come se la condizione di abbandonato/a fosse di tipo sociale.
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I MESTIERI DELLE DONNE NEL 1850 IN ALCUNE CONTRADE DI BRINDISI
Parrocchia | Mestieri delle donne (in ordine di rilevazione) | Numero per Settore di attività | Percentuale |
S. Anna | Domestica (18), Filandaia (268), Tessitrice (17), Campagnola (2),Levatrice (3), Cucitrice (2), Panofila (3) | Numero di addetti: Industria 285;Agricoltura 2; Altre attività 26. | Addetti in percentuale: Industria 60,1%,Agricoltura 0,4%, Altre attività 5,5%. |
SS. Annunziata | Locandiera (1), Domestica (20), Filandaia (2), Ostetrica (1)Panificola (1) | Numero di addetti: Industria 2;Agricoltura 0, Altre attività 23. | Addetti in percentuale: Industria 0,4%;Agricoltura 0, Altre attività 4,9%. |
S. Lucia | Domestica (13), Filandaia (48), Industriosa (69), Fornara (1), Serva (1)Esposita del Comune di Mesagne (1), Panificola (2), Locandiera (1) | Numero di addetti: Industria 117;Agricoltura 0; Altre attività 19. | Addetti in percentuale: Industria 24,7%;Agricoltura 0; Altre attività 4%. |
Totale delle donne che lavorano nel 1850 in alcune contrade di Brindisi: 474 di cui nell’industria 404; nell’agricoltura 2; nei servizi 68. Vediamo che son poche le donne che lavorano nelle campagne perchè il lavoro nei campi, che allora veniva svolto esclusivamente a mano senza aiuto di macchine, era considerato troppo duro per le donne che invece avevano il compito di allevare i figli; però nelle città qualcosa cominciava a cambiare perchè nella filiera tessile (industria), le donne trovano un lavoro loro congeniale e sono ben l’85,2% del totale le brindisine nostre bis-nonne che troveranno impiego.
Quindi in totale sono 1.586 le unità lavorative nei rioni considerati, comprendendo anche il lavoro maschile, e di questi 474 donne e 1112 uomini. In percentuale le donne che lavorano sono il 29,8%; il restante 70,2 sono uomini.
Donne e lavoro. ISTAT – Nel 2009 le donne che lavorano, considerando quelle tra i 25 e 64 anni ossia a partire da quando il percorso degli studi dovrebbe essere completato, si attestano al 56%. Non ci sono statistiche di 150 anni prima, però possiamo provare a fare una comparazione con i dati, sia pure parziali, in nostro possesso.
I MESTIERI DEGLI UOMINI NEL 1850 IN ALCUNE CONTRADE DI BRINDISI
Parrocchia | Mestieri degli uomini (in ordine di rilevazione) | Numero per settore di attività | Percentuale |
S. Anna | Proprietario (8), Trainiere (2), Contadino/villano/gualano (292), Muratore/fabbricatore (19), Falegname (4), Cancelliere (3), Canonico/Sacerdote (6), Scrivano/scribente (5), Legale (1), Marinaio (11), Sarto (8), Barbiere (4), Calzolaio (17), Militare/cannoniere/soldato (6), (Ufficiale) Elettorale (1), Panettiere (1), Pizzicagnolo (4), Ceraiolo (1), Ferraro/ferraio (12),Cechiero (1), Molinaio (1), Ramaro (3), Cocchiere (1), Ottonaro (2), Agrimensore (1), Giardiniere (7), Orefice (2), Medico (2), Industriante (3), Farmacista (2), Pittore (2), Bottaro (2), Cuoco (1), Usciere (1), Facchino (1), Ammassaro ( o Massaro?) (1),Orologiaro (1), Negoziante (2), Telefrichista? (1) | Numero di addetti: Industria 40; Agricoltura 301; Altre attività 103 | Industria 3,5%; Agricoltura 27%; Altre attività 9,3% |
SS. Annunziata | Falegname (10), Villano (75), Proprietario (7), Figulo (Vasaio) (2), Calzolaio (6), Calafato (op. Navale) (3), Marinaio (22), Muratore/fabbricatore (24), Negoziante/bottegaio (12), Ferraio/Ferraro (4), Domestico (3), Canonico (5), Ramaio (1), Cuoco (2), Soldato (1), Sarto (8), Scrivano (3), Massaro/Fattore (1), Industriante (4), Dir. Posta (1), Avvocato (3), Caffettiere (lavorante nei caffè) (2), Farmacista (2), Bettoliere/Cantiniere (5), Farnararo? (1), Pellaio (1), Pescatore (1), Facchino (2), Giardiniere (3), Macchinista (1), Pescivendolo (1), Fornaro (1), Soldato doganale (7), Fiscalaro (esattore imposte) (3), Armiere (1), Capitano Lazzaretto (1), Ricevitore Registro (1), Macellaio/Beccaio (4), Orefice (1), Architetto (1), Agrimensore (1), Medico (2), Facchino/curato d’olio (9), Vice Console Ionico (1), Trainiere/Calessiere (6) | Numero di addetti: Industria 48; Agricoltura 89; Altre attività 118 | Industria 4,4%, Agricoltura 8%, Altre attività 10,6% |
S. Lucia | Legale (3), Contadino/pecoraro/gualano/pastore (273), Pastiere (2), Usciere (2), Ferraro (8), Industriante (4), Ramiere (1), Beccaio (5), Muratore/fabbricatore (13), Negoziante (8), Barbiere (3), Militare/artigliere (4), Sarto (9), Falegname (7), Armiere (1), Panariere (1), Console sardo (1), Proprietario (3), Giardiniere (11), Calzolaio (11), Mulinaro (7), Canonico/sacrestano (3), Bottacchiere (1), Filarmonico (che gira tra i mercati e fiere) (1), Viaticale? (1), Locandiere (1), Farmacista (2), Tintore (2), Massaro (5), Becchino (1), Ottonaro (1), Conciatore (1), Impiegato (1), Cantiniere (4), Capitano delle chiavi (1), Trainiere/stalliere/cocchiere (5), Caffettiere (5), Maniscalco (1) | Numero di addetti: Industria 41; Agricoltura 289; Altre attività 83 | Industria 3,7%, Agricoltura 26%, Altre attività 7,5% |
Totale uomini che lavorano nel 1850 in alcune contrade di Brindisi: 1.112 di cui nell’Industria 129 (11,6%) , in Agricoltura 679 (61%) e in Altre attività 304 (27,4%) .
Secondo l’ISTAT nel 1861 il 70% della popolazione lavorava nel settore agricolo, il 18% nell’industria e il 12% in altre attività; i nostri dati pur essendo leggermente diversi, confermano grosso modo le stime nazionali. Nel 2009 i servizi assorbono la quota maggiore di lavoratori, quasi il 67% dei lavoratori, l’industria scende al 29,2% e l’agricoltura arretra al 3,8%
Questo lavoro ci sembra che abbia messo in luce una certa rilevanza del lavoro delle donne circa 150 anni fa ed anche una diversa collocazione nei settori produttivi a tutto vantaggio dell’agricoltura che ancora non aveva subito lo spopolamento delle campagne a favore dell’industria, e il terziario per molto tempo ancora, stabile.
Per quanto possibile abbiamo cercato di raggruppare in un’unica classe categorie affini (ad es. contadino/pecoraro/gualano/pastore) che ai nostri fini non avrebbe avuto senso tenere divise.
Non nascondiamo la difficoltà a rintracciare alcuni lavori oramai completamente scomparsi (ad es. il cechiero dovrebbe essere colui che valutava se una moneta era falsa) e altri che forse era stati mal trascritti di cui non siamo proprio riusciti a trovar nulla tipo: viaticale, farnararo, telefrichista, che abbiamo accompagnato con un punto interrogativo e inseriti in Altre attività.
Chi vorrà guardare con un po’ più di attenzione di rimarrà certo meravigliato per il gran numero di sarti, calzolai, pizzicagnoli che c’erano allora e che la modernità ha ridotto fortemente o addirittura spazzato via così come è accaduto per ramari, ottonari, ferrai, conciatori, trainieri, cocchieri , calessieri, molinari, figuli, scrivani, ceraioli, ecc.
Bibliografia e sitigrafia: “Legenda: allo scopo di non tediare il lettore con la ripetizione delle fonti citate, è stato attribuito un numerino per ogni opera consultata, che si ritroverà al termine della citazione e che consentirà l’esatta attribuzione bibliografica o sitografica.”
(1) Passaporto per la mia cultura, pubblicazione dell’Archivio di Stato di Brindisi in collaborazione con la Provincia di Brindisi – Assessorato alla P.I., la Biblioteca Provinciale di Brindisi, la Biblioteca Arcivescovile “A. De Leo”-Brindisi, il Museo Arch. Provinciale “Ribezzo” di Brindisi, la Scuola Secondaria di I grado “Vinci-Alighieri”-Brindisi, il 3° Circolo Didattico “Cappuccini “-Brindisi. Tip. La Concordia snc, Brindisi. Giugno 2005
(2) http://www.istat.it/it/files/2011/03/Italia-in-cifre.pdf
(3) http://www.ilquotidianodellapa.it/_contents/news/2015/febbraio/1424206034132.html
(4) “Qui…dove la terra finisce e il mare comincia”, Archivio di Stato – Brindisi. Stampato da Ed. Phromos 2011
(5) Parliamo di Brindisi con le cartoline, di G.ppe Candilera. Grafischena Srl – Fasano (Br) 2000
(6) Fototeca Briamo presso B.A.D.
Grazie dell’articolo sulla storia di Brindisi.