“È arrivato un veliero carico di…”: la prima biblioteca navigante, che a bordo della Portus Veneris attraverserà la Puglia in due anni.
Come da programma, Lunedì 3 agosto, davanti al vascello ormeggiato nel porto di fronte alla casa del turista, si son tenute le previste letture a cura della biblioteca De Leo e dell’Associazione Fattidicarta aventi ad oggetto il mare e il tema collegato dell’immigrazione.
In contemporanea, dalla stessa Biblioteca De Leo sono stati posti in esposizione due manoscritti preziosissimi del XVIII e XIX secolo, corredati da ancor più pregiate carte geografiche della Puglia.
Sia detto per inciso, la Biblioteca fondata da Annibale De Leo nel 1798, è stata la prima biblioteca pubblica di Terra d’Otranto e con i suoi 110.000 libri raccolti nei suoi circa 210 anni di vita, tra i quali i rarissimi codici miniati, è in attesa di ottenere a breve il patrocinio dell’UNESCO.
Tornando alla nostra bella biblioteca sull’acqua c’è da dire che sarà molto di più che una libreria dedicata al mare, infatti l’iniziativa dell’associazione Magna Grecia Mare è di porsi alla ricerca di giovani talenti tra i 18 e i 35 anni di età, da avviare all’editoria e alla scrittura, all’antica pratica di mare e all’enogastronomia tradizionale.
Valori e saperi che saranno poi a disposizione del pubblico e dei turisti, nei sette porti che l’imbarcazione toccherà (Tricase, Trani, Molfetta, Monopoli, Brindisi, Otranto e Gallipoli, cui potrebbe aggiungersi Manfredonia).
Un’iniziativa ambiziosa, che è nata dalla collaborazione con il Ciheam di Bari (Centro internazionale di alti studi agronomici) e con Art corsivo basso srl, che ha il sostegno del dipartimento della Gioventù della presidenza del Consiglio dei ministri e il supporto della Guardia costiera e di Repubblica, che seguirà anche la navigazione e gli eventi programmati.
C’è il tempo anche per una breve gag tra un pescatore e due sposini giunti di fianco a noi, alla ricerca del posto più bello per fare le fotografie.
Come si diceva sono intervenuti due membri dell’Associazione Fattidicarta con la lettura di tanti pensieri e riflessioni, anche di uomini illustri, riguardanti il mare e le sue attività.
Successivamente è stata la volta della direttrice della Biblioteca A. De Leo che ha fatto un accorato intervento sul tema dell’immigrazione prendendo in esame l’ultima, più grave tragedia mai registratasi, che ha visto finire in fondo al mare 700 persone venute in Italia a cercare la felicità e che hanno trovato la morte.
In tale contesto si inserisce appieno la storia della barca: ha un centinaio di anni, è arrivata a Tricase nel 2002 senza vele e senza alberi, trasportando 98 curdi che cercavano salvezza.
È un esemplare raro, forse unico al mondo, di Trechandiri (imbarcazione greca di origine ottomana ndr) armato a vela latina, che da quando è stato restaurato sta avendo una seconda vita, fatta di speranze giovanili e futuro, perché tra le tante attività la Portus Veneris, con la sua ciurma di ragazzi, accoglie anche studenti degli istituti alberghieri e nautici, per offrire loro laboratori formativi.
Così, come dice Antonio Errico dell’Ass. Magna Grecia Mare, questo veliero è destinato a diventare da simbolo della disperazione a simbolo della fratellanza.
Un esempio vivente lo abbiamo visto e ascoltato sulla banchina di Brindisi, si chiama Drissa Kone ed è uno di quei ragazzi sbarcati da un barcone c Portus Veneris che, nel nostro comune aveva trovato un lavoro e una sistemazione, anche se ultimamente la crisi non ha fatto sconti nemmeno a lui, e adesso è nuovamente alla ricerca di un impiego. Ci ha raccontato la sua storia, fatta di umiliazioni e di sacrifici, ma che per una volta ha un lieto fine in questo giovane perfettamente integrato, che è capace di parlare, lavorare e lottare per migliorare se stesso e l’ambiente circostante. Non sappiamo se altri giovani avranno la stessa volontà e determinazione di Drissa Kone ma lui è l’esempio vivente che anche qui da noi, è possibile…!
Intanto il regista Edoardo Winspeare, già annuncia che realizzerà un docufilm sul caicco (barca a vela di origine turca ndr) e la sua missione.
Alla fine della manifestazione c’è stato anche il tempo per una brevissima lezione di vela agli spettatori interessati
Un ringraziamento all’amico Mario Carlucci per la sua foto dalla sponda Casale
Tutte le notizie sono state tratte dagli artioli di Repubblica e in particolare da questo: http://bari.repubblica.it/cronaca/2015/02/13/news/veliero-107234348/