Un commento all’articolo di Brundarte sulla letterata brindisina Clodia Anthianilla inviatoci dalla Prof. Pina Belli D’Elia, docente di Storia dell’Arte medievale e moderna presso l’Università degli studi di Bari con una vera e propria passione per la nostra provincia, ci ricorda il debito di riconoscenza nei confronti della studiosa e ricercatrice Benita Sciarra che tanto ha fatto per la città di Brindisi e ci motiva ad iniziare una ricerca sulla sua attività.
Ci scrive Pina Belli che ringraziamo per l’attenzione con cui ci segue:
Bel contributo di conoscenza che riporta anche all’attenzione del vasto pubblico il nome e l’opera di Benita Sciarra, cara amica mai dimenticata della mia gioventù alla quale Brindisi deve molto.
Iniziamo con una pagina tratta da Per Amore, per Professione e per Diletto – Le scritture delle donne in terra di Brindisi (secc XVI – XX) – Edizione Amici della Biblioteca De Leo, catalogo a cura di Rosanna Basso e Katiuscia Di Rocco.
Benita Sciarra nasce a Brindisi nel 1926. Dopo aver conseguito la laurea in Lettere Antiche presso l’Università di Bari con una tesi su La chiesa di San Giovanni al sepolcro in Brindisi, dal 1956 al 1957 insegna Storia dell’Arte presso il Liceo classico “B. Marzolla” di Brindisi. Nel 1965 frequenta, presso la fondazione Lerici, un corso di perfezionamento in prospezioni archeologiche.
Dal 1963 al 1973, in qualità di assistente alla cattedra di Archeologia Cristiana, si occupa di didattica e ricerca presso l’Istituto di Storia dell’Arte e Archeologia Cristiana dell’Università di Bari. Dal 1968 al 1984 conduce, con l’Istituto di Studi Liguri, diverse campagne di archeologia subacquea a cui seguono sue interessanti pubblicazioni in Italia e all’estero.
Nel 1973 diviene Direttrice del Museo Archeologico Provinciale di Brindisi. Negli anni della sua guida il Museo ottiene un importante riconoscimento europeo, “Arthur Andersen Fondation”.
Iscritta all’Ordine Nazionale dei giornalisti dal 1984, è stata anche componente del Comitato scientifico di redazione della rivista “Archeologia Viva”. Dal 1988 entra a far parte del direttivo di due prestigiose associazioni a livello nazionale ed internazionale: l’A.N.M.I. (Associazione Nazionale Musei Italiani) e l’I.C.O.M. (International Council of Museums).
La cultura storica e archeologica di Benita Sciarra si manifesta, oltre che nel ruolo professionale ricoperto per oltre un trentennio, anche nei contenuti scientifici dei suoi contributi che riguardano due aspetti. Il primo è rappresentato dagli studi e le ricerche sulle fornaci di Apani e Giancola, testimonianza dello sviluppo economico della città di Brindisi in epoca romana. Il secondo riguarda il grande interesse suscitato nella Sciarra dall’archeologia sottomarina. Grazie così al suo impegno costante sono iniziate le ricerche e le esplorazioni lungo il litorale brindisino, che hanno portato a scoperte straordinarie come i bronzi di Punta del Serrone.
Muore a Mesagne nel 1993.
Fonti
Per Amore, per Professione e per Diletto – Le scritture delle donne in terra di Brindisi (secc XVI – XX) – Edizione Amici della Biblioteca De Leo, pag 64
Catalogo a cura di Rosanna Basso e Katiuscia Di Rocco