Il 22 maggio 1839 Rosa Taddei Mazzidolfi, poetessa estemporanea tra le più celebrate del secolo nel regno delle Due Sicilie, di famiglia originaria di Barletta, nipote di Emanuele Taddei, direttore del «Corriere napoletano» poi «Giornale del regno delle Due Sicilie», dedicò da Lecce, con i seguenti versi, il suo ritratto all’arcivescovo di Brindisi Pietro Consiglio.
Ritratto e versi autografi sono ancora nella sala d’ingresso della biblioteca pubblica arcivescovile «A. De Leo», cosi come auspicato nei versi:
Non senza invidia mia, tu immagin muta
Vai di Brandizio alla famosa sponda,
Né dir ti posso; la città saluta
Ove virtute e gentilezza abbonda;
Ove di Roma e della sua caduta
Serban gli antichi avanzi il suolo e l’onda;
Ove sui lauri un dì cari a Gradivo,
Crescon i rami del Cecropio ulivo.
Né sperar oso a te schiuse le soglie
Del pio pastor che il gregge al ciel riduce;
E men la stanza ove Sofia raccoglie
Ne suoi volumi del saver la luce;
Che tu, coperta di femminee spoglie,
Priva del genio, che a quel tempio adduce
Molto otterrai, se pur ti sia concesso,
Rimaner come in guardia al sacro ingresso».
Una breve ricerca su internet (vedi il link) ci testimonia la sua conoscenza con lo scrittore, poeta e patriota risorgimentale Silvio Pellico, noto soprattutto come autore di Le mie prigioni.
- dalla Cronaca dei Sindaci di Brindisi Vol. II (1787 – 1860). Ed Amici della De Leo – Brindisi