Pare accertato che, già nel 1739, Giovanni Titi usufruiva del sostegno economico dato da Don Aloisio Ferreyra – castellano delle fortezze sull’isola di Sant’Andrea dal 1690 al 1710 – attraverso un Monte dei Poveri chiamato “Monte dei Jannizzeri” che si occupava del sostentamento di orfani e vedove dei soldati spagnoli al Forte.
Nel 1770 però perse il beneficio perché non aveva più bisogno. La famiglia, infatti, partendo da “uno schifo senza reti” aveva raggiunto un discreto patrimonio e un dignitoso reddito.
Ad inizio ‘800 Teodoro Titi, che per 20 anni aveva acquistato e venduto barche e prodotti alimentari per conto di altri, decise di acquistare per 3.820 ducati un BrickSchooner (Goletta), di cui in seguito vedremo alcune vicende, di bandiera napoletana. Perfettamente in ordine, ben attrezzato e tutto corredato di ferri, vele, sartie ed ormeggio, nominato “L’Angioletto” in onore del padre.
Successivamente la famiglia Titi ebbe un ruolo di spicco nella realtà cittadina e nazionale, fino ad assurgere con Angelo nel 1928, al ruolo di presidente dell’Unione dei Commercianti e Console di Germania.
Nel XX secolo ha ulteriormente consolidato il proprio ruolo legandolo allo sviluppo del porto e della città attraverso il lavoro e la capacità negli affari, come ricorda il motto di famiglia: “Labor omnia vincit”.
Archivio privato famiglia Titi. Teodoro Titi (1884-1963)
Archivio privato famiglia Titi. Teodoro Titi (1884-1963)
Archivio privato famiglia Titi. Foto della nave “Città di Lecce” durante l’inaugurazione fatta a Brindisi il 19 maggio 1949
Il libro di bordo
Premessa (di Katiuscia Di Rocco)
Ritrovato nel 2007 tra le carte della famiglia Titi, il libro di bordo del Brick Schooner “L’Angioletto” rappresenta l’unica testimonianza in Brindisi ed una delle pochissime in Puglia della vivacità dei traffici commerciali nel Mediterraneo e nell’Adriatico della metà del XIX secolo.
Quella stessa intensità di traffici che faceva ritenere vitale per lo sviluppo dell’economia nazionale dotare di migliori infrastrutture e servizi una città come Brindisi che avrebbe potuto portare notevoli vantaggi all’economia italiana.
Nel racconto dei viaggi compiuti da “L’Angioletto” carico di merci in Sicilia, Francia, Istria e Turchia veniva annotato ogni dettaglio con estrema precisione e terminologia tipicamente marinara. Il volume risulta composto da 64 carte e per volontà della famiglia Titi è stato recentemente restaurato attraverso operazioni di ricomposizione del corpo del libro, cucitura, indorsatura, reintegrazione delle lacune della carta decorata, recupero dei piatti e della tela originale.
È a tutt’oggi conservato nell’archivio privato della famiglia Titi che nel 2007 ha deciso di donare gran parte delle carte di famiglia alla Fondazione Biblioteca Pubblica Arcivescovile “A. De Leo” di Brindisi.
Archivio privato famiglia Titi
Libro stampato per l’anniversario dei 160 anni della famiglia Titi
Giornale di bordo “Originale” con l’intestazione Angioletto ancora parzialmente leggibile
Archivio privato famiglia Titi. Teodoro Titi, 1848
BAD, Fototeca Briamo n. 14/28. Teodoro (1830-1920) e Nicola Titi (1826-1905)
Trascrizione di alcune giornate
Brindisi lì 14 agosto 1860
Si comincia il viaggio avendo noleggiato il bastimento sotto questa casa Nervegna, negoziante qui levare un carico d’avena in questa piazza e dirigermi per il golfo di Napoli, prendere divisa al Granatello in forza della polizza di carico.
L’istesso giorno viene da me [il] capitano Antonio Chimienti, scelto l’equipaggio di persone nove compreso il capitano come qui si osserva in colonna:
Brindisi, Castello Alfonsino (Coll. Valigia delle Indie)
Ruolo d’equipaggio
Partenza da Brindisi
Venerdì 23 a Sabato 24 agosto del 1861 P.M. Aria chiara e vento dal 4° quadrante. Alle ore 3 ci mettiamo alla vela ed alle 4 ½ siamo in franchia del porto. Si fa rotta per S.E. filando miglia 2 ½ l’ora, alle 8 vento più fresco con forte mare da Nord.
Alle 9 si afferrano le piccole vele ed alle 10 ½ quando siamo a parallelo della Torre dell’Orso in distanza di miglia 9 circa, si ordina di visitare la pompa e si trova polzate 10 di acqua. Si comincia a pompare, si pompa per circa un’ora senza mai a diminuire l’acqua; si visita di nuovo e si trovano polzate 12 di acqua. Immediatamente si sospetta che si avesse aperta qualche via d’acqua al bastimento, di fatti, visitando alle gavoni di poppa e da prora, si verificò che l’acqua vi usciva di sotto alla poppa. Era impossibile di riparare in navigazione questa via d’acqua ma, riunendo il Consiglio del[l’] equipaggio e passeggeri, si risultò che prendessimo il luogo più vicino e si disse, per la comune salvezza, di prendere porto nella rada di Valona e ci dirigemmo per la sopraddetta rada, facendo ogni sforzo di vela ed in tale caso non mancano mai due marinai dalla pompa, pompando notte e giorno, dividendo l’equipaggio due persone per ogni ora nella pompa.
Sabato 24 a Domenica 25 P.M. Aria nuvolosa, [il] tempo minaccia temporale ma non si cessa di ogni sforzo per prendere la sopradetta rada di Valona ed alle 11 ½ sia¬mo di dentro all’isola di Saseno ed alle 4 A.M. abbiamo ancorato nella sopradetta rada. Immediatamente si è buttato un marinaio a mare ed è trovato che l’acqua veniva di sotto alla poppa e subito il capitano si è portato alla Sanità ed è convenuto prendere la pratica, andare al paese per prendere il tutto gli occorrenti per la riparazione della via d’acqua scoperta. Di fatti si riparò e non si cessava mai di pompare e diveniva acqua mista con grano e si vide che, dopo due ore, che non veniva più acqua ed ora siamo perfettamente stagni.
Archivio privato famiglia Titi. Calendario commissionato in occasione del centenario dell’agenzia Titi (1848-1948)
Ingresso nel porto di Brindisi di un Brick Schooner (Coll. Valigia delle Indie)
BAD, FC Marmocchi. Il Globo. Atlante di carte geografiche , Genova, Paolo Rivara fu Giacomo editore, 1852
Quando un marinaio si ammalava
Visto in conformità al disposto dell’articolo 257 del Codice di Commercio In Genova questo giorno 29 Agosto 1862 Il Presidente del Regio Tribunale di Commercio E. Lavagnino.
Dal detto giorno si è scaricato il bastimento, indi si è fatto la savarno (zavorra ndr) per partire per Rossano, [con ordine] di levare un carico olio e regiuzia, di condurla in Trieste per conto dei Sig. Cotroneo, quindi si è fatto il detto viaggio senza alcun danno. Si è già caricato diversi generi per Brindisi per i sig[nori] negozianti di detto paese, mentre il giorno 7 del detto mese di dicembre 1862, ci siamo messi alla vela per il nostro destino, onde dal[l’] indicato luogo fino ad arrivare al luogo della discarica, ci abbiamo messi giorni 17 approdando in questo porto a salvamento con pochi danni sofferti e con poca acqua pompata dalla sentina, trovando pochi generi avariati. E così dopo terminata la discarica si son fatti i conti ed avendo lucrato ducati 14 e grani 40 alla parte, senza altro da pretendere.
Partenza da Brindisi per Trieste 21 ottobre 1863 col carico di diversi generi e con l’equipaggio di persone 9 in tutto, compreso il padrone. Si naviga senza novità in vista della costa e si giunge in Trieste in buonissimo stato il giorno 2 novembre, dove si opera qui la discarica regolarmente. Il giorno 15 novembre il marinaro Francesco Casentino si ammalò, il capitano non mancò farlo visitare dal medico il quale ordinò fosse trasportato a terra in una stanza e ciò fu immediatamente fatto con l’assistenza di tre medici. Il dì 18 detto se ne moriva come dalla fede di morte si rileva. Gli effetti lasciati dal defunto consistevano in una cassa con effetti che, chiusa in presenza di tutto l’equipaggio, all’arrivo in Brindisi fu consegnata alla moglie del defunto, come pure un materasso, un cappotto ed una coperta. Si parte da Trieste col carico [di] diversi generi e con l’equipaggio di persone 8 in tutto il giorno […] e si naviga in vista della costa senza novità alcuna, dando fondo in questo porto di Brindisi il 9 aprile 1863.
Il testo e le foto sono tratti dal libro: “Trascrizione del Giornale di Bordo della goletta “L’Angioletto” – 1858″ stampato da Locopress Mesagne (Br) nel 2008, in occasione dell’Anniversario dei 160 anni dell’Agenzia Marittima Titi 1848-2008
Si ringrazia la famiglia Titi e la Biblioteca Arcivescovile “Annibale De Leo” per il materiale messoci gentilmente a disposizione
Come sempre gli articoli sono molto interessanti e ricchi di documenti . Complimenti
Grazie. Gentile “come sempre”. Un saluto a Mimmo.
Molto interessante vorrei condividere varie informazioni!
Mi scuso se le rispondo con tanto ritardo, ma non ricevevo le mail da quando ci siamo spostati sul nostro sito lasciando wordpress, e adesso ho ricevuto la posta di quasi un anno. In ogni caso dal sito può prendere tutto ciò che le occorre (foto, informazioni, ecc.) purchè sia a scopo divulgativo e non meramente speculativo, ovviamente citandone la provenienza.
Buona giornata