“Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà” (Peppino Impastato).
MAKE AN INVISIBLE ARTWORK VISIBLE AGAIN è lo slogan che gli studenti del Liceo delle Scienze Umane e Linguistico “E. Palumbo” hanno lanciato per promuovere il restauro del grande pannello in bronzo situato sul muro perimetrale della scuola. Nessuno alza gli occhi per guardarlo, confuso com’è da graffiti più o meno recenti che non lo fanno distinguere dal muro anch’esso vandalizzato; nessuno può immaginare che dietro un palo della luce, messo lì casualmente, si nasconda un bassorilievo di grande pregio, non solo per la perizia tecnica con cui è stato creato ma soprattutto per l’alto valore simbolico, per il messaggio profondo che ci trasmette.
Commissionata all’artista locale Nino De Gennaro nel 1971, grazie alla lungimirante legge del 2%, l’opera, raffigurante “Dante, miti e simboli urbani”, narra la storia di una città “Porta d’Oriente” con il suo importante ruolo tra passato e presente, tra cultura classica, le Colonne Romane, e cristiana, la cupola di San Pietro. Il profilo di Dante osserva la scena e ci ammonisce sull’importanza dello studio, della scuola, necessaria a sostenere il riscatto di una società che cambia incessantemente di fronte alle sfide del futuro.
Ed è proprio al futuro che guarda il progetto “L’OPERA INVISIBILE” del “Palumbo” di Brindisi, che con un gruppo di studenti, ha aderito con entusiasmo al progetto “Adotta un monumento” promosso dal Comune e dall’Associazione culturale “Le Colonne” di Brindisi. Grazie all’adozione dell’opera, i nostri allievi hanno potuto prendere coscienza della sua importanza, l’hanno studiata con il loro insegnanti ed esperti, hanno denunciato lo stato di degrado decennale in cui essa versa e ne hanno promosso il restauro per poter consegnare l’opera, riportata alla sua bellezza originaria, alle generazioni future.
La bellezza è infatti, per la nostra scuola, inseparabile dal senso di cittadinanza, di giustizia e di vita morale. Compito della scuola è educare, affrontare il disagio sociale, contrastare la rassegnazione, il vandalismo e il degrado, che non è solo esteriore ed ambientale, ma anche interiore e morale.
Grazie anche alle buone pratiche di cittadinanza attiva sul tema dell’immigrazione, osservate negli Stati Uniti nel Programma “Youth Leadership Program”, si è voluto coinvolgere nel cantiere i migranti dell’Associazione Migrantes, includendo così, nello sforzo manuale di ricreare la bellezza, chi si sente escluso e straniero. L’ esperienza offrirà una preziosa occasione di condivisione di culture e di affermazione del bello come valore universale.
A tal fine, si è appena concluso un corso teorico di tecniche di restauro, frequentato da studenti e migranti, per poter acquisire quelle competenze necessarie al restauro al quale parteciperanno con la supervisione di un restauratore esperto.
Il laboratorio pratico che partirà a breve nel contesto di un importante restauro dell’intero edificio, sarà, pertanto, una occasione imperdibile per comprendere il lavoro ed il tempo che occorre per recuperare ciò che un atto vandalico distrugge in un solo momento, per comprendere la necessità di proteggere il nostro patrimonio artistico, e sarà un’occasione straordinaria per affinare passione e sensibilità verso le opere d’arte.
Quando l’opera potrà brillare di nuovo, ben illuminata e nella sua dignità ritrovata, essa inviterà i cittadini ad osservarla, a fermarsi per ascoltare il racconto che custodisce, diventando così un’opera visibile ed ammirata.
Cetti Toma
Docente Liceo Linguistico Palumbo