La Storia
Se dovessimo chiedere a un brindisino: “Conosce la Palestra ex Galiano?”, probabilmente ce la saprebbe non solo indicare, ma ci racconterebbe anche buona parte della sua storia recente!
Dipenderà dal fatto che intere generazioni hanno avuto a che fare con questa palestra che, per molti anni è stata l’unica struttura scolastica a disposizione di tante scuole quali il Liceo Classico, la Media Virgilio, l’Alberghiero, l’Istituto Tecnico e il Magistrale; o sarà perché al suo interno sono nate tante squadre in rappresentanza di altrettante discipline sportive quali pallacanestro, pallavolo, ginnastica, atletica ecc., che hanno dato onore e lustro all’intero mondo sportivo brindisino, ma un dato è certo, a Brindisi tutti conoscono la “Galiano”.
Ma se dovessimo chiedere informazioni sul nome di Elio Galiano, a cui la palestra è stata intestata fino al 3 giugno 2007, abbiamo seri dubbi che ci sia qualcuno capace di rispondere! Sicuramente perché sono passati più di ottant’anni dal 29 novembre 1931, giorno in cui la palestra fu inaugurata e dedicata al fascista Elio Galiano, morto diaciassettenne e considerato dal Regime “martire del fascismo”.
Chi era Elio Galiano
La sua storia ce la racconta Alessandro Rodia nel suo libro: “Vite spezzate – Costantino Gargaro – Storia di un’ingiustizia di Stato”.
Era il 16 agosto 1925, “mentre una decina di giovani avanguardisti percorre le vie di Francavilla Fontana cantando inni fascisti, viene ferito mortalmente da colpi di pistola, il diciassettenne Elio Galiano. Il dolore per la sua morte porta la fidanzata Laura Del Mare al suicidio, suscitando nella popolazione una palpitante ed enorme commozione. Di questo assassinio viene incolpato e arrestato un contadino-operaio Costantino Gargaro, fervente socialista.
Il fascismo provinciale e nazionale organizza pubbliche manifestazioni per celebrare e far crescere il mito dell’eroe avanguardista assassinato dalla mano comunista. In onore del martire Elio Galiano vengono innalzati monumenti e intitolate strade e scuole. A Brindisi, il 29 novembre 1931, alla presenza di Renato Ricci, presidente centrale dell’Opera Nazionale Balilla, si inaugura la nuova palestra intitolata a “Elio Galiano”.” (vedi link http://www.anpibrindisi.it/2014/01/14/vite-spezzate-%E2%80%93-costantino-gargaro-%E2%80%93-storia-di-un%E2%80%99ingiustizia-di-stato/)
La propaganda di regime disse subito che si era trattato di un delitto politico, di “un martire caduto sotto il piombo sovversivo per la causa nazionale”. Ma la verità accertata dai Carabinieri di Bari in sede di Commissione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, che si è potuta stabilire solo dopo la caduta del fascismo dice ben altro!
“A uccidere il 17enne fascista – emerse solo in seguito, dopo un processo truccato – era stato invece il fratello di una donna, che Galiano aveva sedotto e abbandonato, per vendicarne l’onore.
Dopo l’assassino di Galiano, Laura De Mare – al centro della contesa – si suicidò per il dispiacere e nel frattempo il regime cominciò a tessere la sua trama intorno a Gargaro, il quale – si apprese – quel 16 agosto non si trovava neppure nella sua città, ma a Ceglie Messapica. Il socialista fu condannato a 18 anni di carcere duro e nel 1932 addirittura trasferito nel carcere duro dell’Asinara, dove moglie e parenti non avrebbero neppure potuto fargli visita. Morirà là e la sua salma non farà mai più ritorno a Francavilla Fontana neanche dopo la caduta del regime.” (http://www.lostrillonenews.it/2015/09/29/kimera-film-e-francavilla-maltrattate-in-regione-snobbato-il-corto-su-costantino-gargaro)
Forse per rimediare a questo brutto bisticcio della storia, come ci dice una lapide all’esterno della palestra, il 3 giugno 2007 il Comune di Brindisi ha deciso di rimuovere l’epigrafe di Elio Galiano e dedicare, per i meriti nel campo dello sport, la Palestra Comunale ex Galiano al prof. Amilcare Giuseppe Oddo, cittadino onorario ed educatore sportivo.
Giuseppe Amilcare Oddo
Per conoscere la sua storia leggiamo da Wikipedia:
“Giuseppe Amilcare Oddo (Trapani, 12 agosto 1910 – Brindisi, 7 luglio 1999) è stato un allenatore di calcio e giornalista italiano.
Fu atleta, tecnico, educatore, dirigente sportivo e giornalista. A fine anni ’20 conquistò il record siciliano di salto triplo, e avviò il fratello Giovanni, futuro campione italiano, a questa disciplina. Fu anche accademico della Farnesina. Fondò il giornale “La Palestra”, uno dei primi fogli sportivi degli anni Trenta. Nel 1934 gli fu affidata la direzione tecnica della sezione atletica della Reale Società Ginnastica di Torino. Tornò poi a Trapani e divenne l’allenatore del Trapani Calcio in Prima divisione, per due stagioni, dal 1937 al 1939.
Dopo l’8 settembre 1943 restò a Brindisi dove era stato militare, e nel 1945 fondò il “Movimento anti separatista della Sicilia” e diresse il giornale “Il Popolo dei Vespri”. Poi fondò la “Polisportiva Folgore Brindisi”, che si occupa ancora oggi di calcio, pallavolo, pallacanestro e atletica leggera e fu anche tecnico della “Ginnastica Brindisi”. Morì a Brindisi, che gli aveva conferito la cittadinanza onoraria, il 7 luglio 1999. A lui è dedicato un memorial di atletica leggera a Brindisi e un premio del comitato regionale siculo del C.N.S.F.. A Trapani è dedicata a lui la locale sezione dell'”Unione Nazionale Veterani dello Sport”. Ha ricevuto la Stella d’oro al merito sportivo.”
Ma, da qualche anno, un’altra epigrafe di cui non si avevano più tracce si è aggiunta sui muri dell’ex Galiano, quella di Aldo Spagnolo eroe del fascismo, che in città sembrava andata persa, senza che nessuno fosse in grado di dire che fine avesse mai potuto fare. Giancarlo Cafiero si mise alla sua ricerca e finalmente la ritrovò, come riporta Gianfranco Perri (http://www.senzacolonnenews.it/cultura/item/le-epigrafi-cittadine-quasi-tutte-scomparse.html): “abbandonata, dimenticata, impolverata, frantumata in un angolo di un deposito comunale ed è stata riportata alla luce e posta sulla gloriosa palestra Galiano.”
Senza entrare nel merito di una discussione che vede opposti due schieramenti tra chi vuole la “Damnatio memoriae” (è una locuzione in lingua latina che significa letteralmente condanna della memoria) e chi crede che un Paese debba farsi carico nel bene e nel male del suo passato, noi ci limitiamo a riportare quanto segue:
Aldo Spagnolo
La sua storia si può ricostruire attraverso le fotografie della fototeca Briamo gentilmente messeci a disposizione dalla Biblioteca Pubblica Arcivescovile A. De Leo:
- Il 24 settembre 1940, lo studente universitario, esente da obblighi militari, Aldo Spagnolo scrive direttamente al Duce, contravvenendo alle regole gerarchiche allora in vigore, per chiedere che venga accettata la sua richiesta – già respinta dalle autorità militari per “sufficienza di organico” – di poter partire volontario per il fronte, e conclude la sua lettera dicendo che “se il destino vorrà concedergli il privilegio di combattere e combattendo l’onore di morire per la Patria, Vi prega, Duce, di far bruciare il vile suo corpo e le ceneri del quale mischierete alla polvere di una bomba destinata al nemico”;
- Il 9 gennaio 1941, il milite Aldo Spagnolo cade combattendo eroicamente sul fronte greco nella zona di Klisura, caposaldo 25;
- Alla sua morte il regime fascista gli concede la medaglia d’oro al valor militare e alcune cartoline vengono stampate in franchigia riproducendo le motivazioni di tal concessione
- A guerra conclusa, in un clima di “pacificazione nazionale”, il 4 novembre 1958 le autorità amministrative ed ecclesiastiche cittadine scoprivano una lapide in favore del milite “Aldo Spagnolo”
Lettera scritta da Aldo Spagnolo per il Duce
II^ Guerra Mondiale. Cartoline postali per le Forze Armate riproducenti la motivazione della concessione della Medaglia d’Oro al V.M. al brindisino Aldo Spagnolo
Roma. Mussolini appunta sul petto di Francesco Spagnolo la medaglia d’oro al Valor Militare concessa al figlio Aldo eroicamente caduto sul fronte albanese il 9 gennaio 1941 (didascalia F. Briamo)
Lo scoprimento della lapide alla presenza delle autorità ecclesiastiche e civili
Oggi
La struttura
La gara d’appalto per la costruzione del liceo-ginnasio “B. Marzolla” (vedi link) venne affidata alla ditta Provera e Carrassi di Roma che aveva offerto un ribasso del 18,50% sulla base d’asta di Lire 1.290.000. Con i soldi che si riuscì a risparmiare si potè procedere alla costruzione della palestra coperta nel Rione Montecristo, visto che non poteva essere ubicata nel liceo a causa della mancanza di uno spazio idoneo al suo interno. La spesa preventivata fu di Lire 169.421 e il progetto affidato al tecnico del Comune ing. Ernesto Ricci.
La palestra aveva una superficie di 240 mq nella parte coperta e di 1.200 mq in quella scoperta; comprendeva inoltre spogliatoi, deposito per attrezzi, uffici, bagni con docce e un piano superiore per l’alloggio del custode.
Brindisi. Palestra Ginnastica “Elio Galiano”, da “Puglia in linea” volume celebrativo del lavoro della gente di Puglia (1939)
Oggi
Panorama osservabile dalle gradinate
Foto d’epoca e didascalie della fototeca Briamo presso Biblioteca Pubblica Arcivescovile A. De Leo
Si ringrazia l’amico Mario Carlucci per la collaborazione
Bibliografia:
Brindisi 1927-1943 da capoluogo a capitale. I progetti, le architetture. Mostra documentaria: Min. Beni Culturali e Ambentali, ADS, Ordine degli Architetti. Ed. Alfeo
Servizio molto esauriente e documentato: Il volontario Aldo Spagnolo, medaglia d’oro alla memoria, morì sul fronte greco. Purtroppo era andato in guerra a spezzare le reni alla Grecia … (Mussolini: “noi spezzeremo le reni alla Grecia”) La finalità del suo ardimento e patriottismo era con divisa da pochi.
Leggi bene: “era condivisa da pochi”