Villino Cocotò – Casale (Br)

Se il Casale nel XII sec. era una vasta campagna con qualche casa rustica (da cui la denominazione Casale), alla fine dell’800 era già divenuto la residenza estiva di ricchi signori, perlopiù commercianti, che vi avevano edificato le loro lussuose ville. Il resto dei brindisini lo sceglieva come meta di “scampagnate” per via dell’aria salubre che promanava dagli alberi e per la sua vicinanza alla città.

Al XIX secolo si fa risalire la costruzione di due famosi villini monumentali: villa Dionisi e villa Cocotò, dei quali solo il secondo è superstite in quanto villa Dionisi fu abbattuta per la costruzione del Collegio Navale.


Il commerciante greco di carbone Spiros Cocotò acquistò la casa dalla famiglia Villanova comprensiva del materiale epigrafico della famiglia De Leo, che alla morte di Annibale era stato stato collocato nel “muro di prospetto”; ma, nel 1888, grazie all’intervento di Giovanni Tarantini, la raccolta lapidaria potè essere trasferita al museo civico.

La casa, che ultimamente è stata oggetto di una radicale ristrutturazione, si trova proprio accanto al Villaggio Pescatori da cui è separata dalla strada, e, dall’esterno, per quel che si può vedere, sembrerebbe aver mantenuto integra la facciata conservando inalterata anche la sua originaria bellezza.

Foto di inizi ‘900

Foto Giancarlo Cafiero

Le nostre foto

 

Si ringrazia l’amico Mario Carlucci per la collaborazione e Giancarlo Cafiero per l’uso della foto.

Bibliografia: Brindisi Nuova Guida di G. Carito – 1993-94

4 commenti

  1. è sempre bellissima ,ho vissuto gli anni piu belli,sono contenta che ha mantenuto
    intatto .l’aspetto esterno.

    1. Credo che l’abbia imposto la Soprintendenza.

  2. Va rilevato che Spiros Cocoto’ era nipote di Niccolò Tommaseo.

    1. Da dove l’ha ricavato? potrebbe fornire il riferimento al documento o allo scritto che evidenzia questa parentela? La ringrazio. Buona giornata.

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