Presentazione
Il nuovo palazzo della Banca d’Italia di Brindisi fu completato nel 1927, in un’area che si affaccia sui giardini di piazza Vittorio Emanuele II. Il progetto fu realizzato dall’ingegnere barese Biagio Accolti-Gil ed eseguito dall’impresa brindisina Minunni.
L’edificio che ha la forma geometrica di un parallelepipedo risulta interrotto nella facciata principale da una balconata a terrazza con balaustra. Al di sotto è posto il portale d’accesso con cornici a rilievo ed elementi lapidei aggettanti sull’architrave. Il resto del rivestimento è lavorato a bugnato.
Le sale interne avevano pavimenti a mosaici in marmo e i soffitti erano piani o a cassettoni.
All’interno dell’edificio era anche l’alloggio per il custode. (Brindisi 1927-1943 da Capoluogo a Capitale AA.VV. – Mostra docum. AdS, Ed. Alfeo p. 192)
Il 26 giugno 2009 la Banca d’Italia chiude la sede di Brindisi, unica in Puglia, per esigenze organizzative motivate dalla necessità di ridurre i costi, e mette in vendita il Palazzo per 11 milioni di euro. I circa venti dipendenti furono trasferiti a Lecce o a Bari.
La struttura
Si tratta di un edificio multifunzionale, composto da tre corpi di fabbrica, realizzati dal punto di vista architettonico in diverse epoche, con stili e tecniche costruttive differenti. Al piano rialzato – dove si svolgevano le attività della Banca con l’utenza – si trova un grande open space, illuminato da un ampio lucernario, suddiviso con pareti in vetrate antisfondamento per dare forma al salone del pubblico e agli uffici operativi. Il primo piano ospita gli ex ambienti di rappresentanza della Filiale (ufficio e segreteria di direzione, sala del Consiglio, biblioteca) mentre, al secondo e al terzo, sono ubicati spaziosi appartamenti già utilizzati come alloggi di servizio. Nel piano seminterrato sono localizzati gli ambienti già destinati ad archivi e ai locali di sicurezza (nel linguaggio immaginifico di Bankitalia, le «sacrestie»), gli spazi tecnici, un ampio garage, vari servizi igienici. L’edificio complessivamente presenta un buono stato di conservazione; sebbene non più utilizzato tutti gli impianti sono stati periodicamente revisionati. (dalla Gazzetta del Mezzogiorno del 21 settembre 2017)
La storia della Banca d’Italia a Brindisi attraverso i documenti e le foto di Gaetano Casone (*)
Con provvedimento del Consiglio Superiore del 15 novembre 1897 fu autorizzata l’istituzione di una Agenzia della Banca d’Italia in Brindisi (cfr. provvedimento del 5 maggio 1898 allegato).
In data 1° giugno 1898 è iniziata l’operatività della Banca d’Italia a Brindisi quale Agenzia della Succursale di Lecce (cfr. provvedimento del Direttore Generale della Banca d’Italia Giuseppe Marchiori del 26 maggio 1898).
L’ubicazione di questo primo insediamento della Banca fu il Palazzo Di Giulio sito in via Marina n. 42 in locali concessi gratuitamente dal Comune in data 19 maggio 1913 in virtù di una disposizione di legge allora vigente, così come si evince dalla Comunicazione del Municipio di Brindisi del 10 dicembre 1898 relativa al giardino annesso.
A seguito dell’abrogazione della suddetta disposizione legislativa lo stabile fu concesso in locazione con pagamento di L.150,00 quale pigione a far tempo dal 1° giugno 1913 fino al 10 agosto 1914. Con atto del 9 dicembre 1914 la pigione annua fu portata a lire 2.300,00 con pagamento semestrale anticipato.
L’8 ottobre 1921 fu stipulato l’atto di vendita del fabbricato e dell’annesso giardino, ubicato in Piazza Vittorio Emanuele II, tra il sig. Alfredo Mazari Villanova e il rappresentante della Banca d’Italia Direttore della Succursale di Lecce Vincenzo Pulzone fu Gaetano al prezzo di lire 300.000,00.
Successivamente a tale atto ebbero inizio i lavori di costruzione dello stabile che divenne la sede definitiva della Banca. La costruzione del predetto stabile, progettato dall’ing. Comm. Biagio Accolti-Gil con Direzione dei Lavori dell’Ing. Cav. Antonio Cafiero ed esecuzione dell’Impresa Giuseppe Minunni & Fratelli, fu ultimata nel 1930.
Cancello di accesso alla Banca nel 1930
Corridoio e uffici nel 1930
Vista interno degli uffici con particolare della sportelleria nel 1930
Postazione uscieri nel 1930
Scala di accesso agli alloggi ubicati al 1° piano nel 1930
Una stanza dell’alloggio del Direttore con particolare del lampadario nel 1930
Cucina economica dell’alloggio del Direttore nel 1930
Esterno Banca nel 1951
Interno uffici nel 1951
Piazza Vittorio Emanuele II (foto degli anni ’50)
La Filiale ha avuto la qualifica di Agenzia fino al 1° luglio 1928, essendo stata poi elevata al rango di Succursale; dal 1° marzo 1934 fu ricondotta ad Agenzia di 1^ classe, mantenendo l’ordinamento previsto per la Succursale, qualifica quest’ultima definitivamente recuperata il 1° gennaio 1942. Tale successione di qualifica funzionale va collegata anche al processo di costituzione della Provincia che prima della sua nascita ha fatto parte del territorio di Lecce e che è stata riconosciuta tale solo a partire dal 12 gennaio 1927. Nel 1964 con rogito del Notaio Gaetano Greco i sigg. Bitondo Claudio, Maglio Rodolfo e Passante Luigi cedettero alla Banca d’Italia nella persona del rappresentante legale pro tempore dr. Menghini Luigi, Direttore della Succursale di Brindisi il terreno e l’immobile confinante con la Banca d’Italia e con stabile di altri proprietari di circa mq.248. La predetta area fu oggetto di costruzione di altro immobile (anni ’70) strettamente connesso a quello preesistente ed utilizzato in parte a fini strumentali e in parte ad alloggi di servizio ivi compreso l’alloggio del Direttore; nello stesso periodo fu operata una prima ristrutturazione dell’intero immobile ad uso istituzionale. Una ulteriore ristrutturazione completa dell’edificio istituzionale fu effettuata nel 1991 sia per le opere civili che per quelle impiantistiche. L’intervento si concluse nel 1995. Nel 1991 la Banca d’Italia acquisì l’intero stabile di Piazza Vittorio Emanuele II n. 2 e il relativo cortile con atto del Notaio Eugenio Travaglini del 17.07.1991.
A seguito della rimodulazione della rete territoriale, realizzata dal Governatore dr. Mario Draghi, la Banca d’Italia di Brindisi chiude i propri sportelli in data 26.06.2009, esattamente dopo 111 anni e venticinque giorni di attività ed apprezzata presenza nel territorio Brindisino.
I Direttori della Filiale di Brindisi
La Banca d’Italia di Brindisi prima della chiusura
Vista Banca d’Italia e cancello area cortilizia
Foto in alto: Ingresso banca e ingresso cortile Banca d’Italia
Foto in basso: Particolare architettonico ingresso esterno Banca d’Italia
Foto in alto: Ingresso Banca d’Italia
Foto in basso: Corridoio accesso salone pubblico
Foto in alto: Cancello in ferro salone pubblico realizzato negli anni ’30
Foto in basso: Accesso salone pubblico
Foto in alto: Particolari architettonici parte alta salone pubblico
Foto in basso: Particolari architettonici soffitto salone pubblico
Foto in alto: Capitello salone pubblico
Foto in basso: Particolare architettonico sportelli salone pubblico
Foto in alto: Sportelli salone pubblico ufficio I.Pa.C.
Foto in basso: Particolari architettonici salone pubblico
Foto in alto: Lucernaio salone pubblico
Foto in basso: Scala accesso I° piano
Foto in alto: Scala accesso I° piano
Foto in basso: Corridoio accesso ufficio Direzione e ufficio Segreteria con scultura di Carmelo Conte
Foto in alto: Corridoio accesso sportello ufficio Segreteria
Foto in basso: Sala Consiglio
Corridoio sportello Segreteria verso Direzione
Foto in alto: Accesso biblioteca da corridoio segreteria
Foto in basso: Corridoio verso biblioteca
Foto in alto: Biblioteca e sala riunioni
Foto in basso: Biblioteca
Foto in alto: Biblioteca e sala riunioni
Foto in basso: Archivio corrente I° piano
Foto in alto: Sgabello salone pubblico manufatto del 1929
Foto in basso: Tavolo salone pubblico manufatto del 1929
(*) Gaetano Casone è stato in servizio presso la Banca d’Italia dal settembre 1971 al luglio 2009. Alla data della chiusura dell’attività della Banca d’Italia a Brindisi rivestiva il ruolo di sostituto dell’ufficio segreteria cambi vigilanza.
Ringraziamenti:
All’amico Gaetano Casone per il determinante contributo nell’elaborazione dell’articolo
A Mario Carlucci per la collaborazione
Ricordo con grande nostalgia la”mia Banca ove ho lavorato dal 1.04.1967 al 30.09.1970” . Indimendicabili i miei colleghi! Un particolare affettuoso ricordo va al Direttore Casimiro Falcone che mi accolse con grande simpatia ed al Direttore Raimondo Borgioli altrettanto generoso e comprensivo a cui va la mia gratitudine. Infine un ricordo di infinita stima per il dr. Felice Scordino. Persona di grande cultura poi destinato agli alti gradi della Banca d’Italia in via Nazionale a Roma. Tutte persone che ho nel cuore e che ormai ci hanno lasciati per il regno della verita’
Grazie