Da pochi giorni (siamo oggi al 16 giugno 2018), è terminato il restauro del Monumento ai Caduti di Edgardo Simone sito in Piazza S. Teresa e, prima che gli uccelli che ivi soggiornano o il semplice scorrere del tempo possano riprendere la loro nefanda azione di degrado, vogliamo volgerci a guardare quel che è stato fatto e confrontarlo con lo stato precedente documentato dalle nostre foto.
Preliminarmente c’è da dire che le operazioni non sono state di semplice pulitura e conservazione ma, come ben si vede nelle immagini che seguono, hanno riguardato anche alcune operazioni di “ricostruzione” con l’aggiunta di elementi probabilmente ritenuti necessari per integrare la linea originaria.
Attenendosi alla Carta italiana del restauro del 1972, vediamo infatti che il restauratore è autorizzato ad effettuare le seguenti operazioni o reintegrazioni:
- – aggiunte di parti accessorie in funzione statica o reintegrazione di piccole parti storicamente accertate attuate secondo i casi o determinando in modo chiaro la periferia delle integrazioni oppure adottando materiale differenziato seppure accordato, chiaramente distinguibile a occhio nudo in particolare nei punti di raccordo con le parti antiche, inoltre siglate e datate ove possibile;
- – puliture che, per le pitture e le sculture policrome, non devono giungere mai allo smalto del colore, rispettando patina ed eventuali vernici antiche; per tutte le altre specie di opere non dovranno arrivare alla nuda superficie della materia di cui constano le opere stesse (..).
Anche la Carta della conservazione e del restauro degli oggetti d’arte e di cultura del C.N.R. 1987, ammette infatti la reintegrazioni di piccole parti storicamente accertate, marcando in modo chiaro aggiunte e reintegrazioni pur senza eccedere nella segnalazione di esse, onde non prevaricare l’armonia del contesto. In simili casi può anche adottarsi materiale differenziato, seppure accordato cromaticamente al contesto, purché sia il più affine e compatibile, per caratteristiche chimico-fisiche, al supporto.
Ciò detto, andiamo a vedere nel dettaglio i quattro gruppi marmorei che compongono l’opera e la base su cui sono posti:
1 Vittoria alata
2 Guerriero caduto
3 Madre che indica la via del dovere
4 La madre e l’orfano.
Monumento ai Caduti di Edgardo Simone ( per approfondire vedi QUI)
Base del Monumento
Azioni: pulizia e lucidatura del marmo alla base del monumento; ripristino scorrimento dell’acqua nella fontana; potatura alberi e arbusti, retrostanti e laterali.
Prima
Dopo
La Vittoria alata
Azioni: rimozione dello sporco e ripristino del braccio levato in alto della figura di Roma sulla sinistra della Vittoria alata.
Prima
Dopo
Guerriero caduto
Azioni: rimozione dello sporco e della vegetazione; ricostruzione dell’alluce, del dito indice e del mignolo del piede destro
Prima
Dopo
Madre che indica la via del dovere
Azioni: rimozione dello sporco e della vegetazione; ricostruzione del dito indice della mano destra della madre e dello spadino in mano al figlio
Prima
Dopo
La madre e l’orfano
Azioni: rimozione dello sporco e della vegetazione circostante.
Prima
Dopo
Scudo con immagine di Medusa
Azioni: Rimozione dello sporco e della vegetazione
Prima
Dopo
Tutto quanto scritto in questo articolo è frutto della nostra personale valutazione dei restauri effettuati, basata sulle evidenze visive rappresentate dalle nostre fotografie e nient’altro.
Il nostro articolo completo con la storia del monumento è leggibile a questo link
Monumento ai Caduti di Edgardo Simone