La necessità di spostare la piazza dei commestibili da largo Anime e piazza Vittoria sul luogo dove attualmente è posta, fu espressa per primo dal matematico Raffaele Rubini (1817-1890) in un Consiglio Comunale del 1874. Ma ci vollero molti anni e fu solo dopo varie vicissitudini e ripensamenti dell’amministrazione che, il 2 febbraio 1911, la struttura progettata da Pasquale Fusco e Ferdinando Nisi, fu completata e aperta al pubblico. I padiglioni in ferro e lamiera ondulata furono posti in opera dalla ditta Luigi Saverio di Milano.
Vale la pena ricordare che nel 1909 a Brindisi, proprio in occasione dei lavori di costruzione del ‘mercato coperto’, fu rinvenuto un basamento marmoreo con una iscrizione in lingua latina accanto ad una statua femminilei. La bellissima statua (II sec.), priva di testa, rappresentava una giovane fanciulla elegantemente vestita, Clodia Anthianilla, nata in una importante famiglia di Brindisi e morta giovanissima, definita dalla studiosa Benita Sciarra “importante letterata brindisina”. L’attuale mercato coperto, alla luce anche dei ritrovamenti successivi nell’area di S. Pietro degli Schiavoni, si dedusse dovesse essere probabilmente il Foro della città romana.
Cartolina dalla Piazza dei Commestibili
La piazza del mercato nel 1924
Cartoline d’epoca
Il mercato del pesce
Negli anni 1931-1932 fu costruito anche il mercato del pesce. L’ubicazione scelta fu tra Piazza Mercato, via Vanini e via Pisanelli; l’ing. Ernesto Ricci realizzatore del progetto.
Vediamo sul volume celebrativo della gente di Puglia, “Puglia in linea” del 1939, le ragioni della scelta che venne fatta dall’Amministrazione:
“Il mercato di cui finora disponeva la città, aveva una superficie coperta di soli 600 mq. insufficiente ai bisogni cittadini; costituito da due capannoni in ferro; tale superficie, mediante la espropriazione e demolizione di limitrofi vecchi fabbricati, è stata notevolmente aumentata mediante la costruzione di un’ampia tettoia in cemento armato di mq. 540 e di 11 vani da adibirsi a botteghe, risolvendo in tal modo un grave problema anche dal lato igienico, poichè la nuova costruzione è stata corredata dei più moderni mezzi igienico-sanitari, di ampie fognature, di appositi banchi di vendita in pietra di Fasano, pavimento in mattonelle granigliate di cemento fuso, ecc. I lavori appaltati all’impresa Minunni di Brindisi, comportarono la spesa di L. 469.945.”
Molti anni dopo e precisamente il 30 aprile 2014 è iniziato un restyling, terminato nel 2015, del fabbricato che ospitava il mercato ittico, con l’intenzione di collocare al suo interno anche gli esercenti del mercato ortofrutticolo e liberare la piazza che poteva così essere destinata, secondo i programmi dell’Amministrazione Comunale, ad altri usi, vista anche la notevole riduzione dell’afflusso di pubblico che si registra ai nostri giorni. Ma, al momento, solo gli operatori del mercato ittico hanno ottemperato, mentre i venditori di prodotti ortofrutticoli, dolendosi di non essere stati mai consultati in fase decisionale, hanno opposto un netto rifiuto al trasferimento nei minibox predisposti dal Comune, giudicati troppo angusti e simili a vere e proprie celle.
La caduta della giunta dell’epoca ha rinviato il problema “sine die”.
Il mercato ittico – oggi
Il fabbricato dopo il restyling del 2015
Il mercato ortofrutticolo – oggi
Bibliografia:
G. Carito, Brindisi Nuova Guida. Ed. Prima 1993-4 (p. 137)
Puglia in linea – Volume celebrativo gente di Puglia. Anno I – XIX. Bari, settembre XVII, Milano 1939