Ubicazione: Via Bastioni San Giorgio
Committente: Ministero Lavori Pubblici
Progettista: Arch. Carlo Vannoni, Roma 1934
Inizio lavori: 11 gennaio 1937
Costo finale: Lire 1.121.500
Imprese:
Provera e Carrassi, Roma (I lotto)
Andrea Perulli, Lecce (II lotto)
Giovanni Pati, Brindisi (III lotto)
Per realizzare la caserma dei Carabinieri a Brindisi, fu scelta dal Genio Civile, l’area di forma pentagonale tra via Bastioni e la zona ferroviaria. Nel marzo del ’33 fu indetto un concorso nazionale tra architetti ed ingegneri ma, la commissione tecnico artistica che esaminò i progetti non individuò alcun vincitore, limitandosi a scegliere un piccolo gruppo formato dagli studi: Lenzi Gherzi, Vannoni e Bianchini, Fagnoni e Ortensi, che avevano presentato i progetti migliori. Tra questi fu fatto un concorso di secondo grado che, anche questa volta non ebbe un vincitore in quanto i progetti non rispondevano alle prescrizioni del bando.
La commissione diede allora l’incarico del progetto definitivo all’arch. Vannoni di Roma.
Nel 1934, il progetto, che prevedeva tre corpi di fabbrica: palazzina ufficiali, palazzina sottufficiali e caserma, distinti tra loro ma uniti dall’ampio cortile, fu approvato.
I prospetti, di forma regolare, sono movimentati sul lato dei giardini, dal torrione a ferro di cavallo della caserma:
“il torrione, che occupa il corpo-scala dell’edificio, si presenta come un volume immediatamente percepibile, con il rivestimento quasi ferrigno, in carparo, le finestrature a nastro verticale, che ne bucano la compattezza, e l’alto basamento a scarpata – quasi un elemento di un sistema difensivo – in pietra di Trani e coronamento a forma di toro.
I paramenti murari della caserma sono rivestiti in mattoncini di klinker giallo così differenziandosi dagli intonaci lisci che ricoprono il resto della struttura – e hanno alta zoccolatura in lastre regolari di pietra di Trani.(..) Il portale è ampio e architravato, scevro di ulteriori ornamentazioni. Le parti residenziali dell’edificio, arretrate rispetto alla caserma ed al filo stradale, risultano recintate con elementi in pietra di Trani.”
L’avvio fu dato dal ministro Cobolli Gigli nel 1936; e,
in quell’occasione, inaugurò anche i lavori per la nuova stazione marittima.
I lavori iniziati nel 1937 proseguirono a intervalli, e, nel 1941 era stata completata solo la palazzina alloggi degli ufficiali. A causa della guerra in corso, si dovettero attendere i primi anni del ’50 per vedere il completamento dell’opera.
La caserma è intitolata al carabiniere Antonio Lorusso, deceduto a Taranto il 4 maggio 1938 nell’assolvimento del proprio dovere; per tale motivo gli fu conferita la medaglia d’oro al valor militare, come ci ricorda la lastra marmorea posta in suo onore, all’entrata della caserma.
(AdS, Ordine degli Architetti – Bibl. Brindisi 1927-1943 da Capoluogo a Capitale. I progetti, le architetture)
Chi vuole conoscere meglio il Corpo dei Carabinieri può farlo vedendo il nostro articolo http://wp.me/p8GemW-1C5, in cui abbiamo visitato la mostra tenutasi a Cellino S. Marco, in cui si raccontano i 200 anni di Storia dei Carabinieri incrociandola con quella d’Italia attraverso le divise storiche fornite dai collezionisti Paolo ed Emanuele Caradonna Moscatelli, le cartoline storiche del collezionista e scrittore Vitoronzo Pastore ed i laboratori scientifici di Maurizio Loiodice.