A poco meno di un chilometro dalla città, dalla parte di ponente del cimitero, si trova la chiesa di S. Maria di Loreto fatta erigere dall’Arcivescovo Giovanni De Pedrosa nel 1603.
La “Cronaca dei vescovi di Brindisi” (p. 109) compilata dal Guerrieri nel 1846 sulle memorie di Annibale e Ortensio De Leo, ci riferisce infatti che l’arc. Pedrosa
La “Cronaca dei vescovi di Brindisi” (p. 109) compilata dal Guerrieri nel 1846 sulle memorie di Annibale e Ortensio De Leo, ci riferisce infatti che l’arc. Pedrosa
“parte a proprie spese, parte colle volontarie offerte de’ cittadini, fece costruire pure la Chiesa della Madonna di Loreto, fuori le mura, oggi chiesa del Campo Santo, come dal Moricino e da un pubblico istromento per lo stesso notar Vaccaro de’ 15 luglio 1603″.
La sua struttura è molto semplice con la navata unica e tetto a spioventi, mentre l’architrave del portale di accesso ha il pregio di recare iscritta la data del 1604, probabile anno dell’inaugurazione; tanto per dirimere alcune controversie sorte nel tempo tra gli studiosi, sull’effettiva data di nascita della chiesa.
Dal canonico P. Camassa nella sua Guida di Brindisi infine apprendiamo che, nell’unico altare, restaurato nel 1724, con non molta perizia aggiungiamo noi, vi si venera un’immagine bizantina della Vergine.
Intervento facebook del 04/12/2020
L’ultimo Campanile a Vela rimasto in città – che si veda con facilità.
L’unico esempio di campanile a vela rimasto in città, che si possa osservare con facilità dalla strada, è quello della vecchia Chiesa della Madonna di Loreto accanto al Cimitero.
Questa chiesa fu eretta per volere dell’arcivescovo De Pedrosa intorno al 1598, “sopra l’esteriore estremità del sinistro corno del porto interiore” come indicatoci dal Moricino, “contribuendo parte lui alla spesa e parte la devotione de’ cittadini”.
La chiesa di Santa Maria di Loreto nacque nel sito dove fu trovata un’antica icona bizantina tuttora presente.
Lo storico N. Vacca ci ricorda che, fino al primo trentennio dell’800, “la passeggiata “amena” lungo le mura non si poteva fare per il lezzo delle immondizie accumulate e soprattutto per quello dei cadaveri sepolti nelle chiese di S. Domenico (Crocifisso) e della Pietà.. Alla seduta decurionale (del 1828) intervenne il sottintendente (sottoprefetto) per incitare i cittadini a superare il pregiudizio di seppellire i cadaveri nel Cimitero.”