Il giornale locale “La Città di Brindisi”, in un suo articolo del 18 dicembre 1902, dava notizia della imminente apertura di un nuovo Politeama (*) a Brindisi:
“Il Politeama di Velardi . L’instancabile giovane sig. Domenico Velardi, sta costruendo in Piazza Cairoli, accanto alla “tomba” di Giuseppe Verdi, un grandioso politeama in legno, la cui direzione è stata affidata al nostro amico carissimo sig. Vincenzo Garzia.
Data l’energia di quest’ultimo, nonchè la sua grande pratica in cose teatrali, siamo certi che tutto procederà splendidamente.
Pare, se non andiamo errati, che l’inaugurazione sarà fatta con opere serie. Auguri di molti affari.”
L’entusiasmo del giornale nei confronti del signor Velardi era dovuto all’intraprendenza di quest’ultimo, già noto in città per la “brillante idea di trasformare in caffè-concerto i magazzini a pian terreno dell’Albergo Centrale”.
Puntualmente un mese dopo, ed esattamente il 21 gennaio 1903, il Politeama, che ormai aveva assunto il nome del famoso compositore dell’ottocento Vincenzo Bellini, fu inaugurato a detta dello stesso giornale “con una brava compagnia dialettale napoletana e gran caffè concerto”.
Il Bellini mostrò subito le sue ambizioni offrendo al pubblico sia spettacoli in prosa che varietà ed operette, presentando buone compagnie e fungendo anche da teatro “minore” quando il Verdi iniziò l’attività; anche se, dalle donne dell’epoca fu considerato sempre “poco elegante”.
Nel 1908, il Velardi con l’intento di utilizzare lo spazio compreso fra il Politeama e il cortile del Teatro Verdi, fondò con un gruppo di brindisini una società anonima per la costruzione di un piccolo cinematografo in legno; e il 6 maggio dello stesso anno, nacque così il “Cinematografo Marconi” mentre contemporaneamente spariva dalle cronache il Bellini.
A novembre sempre del 1908, il giornale “Indipendente” ci comunica però che Domenico Velardi, il solerte e attivo improvvisatore di Politeama, nel suolo delle rovine del Cinematografo Marconi e del Politeama annesso, vi sta facendo costruire con tutte le regole dell’arte, dell’eleganza e della comodità pel pubblico, un unico locale per spettacoli teatrali…”
Il Bellini riprese quindi nel 1909 la sua attività che si protrarrà per qualche anno ancora; ma, per le cronache del tempo, nel 1913 non esisteva già più.
Vi mostriamo le seguenti foto:
1 – Il Teatro Verdi con annesso il Politeama Bellini di cui è possibile vedere ancora l’insegna;
2 – Il giornale Città di Brindisi che dava notizia dell’avvenuta inaugurazione;
3 – Il progetto autorizzato dal Comune di Brindisi per la costruzione del cinematografo Marconi
Bibl. La fabbrica del teatro – Cent’anni di spettacolo a Brindisi, Elena Lenzi (Appendice 2: Luoghi di spettacolo di proprietà privata tra ‘800 e ‘900)