Solo in pochi, anche tra i meno giovani, hanno avuto la possibilità di conoscere il Giardino della Danza, che già negli anni ’30, faceva fulgore in città .
“Si trattava di un’area di circa 500 metri quadri adibita a ritrovo serale”, riferisce Senzacolonne del 27 giugno 2003, “dove i giovani d’epoca ballavano sui ritmi delle aree più in voga”.
Fu scoperto, alla fine della guerra, anche dagli alleati di stanza a Brindisi, che ne decretarono il suo temporaneo successo. In quel momento la voglia di divertirsi era tanta e per gli occasionali avventori inglesi e americani, la danza poteva essere il segno di un ritorno alla normalità.
Oggi, passando per via Lata, al civico 98 si vede ancora, con un po’ di difficoltà, sulle vecchie mura che circondano la caratteristica “corte”, una scritta sbiadita “GIARDINO”; “DELLA DANZA” se l’è portata via il tempo.