Era la seconda metà dell’800 quando Natale Pinto decise di costruire un palazzo da adibire ad albergo, all’incrocio dei corsi Umberto e Garibaldi (che proprio da quel punto, negli anni successivi, sarebbe diventato corso Roma).
Ai primi del ‘900, l’Hotel d’Europe, di cui è possibile vedere – con un po’ di difficoltà – l’insegna nella rara cartolina del 1895 da noi postata, fu acquistato dal dott. Giuseppe Barnaba, sindaco di Brindisi dal 1909 al 1914. In quel periodo, il piano terra del palazzo era occupato dagli uffici delle Poste diventati nel 1905 Servizio Telefonico.
Alla morte del dott. Barnaba il palazzo è passato alle figlie, e da queste ai nipoti, che, negli anni passati hanno provveduto alla sua vendita.
Il palazzo, centrale sui due corsi, è testimone di un’epoca dal “gusto contenuto e sobrio, ingentilito da due terrazze rientranti e variate nelle balaustrate”.
Nel 1897 fu ospitato, in quello che era allora l’Hotel d’Europe, l’on. Antonio Fratti, repubblicano e garibaldino convinto. Era al seguito di Garibaldi nel Trentino nel 1865, a Mentana nel 1867 e a Digione nel 1870. Fu deputato nel 1892 e nel 1897 anno in cui venne a Brindisi, dove si doveva imbarcare per la Grecia al seguito di Ricciotti Garibaldi ed il figlio Giuseppe.
Quando il 17 maggio di quell’anno trovò la morte sul colle di Domokos, la città rimase scossa; fu creato subito un comitato cittadino perchè si immortalasse con un bel busto il Fratti e venne dato l’incarico allo scultore Ettore Ferrari per la realizzazione. Annessa, ci fu anche l’epigrafe commemorativa di Giovanni Bovio. Dopo un solo anno tutto era pronto, ma l’inaugurazione avvenne qualche anno dopo, nel 1902, quando lo slancio patriottico si era alquanto affievolito. Nel 1928, soltanto perchè il bassorilievo impediva a un commerciante di mettere l’insegna, fu fatto togliere. Pare che il prof. Del Sordo abbia ritrovato il monumento in un oscuro deposito comunale.
(Abstract: Nadia Cavalera, I palazzi di Brindisi)