Nicola Paglia da Giovinazzo, che era stato discepolo di S. Domenico, fondò la chiesa brindisina del Cristo dei Domenicani e annesso Convento, nell’anno 1237 (o 1232), come si legge su un’epigrafe scritta su un concio della facciata.
Con il Monachesimo e il sorgere di numerosi monasteri, la cultura romana si tramandava nei secoli e si manteneva in vita attraverso lo studio e la conservazione di antichi testi. Tra questi anche numerosi trattati di agricoltura inerenti la conoscenza e lo studio delle piante e della loro utilità. I monaci avevano l’obbligo di vivere nel convento e di svolgere in questo ambiente tutte le loro attività, tra le quali la coltivazione e lo studio delle piante utili. Si favorì così lo svilupparsi della cultura dei giardini.
Sin dall’antichità si nutriva un particolare interesse per tutte le piante utilizzate per comporre i medicamenti. Nel Medioevo, questa tradizione si sviluppa ancora di più.
Il giardino diviene luogo di incontro, studio e lavoro.
Però, a seguito delle leggi eversive napoleoniche del 1807-1809 che soppressero tutti i conventi domenicani dell’Italia meridionale – 250 circa – anche l’antica comunità brindisina fu espulsa dalla sua dimora e si disperse.
Aver ritrovato oggi, tra le immagini della fototeca Briamo scattate negli anni ’60, un arco in pietra identificato come “Brindisi, via Della Monaca – Passaggio – Porta degli orti dell’antico Convento della chiesa di Cristo”, ci ha dato motivo di pensare che un tempo i terreni di proprietà del Convento potessero estendersi fino a detta via e anche oltre come dimostrerebbero i terreni incolti ivi giacenti.
Nel 1927, di fronte al forte deterioramento delle strutture del Convento dei Domenicani del Crocefisso connesso alla chiesa, l’Amministrazione Provinciale diede avvio ai lavori per la sistemazione del fabbricato e la collocazione al suo interno dell’Istituto Tecnico Commerciale G. Marconi. I lavori ebbero termine il 30 giugno 1928.
Da quel momento ha sempre svolto regolarmente le attività scolastiche tranne un breve periodo durante la guerra in cui i locali della scuola furono requisiti e ospitarono, sino al settembre del 1943, il comando tedesco. Da un decennio circa l’Istituto è stato chiuso e le strutture scolastiche trasferite in nuovi locali più adatti ad accogliere l’aumentata popolazione studentesca. Decisione questa, fortemente contestata da studenti e professori.
Le nostre foto invece dimostrano che quell’arco è stato eliminato e ora c’è solo un cancello dietro il quale è visibile un terreno incolto.