Avvenuto il terribile terremoto del 1743, che distrusse quasi completamente la Cattedrale di Brindisi, fu chiamato da Lecce l’architetto Mauro Manieri per demolire i resti della vecchia chiesa normanna, ma, anche erigere la nuova.
Avendo disegnato e costruito vent’anni prima il magnifico Palazzo del Seminario aveva titolo per l’importante incarico.
Purtroppo, la nuova Cattedrale, specie nella facciata, risultò agli occhi dei cittadini di Brindisi, “fredda, banale e stanca replica di schemi logori e sfruttati”. Per lungo tempo, la coesistenza dei resti medievali e della struttura barocca, sarà motivo di vicende contraddittorie segnate dal completo disinteresse per l’architettura della nuova chiesa.
Già nel 1920, don P. Camassa allerta la Soprintendenza circa l’imminente inizio dei lavori alla Cattedrale, voluti dall’Arcivescovo Tommaso Valeri. Alle prescrizioni che gli vengono date dal Soprintendente Calzecchi per la demolizione di un muro costruito abusivamente all’interno, l’Arcivescovo tentò di resistere ma, nel 1921, avvenne la demolizione auspicata. Alle richieste della Soprintendenza, l’Arcivescovo così rispose: “Nessuna infrazione alla legge o disposizioni di legge. La Cattedrale di Brindisi è risaputo che purtroppo non ha interesse alcuno né storico nè artistico”.
Se questo era il severo giudizio dell’Arcivescovo nei confronti della facciata della chiesa, altrettanto negativo fu quello della Soprintendenza quando, nel 1923, approvò il completamento della facciata attraverso la costruzione di un timpano decorato da un piccolo rosone.
Alcune perplessità che erano sorte in proposito, furono superate facilmente per la “scarsa importanza artistica” della facciata.
Contrariamente alle opinioni qui espresse, si fa luce una nuova linea di pensiero che vuole l’architettura della chiesa perfettamente integrata nell’ambiente e capace di relazionarsi con lo spazio della piazza che ne esalta la sobria eleganza e la pacata ritmicità.
Il timpano, in anni a noi più vicini, venne rimosso e sostituito da quattro statue.
Vi presentiamo:
n. 1 foto di Brindisi, Chiesa Cattedrale, esterno. Dall’Album del viaggiatore, di R. Marzolla edito a Napoli nel 1879, senza timpano;
n. 1 foto di Brindisi. Chiesa Cattedrale, esterno. Dopo i restauri del 1923, con timpano (fototeca Briamo presso
Biblioteca Pubblica Arcivescovile “A. De Leo”);
n. 3 nostre foto con l’immagine di Piazza Duomo che, ci permettiamo di dire, è veramente molto bella.
(*) Il timpano è, nell’architettura, la superficie triangolare in alto racchiusa nella cornice del frontone
Bibliografia:
N. Vacca, Brindisi Ignorata; Laura Casone, Restauri a Brindisi tra 800 e 900
Esistono immagini, in pianta, pittoriche o xilografiche di com’era la cattedrale pre-terremoto…?
Purtroppo no. Qualcuno ha provato ad immaginarsela e farne un disegno sulla base di quel che si vede dalla mappa del Blaeu, ma niente di più. Non so se l’hai già vista, ma, questa mia ricerca forse potrebbe aiutarti, vai a questo link http://wp.me/p8GemW-3po. Buona giornata