Nel punto in cui via P. Togliatti si incontra con via G. M. Galati ha sede, sin dal 1971, un moderno edificio scolastico. Il progetto dell’Istituto Tecnico Professionale Femminile nasceva dalla collaborazione di un gruppo formato dai migliori professionisti dell’epoca: prof. arch. U. Franchetti Pardo, arch. D. De Mauro, ing. U. Lonoce, ing. G. Sabatini (*).
La scuola, che adesso non ha più nel nome la parola Femminile, è diventata “Istituto Professionale di Stato per i Servizi Sociali F.L. Morvillo-Falcone”.
Non la conoscevamo, essendo usciti dall’ambiente scolastico tanti anni fa, ma, quel 19 maggio del 2012 l’abbiamo vista per la prima volta ed è rimasta indelebile nella mente di tanti.
Quel giorno, una bomba artigianale esplose davanti all’Istituto Professionale Femminile Morvillo-Falcone dedicato alle vittime della mafia, cancellando la giovane vita di Melissa Bassi e infliggendo gravi danni ad altre 7 ragazze.
Melissa aveva solo 16 anni e la notizia deflagrò in una città stordita, quasi incredula, che immediatamente si radunò davanti all’edificio del Tribunale, che praticamente confina con la scuola, per chiedere giustizia contro il brutale attentato. A quella manifestazione spontanea partecipammo anche noi e furono tante le persone che non seppero trattenere le lacrime, persone che avevano figli e tremavano al pensiero che nella città potesse aggirarsi in libertà un criminale così perverso e crudele. Le istituzioni ascoltarono il grido di dolore che veniva dalla società, dai giornali, dalle televisioni e finalmente, dopo le opportune indagini, l’assassino fu arrestato e condannato all’ergastolo; oggi sappiamo anche in maniera definitiva. Sembra che quest’uomo, per motivi futili, abbia voluto riversare tutto il suo odio nei confronti della società, su un gruppo di studenti inermi.
Il Presidente del Consiglio pro-tempore Mario Monti e il Governo dimostrarono in quei giorni la loro solidarietà; ci furono i funerali di Stato e 3 giorni di lutto nazionale. Alla memoria di Melissa Bassi furono intitolate scuole a Roma e Napoli, nonché l’aula di danza del Liceo “E. Ferdinando” di Mesagne, sua città di estrazione. Sull’onda emotiva dedicarono a lei scuole, piazze e giardini pubblici sia in Puglia sia in altre regioni.
A distanza di nove anni siamo tornati davanti a quella scuola e grande è stata la nostra sorpresa nel vedere che l’immagine di Melissa con il suo volto è sempre presente nei cuori della gente. I murales sulle pareti interne ed esterne alla scuola, il piccolo giardino con “le rose di Melissa”, una targa ricordo con il suo volto sorridente e tanti altri piccoli ninnoli stanno lì a ricordarcela. La città non l’ha dimenticata e forse non la dimenticherà mai.
(*) nota dell’arch. F. Moccia