Siamo alla fine dell’800 e la città di Brindisi ha subito delle profonde trasformazioni. Il porto è stato reso finalmente agibile e anche la ferrovia è arrivata portando con sé i viaggiatori della “Valigia delle Indie”.
Le vecchie aree paludose sono scomparse e dove prima c’erano gli orti ed i giardini dell’«Oliva cavata», dell’«Ursolilli» e della contrada del «Pero», adesso ci sono larghe strade e palazzi padronali in stile neoclassico e liberty. Come logica conseguenza ci fu l’aumento della popolazione e della domanda di beni e servizi che subirono ovviamente un’impennata nei prezzi. Ciò non sfuggì a quell’attento osservatore del suo tempo, ch’era don Agostino Chimienti (1832-1902), alias “papa Ustinu”, poeta dialettale brindisino.
In questa poesia che vi presentiamo, la sua denuncia contro il rincaro dei generi di prima necessità.
Dal canto nostro vi mostriamo due cartoline della piazza dei Commestibili agli inizi del Novecento, e le foto dell’attuale piazza Mercato.