Vico de’ Tarantafilo è la stradina che collega via della Maddalena a Largo de’ Calò per il tramite di Vico 2 S. Pietro degli Schiavoni. Il suo nome sarebbe rimasto sconosciuto ai più se non fosse stato per un fatto accaduto circa mezzo secolo fa.
Una breve cronistoria:
– nel 1960, il Comune di Brindisi decretava la demolizione del Teatro Verdi per presunte ragioni di “pubblica incolumità”;
– nel 1967, il Consiglio Comunale stipulava la convenzione con l’impresa Ciset, per la costruzione di un teatro sospeso sugli scavi archeologici di San Pietro degli Schiavoni;
– nel 1969, la Soprintendenza alle Antichità di Taranto ordinava la sospensione dei lavori, al fine di accertare, se nella zona, esistessero altre testimonianze storiche;
– nel 1976, dopo molte traversìe che, infine, ebbero il nulla osta ai lavori del Consiglio di Stato, ci fu il fallimento dell’impresa Ciset;
– la ripresa dell’attività di cantiere riproponeva, tuttavia, i problemi di raccordo tra struttura e adiacenze. Il piano di recupero di S. Pietro degli Schiavoni proponeva il prolungamento di via Santi, necessario per l’accesso di mezzi pesanti (Vigili del Fuoco, ambulanze, ecc.) al teatro, e, per gli stessi motivi, l’ampliamento di vico Tarantafilo;
– nel 1986, si provvide al prolungamento di via Santi ma, la preliminare campagna di scavo, condotta dalla Soprintendenza alle Antichità di Taranto confermò la rilevanza archeologica dell’area, sottoponendo a vincolo l’area residuata dalle demolizioni.
Riteniamo, quindi, che il mosaico da noi fotografato il 15 febbraio 2014, all’interno di un esercizio commerciale, abbia un doppio valore storico, sia perchè potrebbe essere stato il saggio di scavo effettuato dalla Soprintendenza, sia perchè ci ha conservato aree cittadine che un giorno potrebbero ritornare a vedere la luce (speriamo nel frattempo di essere ancora vivi).