La Battersea Power Station è stata la prima di una serie di centrali a carbone installate in Inghilterra in seguito all’introduzione della rete elettrica nazionale. Costruita sulla riva sud del Tamigi tra il 1929 e il 1935, per mezzo secolo la centrale ha bruciato carbone per generare fino a un quinto dell’elettricità necessaria per Londra, per accendere le luci di Buckingham Palace (nome in codice Carnaby Street 2 nella sala di controllo) e del Parlamento, prima di chiudere i battenti nel 1983.
La sua silhouette è stata a lungo un elemento di spicco nello skyline di Londra, diventando un’icona culturale che ha fatto da sfondo a film, video musicali e copertine di dischi, come quella dell’album Animals dei Pink Floyd (1977).
Vi raccontiamo oggi, attraverso le nostre foto, la storia di questa centrale e il risultato del lungo e travagliato progetto di restauro che ha portato quella che un tempo era la centrale termoelettrica della città, a diventare un centro multifunzionale con 250 negozi, ristoranti, il nuovo Apple Campus di 46.000 mq, spazi per il benessere, il tempo libero e la cultura, il primo art’otel londinese con 60 camere, nonché più di 250 residenze e un ascensore panoramico in vetro che sale all’interno di una delle ciminiere. Si tratta inoltre di quartiere a energia a zero, basato su principi di sostenibilità ambientale, economica, e sociale rigorosi. La strategia energetica alla base del progetto riduce radicalmente i consumi e si fonda sull’uso di fonti rinnovabili. La presenza visiva delle ciminiere non solo segnalerà la nuova area, ma anche l’impegno di Londra verso innovazione e sostenibilità.
STORIA
Dagli anni ’30 agli anni ’80 del ‘900 Battersea Power Station è stata una centrale elettrica a carbone in funzione. Al suo picco massimo ha prodotto circa un quinto dell’energia elettrica necessaria a Londra, fornendo elettricità anche alla Casa del Parlamento e a Buckingham Palace.
1929
Cominciano i lavori di costruzione. Fu Sir Giles Gilbert Scott, il creatore delle cabine telefoniche rosse, a firmare il progetto. La proposta originale prevedeva che le ciminiere fossero quadrate invece che cilindriche.
1935
Viene completato il primo stadio del progetto, la Battersea A. Ogni ciminiera, rispettivamente di 50 m, posta sopra la sala turbina di 51 m, raggiungeva l’altezza di 101 m dal suolo.
1940
I piloti della RAF seguivano la scia di fumo che usciva dalla ciminiera per tornare a casa nella nebbia
1946
La Regina Elisabetta, allora ancora Principessa, e sua nonna, la Regina Mary, visitano la centrale accolte da molti funzionari che mostrano loro la Sala Controllo A e tutta la fabbrica.
1955
Viene completata la quarta ciminiera e la seconda sezione della centrale ora al picco della sua capacità. Lo spazio della Sala Turbine è così grande che potrebbe ospitare l’intera cattedrale di St. Paul.
1964
Il 20 aprile un guasto elettrico alla Battersea Power Station causa gravi problemi in tutta Londra, inclusa la BBC che proprio quel giorno doveva lanciare il suo secondo canale. Il lancio fu rimandato al giorno seguente
1977
La Battersea Power Station appare sulla copertina dell’album Animals dei Pink Floyd. La foto mostrava la centrale elettrica con un maiale rosa gonfiabile che volava sopra di essa. Il maialino gonfiabile era legato ad una delle ciminiere sud ma sfuggì in aria e bloccò l’aeroporto di Heathrow per una giornata intera, per poi atterrare, inseguito dagli elicotteri della polizia, in un campo di un allevatore in Kent, furioso perché quel pallone gigante gli aveva spaventato le mucche.
1980
La centrale viene portata al livello di II grado per interesse storico culturale per la sua storia e per la sua speciale architettura. Questo per proteggerne l’integrità per le future generazioni.
1983
La centrale chiude e smette di generare elettricità
2007
Il grado di interesse storico della Power Station viene ancora innalzato e la centrale rientra in una categoria ristretta di costruzioni (ci rientra solo il 6%) di particolare importanza per la storia dell’intera Inghilterra.
GUARDANDO INDIETRO NEGLI ANNI
2012
La Power Station è rilevata dagli attuali proprietari, SP Setia, Sime Darby Property e l’Employers Provident Fund, mettendo fine ad un decennio di controversie. L’anno seguente iniziano i lavori per riqualificare i 42 acri del sito intorno alla centrale con la volontà di creare una nuova comunità con appartamenti, negozi, caffè, ristoranti e spazi culturali per Londra.
2017
Viene completato il lavoro di sostituzione delle ciminiere. Apre il Circus West Village, la prima fase del nuovo quartiere residenziale.
2022
La Battersea Power Station riapre al pubblico il 14 Ottobre. Il progetto è costato approssimativamente 9 miliardi di sterline, certamente uno dei più costosi nella storia di Londra.
Il progetto di restauro e di riqualificazione della centrale è firmato dal noto studio londinese WilkinsonEyre. L’intervento sull’edificio industriale si è basato sulla salvaguardia della riconoscibilità e dell’integrità di tutti gli elementi originari: i vuoti a tutt’altezza degli ingressi sud e nord, le ciminiere e le Sale delle Turbine rimangono le caratteristiche dominanti dell’edificio.
Nell’edificio sembrano convivere un’anima Art Déco, che riflette lo spirito degli anni Trenta, e un’altra, più industrial e brutalista del nucleo degli anni ’50. E’ sempre messo in evidenza il contrasto tra vecchio e nuovo dando sempre risalto al tessuto originale della fabbrica.
Una delle attrazioni più frequentata è il Lift 109: un ascensore in vetro ospitato in una delle ciminiere dell’edificio che dalla sala Turbine Art Déco, sale fin sulla cima di uno dei camini della centrale elettrica, a 109 metri di altezza, permettendo una vista panoramica mozzafiato sulla intera Londra.
LO SHOPPING
Per quanto riguarda lo shopping, si può passeggiare nelle due sale delle turbine restaurate dove trovano spazio molti negozi inglesi e internazionali. La Boiler House invece, che aprirà alla fine del 2023, sarà il luogo riservato alla ristorazione.
Le due sale di controllo originali della centrale elettrica sono state trasformate in uno spazio per eventi e in un bar aperto tutto il giorno. I due spazi consentono ai clienti di avvicinarsi ai quadranti e ai controlli originali che un tempo fornivano energia a zone di Londra.
APPARTAMENTI
Negli appartamenti ubicati all’interno della struttura originaria dell’edificio sono stati lasciati a vista i mattoni e gli acciai originali. Gli interni sono stati progettati dallo studio di architettura Michaelis Boyd, che ha creato più di 100 diversi e tipologie. Lo studio ha creato due distinte tavolozze di materiali per le case, una che fa riferimento agli anni ’30 e l’altra agli anni ’50. I prezzi partono da 865.000 sterline per un monolocale, mentre le 18 ville – attici con tre e quattro camere e terrazze private disposte attorno a un giardino pensile comune, costano fino a 25 milioni di sterline circa.
Cambiare si può!