“E’ una mostra di pittura (tuttora in corso a Palazzo Nervegna durerà fino al 13 p.v.), che coinvolge due artisti dagli stili diversi ma che perseguono un orizzonte comune: Carlo Perretti che ha utilizzato come riferimento iconografico i bassorilievi del portale settentrionale di San Giovanni al Sepolcro a Brindisi per proporre i 22 Arcani Maggiori dei Tarocchi reinterpretati con la tecnica dell’acquerello e Serena Bamboonine che ha realizzato 22 dipinti che riguardano questi temi con la tecnica della pittura ad inchiostro su carta cinese.”
(dalla locandina della mostra).
Due parole sulla tecnica utilizzata.
In Occidente, le prime espressioni artistiche orientali si videro per la prima volta rappresentate su ombrellini, ventagli, ceramiche, ecc., all’Esposizione Universale di Londra del 1862. A Parigi, nel 1890, erano esposti disegni a china, opere di arte calligrafica e sculture antiche, esempi di un’arte di corte e di culto.
Da quel momento in poi, ampia è stata la diffusione di stampe e xilografie orientali e ancor più grande l’influenza che esse ebbero tra gli impressionisti e i post-impressionisti del tempo, tra cui Manet, Degas, Whistler, Monet, Gauguin, Van Gogh, Toulouse-Lautrec.
Tant’è che Gauguin portava con sé un buon numero di stampe giapponesi nel suo viaggio a Tahiti, la collezione di Vincent Van Gogh e del fratello Theo è tuttora visibile al museo di Amsterdam ed alto è anche il numero delle stampe orientali possedute da Monet e disposte attualmente sulle pareti della sua casa a Giverny, a nord-ovest di Parigi.
Per tornare alle opere esposte, invitiamo chi le guarda, a trarne spunto di riflessione, evitando inutili confronti con le sculture originali, che, lo ricordiamo, sono servite da motivo d’ispirazione per gli artisti che, gentilmente, hanno voluto rendere un omaggio alla nostra città.