Martina F. fa parte dei Comuni del Gal “Valle d’Itria” al confine delle province di Taranto, Brindisi e Bari, in posizione panoramica sulla Valle d’Itria.
La Basilica di San Martino (già Collegiata di S. Martino) a Martina Franca, oltre a essere un simbolo del rococò locale, rappresenta un momento significativo nell’evoluzione artistica della città.
Costruita su un sito che ha visto l’edificazione di tre chiese precedenti, la sua attuale struttura è il risultato di un progetto avviato nel 1747 a seguito del terremoto nel 1743 che infinite devastazioni ha causato nelle nostre terre.
L’esterno
della Basilica è caratterizzato dalla maestosa facciata, alta 37 metri, che poggia sulla scalinata semicircolare, un appello architettonico a guardare in alto.
Essa è impostata su due ordini architettonici, i cui elementi ornamentali, scolpiti nella pietra locale e organizzati in un armonico e dinamico gioco di sporgenze e rientranze, sono enfatizzati dall’elegante gruppo scultoreo centrale raffigurante “San Martino che dona il mantello al Povero”, inserito in una conchiglia, tipico elemento decorativo del rococò, dello scultore Giuseppe Morgese, capolavoro dell’arte civica martinese.
La parte inferiore presenta quattro nicchie con le sculture di S. Giovanni Battista e S. Pietro a sinistra, S. Paolo e S. Giuseppe a destra. Nell’ordine superiore le nicchie con le statue di S. Comasia a sinistra, e S. Martina a destra. Sul fianco meridionale e su quello settentrionale si prono i due ingressi laterali.
L’interno
presenta una serie di altari e opere d’arte che spaziano dal XV al XX secolo, inclusi dipinti, sculture e reliquiari. Degni di nota l’altare maggiore di scuola napoletana, il cappellone del SS. Sacramento e varie tele di Domenico Carella. Nell’area presbiteriale, sotto l’arco trionfale progettato da Giuseppe Sanmartino, autore a Napoli del Cristo velato nella Cappella Sansevero, e, dello stesso autore, anche gli angeli e le due figure allegoriche femminili, in marmo bianco, della Carità e dell’Abbondanza.
La basilica è stata consacrata nel 1775 e nel 1998 è stata elevata a Basilica Minore da Papa Giovanni Paolo II, diventando un importante punto di riferimento non solo artistico, ma anche spirituale per i fedeli.
L’interno si presenta a navata unica con cappelle laterali.
A sinistra dell’ingresso è collocato il Fonte Battesimale commissionato dall’abate Tommaso Caracciolo e realizzato, nel 1773, dal marmoraro napoletano Crescenzo Trinchese. La prima cappella a sinistra, con altare rococò in pietra, presenta la tela settecentesca con l’Apparizione della Vergine a S. Girolamo Emiliani, mentre nella seconda cappella sono collocate le statue lapidee del Presepe, datate tra il 1518 e il 1530 e attribuite a Stefano da Putignano; a queste fa da sfondo un dipinto murale con l’Adorazione dei pastori” realizzato nel 1777 dal pittore Pietro Cataldo Mauro. Le cappelle sul lato destro, in parte rifatte nel XIX secolo, sono dedicate al Crocifisso e all’Addolorata. Nella zona del transetto sono presenti sui tre altari settecenteschi di sinistra le coeve tele dell’Arcangelo Raffaele e Tobiolo e della Madonna di Costantinopoli tra S. Michele Arc. e S. Gaetano di Thiène e la scultura lignea di Cristo alla colonna del primo Seicento. Sul lato destro si segnalano le statue lignee di S. Martina e S. Comasia inserite nelle macchine d’altare di gusto rococò. Al centro dell’altare maggiore del 1773 vi è la scultura lapidea di S. Martino di Tours di Stefano da Putignano, mentre sul retro sono disposti gli stalli del coro ligneo (1775). Nell’area presbiteriale trovano posto anche la statua della Madonna Pastorella e la tela della Pentecoste di M. Capotorto (sec. XVIII).A sinistra del presbiterio, vi è il Cappellone del SS. Sacramento con l’Ultima Cena di Domenico Carella del 1804 e, a destra, la sala del tesoro.
La grande navata
Il transetto
Il pulpito
La controfacciata
Gli affreschi
L’organo
Vi sono in tutto dodici altari: quattro nelle cappelle ad arco situate nella navata fra la porta maggiore e le porte minori, sei nelle ali, nonché l’altare maggiore e quello del cappellone.
Battistero
Ai lati della porta maggiore si aprono nelle murature due vani che formano due piccole cappelle. Nel vano destro è collocato il battistero, realizzato nel 1773 da Crescenzo Trinchese. Realizzato in marmo ha struttura ottagonale, elegantemente decorato con motivi floreali; si conclude con il gruppo scultoreo del battesimo di Cristo.
Il Battistero
Cappella San Girolamo Emiliani
Cappella della natività di Gesù
Altare di San Raffaele Arc.
Altare di Cristo alla colonna o della flagellazione
Altare di S. Maria di Costantinopoli
Cappella del Santissimo Sacramento
Altare maggiore
Altare di S. Comasia vergine e martire
Altare di Santa Martina vergine e martire
Cappella dell’Addolorata
Cappella del Crocifisso
Piazza Plebiscito
In passato era chiamata piazza S. Martino. Gode della presenza della Collegiata di S. Martino, del Palazzo dell’Università e della vicina Torre Civica.
Palazzo dell’Università e della vicina Torre Civica
Ubicati nella centralissima Piazza Plebiscito, accanto alla Collegiata di S. Martino, la torre ed il palazzo dell’Università furono per diversi secoli il luogo ed il simbolo del potere civico di Martina Franca. Sul finire del XV secolo, a seguito della concessione dell’autonomia amministrativa da parte del re Ferdinando d’Aragona, il palazzo fu scelto quale sede del neo-parlamento locale. Nel 1734 venne eretta la torre civica, caratterizzata dalla spaziosa cella campanaria aperta sui quattro lati da arcate. Sostanziali rifacimenti in linea con il nuovo gusto barocco, riguardarono in questi anni anche l’adiacente palazzo. Risale invece al XIX secolo la sopraelevazione del secondo piano, destinato ad ospitare uffici comunali oltre che un carcere mandamentale. Nel palazzo ha oggi sede l’Associazione Artigiana di Martina F.
nelle immediate vicinanze
Chiesa del Monte Purgatorio
fu fondata nel XVII secolo, dedicata alla Vergine delle Grazie del Monte e destinata ad accogliere la Confraternita dei Preti. Infatti, come la maggior parte delle chiese, ospitanti i sodalizi religiosi, si compongono di due piani; quello inferiore destinato al culto religioso e quello superiore adibito ad oratorio dei confratelli. La chiesa fu edificata nel 1649, come chiaramente si può leggere sulla trabeazione del portale secondario che si affaccia lungo via Vittorio Emanuele. L’iscrizione incisa dice: VOS, ANIMAE CLAMANT, SALTEM, MISERAE SCITE, FRATRES, 1649, (Le anime infelici vi chiedono aiuto, sappiatelo almeno, o fratelli, 1649). All’interno un’ampia sala dominata dall’altare Maggiore in pietra lavorata, con la statua della Vergine. Sul coro si conserva ancora intatto un delizioso organo a mantice, opera del leccese Francesco Giovannelli. Nella sala superiore, un contro soffitto in legno di autore ignoto rappresenta anime purganti, un orchestrina di Putti e una Deposizione. La grande campana fusa a Gallipoli dal De Napoli nel 1652 completa di ricco arredo della chiesa.
Palazzo Martucci
La facciata di Palazzo Martucci riflette in maniera quasi speculare i dettagli architettonici del palazzo Ducale, ma in chiave barocca. Si presenta con un grande portale sormontato da lunga balconata con caratteristici capitelli. Lateralmente al portale d’ingresso c’è una lapide che riporta l’antica collocazione geografica e politica di Martina quando rientrava nel territorio della Terra d’Otranto. La parte scenografica più interessante è sicuramente quella superiore in cui spicca un fastigio mistilineo traforato.
I portici
La Piazza Maria Immacolata, progettata dall’architetto Davide da Conversano nel 1854, offre uno splendido porticato in stile neo classico. Anticamente era un punto di ritrovo per il commercio.
Piazza XX settembre
si stende dinanzi all’Arco di Santo Stefano e si affaccia sulla Villa Comunale.
Porta o Arco di S. Stefano
L’Arco di Santo Stefano, detto anche di Sant’Antonio, fu realizzato nel sec. XIV e successivamente abbattuto e ricostruito fino a mostrarsi attualmente come uno splendido arco in stile barocco del 1764. Splendido arco di Trionfo, che rievoca l’intervento miracoloso di San Martino durante l’assedio alla città da parte dei Cappelletti (1529). In alto lo stemma comunale più antico della città.
Piazza Roma (Fontana dei delfini)
Caratteristica piazza triangolare, alla quale si accede oltrepassando l’Arco di Santo Stefano. La pregevole Piazza Roma (1668) anticamente era denominata Largo Castello, per la presenza dell’antico Castello Orsini. Successivamente prese anche il nome di Piazza del Popolo. Al centro della piazza si segnala la graziosa Fontana dei Delfini.
Il Palazzo Ducale (qui il nostro articolo – http://wp.me/p8GemW-1IT )
Abstract: Min. per i beni e le attività culturali, Progetto Mirabilia, Collegiata di S. Martino – Martina F.; Passaturi, La Chiesa del Monte del Purgatorio a Martina F., Comune di Martina F., Le chiese; martinafranca.info/chiese