La Cappella Palatina di Palermo è una delle attrazioni più importanti della città e un capolavoro dell’arte normanna. La cappella si trova all’interno del Palazzo dei Normanni, anche conosciuto come Palazzo Reale, e fu costruita nel XII secolo per volere di Ruggero II, il primo re di Sicilia.
La cappella è un esempio eccezionale di fusione di diversi stili architettonici e artistici, combinando elementi normanni, bizantini e islamici. Questa sintesi è visibile nelle strutture architettoniche, nei mosaici dorati e nelle decorazioni. Essa è anche un simbolo della multiculturalità del Regno di Sicilia sotto i Normanni, dove convivevano e si influenzavano reciprocamente culture e religioni diverse: cristiana, musulmana e bizantina.
La chiesa, fondata nel 1130, è dedicata a San Pietro Apostolo, ha una pianta a croce latina con transetto non sporgente, divisa in tre navate separate da cinque colonne per lato con capitelli per gran parte di recupero. Le cinque arcate, a sesto leggermente acuto di ispirazione moresca si elevano su alti piedritti.
Elemento generatore dell’intero edificio è la cupola emisferica di tradizione bizantina, innestata su un ottagono impostato su un quadrangolo ad indicare che la chiesa è congiunzione fra cielo e terra al centro della cupola. Il busto del Cristo Pantocratore (Governatore dell’Universo) circondato da quattro Arcangeli (Raffaele, Michele, Gabriele, Uriele) e da quattro angeli al disotto dei quali sono otto profeti e, nelle nicchie angolari i quattro evangelisti. La decorazione parietale a mosaico è d’impronta bizantina.
La navata centrale narra le storie di genesi dalla creazione fino alla lotta di Giacobbe con l’angelo e alla costituzione del popolo di Israele.
Nel presbiterio sono le scene del ciclo delle dodici feste di Gesù mentre nelle navate laterali, storie degli apostoli Pietro e Paolo.
Nelle arcate, nei piedritti e in altri spazi, figure di santi, alcuni dei quali entro tondi a mezzo busto. L’elemento che rende unica la Cappella Palatina è il soffitto ligneo a muqarnas (successione di nicchie geometriche, stalattiti, campi a stella) della navata centrale, realizzato in legno e dipinto con figure di animali, piante, motivi geometrici e floreali, un tempo dorato. Costituisce il più vasto complesso di pittura islamica di età medievale che si sia conservato e contemporaneamente rappresentazione del cielo stellato, del paradiso islamico, raffigurato come corte del principe e alveo della terra come grotta, segno della nascita (secondo la tradizione cristiana Gesù nasce in una grotta) e segno della resurrezione (il sepolcro di Gesù era scavato nella roccia).
La Cappella Palatina è oggi patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. Questo riconoscimento sottolinea l’importanza culturale e storica della cappella e del contesto in cui è inserita.
Di seguito i nostri scatti a raccontarne le bellezze.