Mari e Navi. Viaggio nella pittura europea

La pittura con scene di mare e navi, nota come pittura di marina, è un genere artistico che si sviluppa in modo significativo durante il Rinascimento (XV e XVI secolo), ma ha radici più antiche. Questa forma d’arte nasce per diverse ragioni storiche, culturali e pratiche, e il suo sviluppo è strettamente legato all’importanza del mare nella vita economica, politica e culturale delle società costiere.


Le prime rappresentazioni di scene marittime si trovano già nell’antichità, ad esempio in bassorilievi egizi, affreschi minoici e ceramiche greche, che raffiguravano navi e attività legate alla navigazione. Questi lavori avevano spesso una funzione simbolica o narrativa, celebrando viaggi epici, battaglie navali o il rapporto con il mare come fonte di vita.
Durante il Medioevo, le scene marittime erano più rare, ma apparivano occasionalmente in miniature e affreschi per rappresentare episodi biblici (es. il diluvio universale o la traversata del Mar Rosso). L’aspetto simbolico del mare come metafora di pericolo, avventura o fede era predominante.
Nel Rinascimento (XV-XVI secolo), con le grandi scoperte geografiche e l’espansione marittima di paesi come Spagna, Portogallo e successivamente Paesi Bassi e Inghilterra, il mare assume un ruolo centrale nella vita europea. La pittura inizia a riflettere questa importanza, con scene che celebrano le navi, le battaglie navali e la potenza delle flotte. Gli artisti si concentrano sui dettagli delle navi, sottolineando la loro imponenza e il progresso tecnologico. Un esempio significativo è il lavoro di artisti italiani e fiamminghi, che iniziano a raffigurare il mare come un protagonista, spesso con un’attenzione drammatica alla luce e alle onde.


Il rapporto tra l’uomo e il mare dal Seicento in poi si intensifica e si evolve, riflettendo cambiamenti storici, economici, culturali e artistici. Il mare, da elemento naturale e misterioso, diventa uno spazio simbolico e pratico, un luogo di conquista, commercio e sfida. Questo legame si sviluppa attraverso vari ambiti: l’esplorazione, il commercio, la guerra, l’arte e la letteratura.
Durante il XVII secolo, noto come il “Secolo d’oro” olandese, il mare diventa il fulcro dell’espansione economica e politica. Le grandi potenze marittime, come Paesi Bassi, Inghilterra, Spagna e Portogallo, competono per il controllo delle rotte commerciali e delle colonie.

La fondazione di compagnie come la Compagnia delle Indie Orientali (VOC) e la Compagnia delle Indie Occidentali segna una nuova era di commercio globale. Le flotte militari diventano strumenti di potere geopolitico. Battaglie come quelle tra inglesi e olandesi nel primo conflitto Anglo-Olandese (1652-1654) riflettono l’importanza del controllo del mare.
Nella pittura olandese, il mare è celebrato attraverso il genere della pittura di marina. Artisti come Willem van de Velde il Vecchio rappresentano scene di battaglie, porti e paesaggi marini, evidenziando il legame tra uomo e mare come fonte di ricchezza e prestigio.


Nel Settecento l’Inghilterra diventa la principale potenza marittima con il consolidamento del suo impero coloniale. Il mare è visto come un’arteria vitale per il commercio di beni come tè, zucchero e spezie. La tratta degli schiavi attraverso l’Atlantico rappresenta anche un lato oscuro del rapporto tra uomo e mare.
Le spedizioni di esploratori come James Cook segnano un’era di scoperte scientifiche e cartografiche. Il mare diventa un luogo di avventura e conoscenza.
Il mare inizia a essere rappresentato anche come uno spazio di introspezione e mistero. Le vedute marine nei dipinti inglesi e francesi mostrano un’estetica più romantica e contemplativa.
Durante il Romanticismo, il mare diventa simbolo della natura selvaggia, del sublime e dell’irrazionale.


Artisti come J.M.W. Turner usano il mare per esplorare temi di forza naturale, bellezza e fragilità umana. Dipinti come The Fighting Temeraire catturano la nostalgia del passato marittimo.
Con l’avvento delle navi a vapore, il mare si trasforma in un ambiente più accessibile ma ancora pieno di pericoli. La transizione dalla vela al vapore riflette il cambiamento nel rapporto dell’uomo con il mare: da forza naturale da domare a spazio sempre più controllato. Nel XX secolo, il mare è protagonista di grandi conflitti, come la Battaglia dell’Atlantico durante la Seconda Guerra Mondiale. Le flotte militari diventano strumenti decisivi nei conflitti globali.
Il mare continua a ispirare artisti moderni, ma con approcci più astratti e simbolici. Diventa una metafora della solitudine, della libertà e della connessione umana.
L’esplorazione degli oceani prende una svolta scientifica, con scoperte di ecosistemi marini e la comprensione della loro importanza ecologica.
In conclusione, dal Seicento in poi, il mare si evolve da elemento naturale a simbolo complesso che rappresenta potere, avventura, pericolo e bellezza. Rimane una metafora della condizione umana: vasto, imprevedibile, capace di sfidare e ispirare l’uomo. L’arte, la letteratura e la storia riflettono e documentano questo legame unico, che continua a influenzare profondamente la nostra cultura e identità.

 

Di seguito una carrellata di opere riguardanti mari e navi fotografate da Brundarte in diversi musei europei.

1 – Porto di mare con l’imbarco della Regina di Saba

Ecco di seguito un celebre dipinto di Claude Lorrain, realizzato nel 1648 e attualmente conservato alla National Gallery di Londra. È considerato uno dei suoi capolavori e un esempio emblematico della sua arte paesaggistica. Il dipinto raffigura una scena portuale idealizzata, immersa in una luce dorata e atmosferica tipica di Lorrain. Al centro della composizione si vede la regina di Saba che si imbarca su una nave per tornare nel suo regno dopo la sua visita a re Salomone a Gerusalemme, come narrato nella Bibbia.
Il porto è caratterizzato da imponenti edifici classici, colonne, archi e porticati, che creano una scenografia grandiosa e solenne. Questi elementi architettonici, sebbene ispirati all’antichità classica, sono frutto della fantasia dell’artista e contribuiscono a creare un’atmosfera atemporale e idealizzata. La luce gioca un ruolo fondamentale nel dipinto. Il sole, basso all’orizzonte, inonda la scena con una luce calda e dorata, creando suggestivi effetti di chiaroscuro e riflettendosi sull’acqua del porto. Questa particolare attenzione alla luce e all’atmosfera è una delle caratteristiche distintive dello stile di Lorrain.
La storia della regina di Saba, che intraprende un viaggio per incontrare la saggezza di Salomone, può essere interpretata come una metafora della ricerca della conoscenza e della verità.
“Porto di mare con l’imbarco della Regina di Saba” ebbe una grande influenza sulla pittura paesaggistica successiva, in particolare sulla pittura inglese del XVIII e XIX secolo. Artisti come J.M.W. Turner furono profondamente ispirati dallo stile di Lorrain e dalla sua capacità di creare paesaggi atmosferici e suggestivi.
Il dipinto di Claude Lorrain è un capolavoro che combina elementi classici, biblici e paesaggistici in una composizione armoniosa e suggestiva. La sua attenzione alla luce, all’atmosfera e alla composizione lo rende un’opera di grande bellezza e importanza nella storia dell’arte.

English Translation
“Seaport with the Embarkation of the Queen of Sheba” is a famous painting by Claude Lorrain, created in 1648 and currently kept in the National Gallery in London. It is considered one of his masterpieces and an emblematic example of his landscape art.

The painting depicts an idealized port scene, immersed in a golden and atmospheric light typical of Lorrain. At the center of the composition, the Queen of Sheba is seen embarking on a ship to return to her kingdom after her visit to King Solomon in Jerusalem, as narrated in the Bible.

The port is characterized by imposing classical buildings, columns, arches, and porticoes, which create a grand and solemn setting. These architectural elements, although inspired by classical antiquity, are the result of the artist’s imagination and contribute to creating a timeless and idealized atmosphere.

Light plays a fundamental role in the painting. The sun, low on the horizon, floods the scene with a warm and golden light, creating evocative chiaroscuro effects and reflecting on the port’s water. This particular attention to light and atmosphere is one of the distinctive characteristics of Lorrain’s style.

The story of the Queen of Sheba, who undertakes a journey to meet the wisdom of Solomon, can be interpreted as a metaphor for the search for knowledge and truth.

“Seaport with the Embarkation of the Queen of Sheba” had a great influence on subsequent landscape painting, particularly on English painting of the 18th and 19th centuries. Artists such as J.M.W. Turner were deeply inspired by Lorrain’s style and his ability to create atmospheric and evocative landscapes.

Claude Lorrain’s painting is a masterpiece that combines classical, biblical, and landscape elements in a harmonious and evocative composition. His attention to light, atmosphere, and composition makes it a work of great beauty and importance in the history of art.

 

2 – La valorosa Téméraire trainata al suo ultimo ancoraggio per essere demolita, 1838

E’ un dipinto a olio su tela (90,7×121,6 cm) di William Turner, databile al 1838-1839 e conservato nella National Gallery di Londra. Quando si accinse a dipingere questo quadro, Turner era all’apice della carriera, poiché aveva esposto più volte sue opere alla Royal Academy. Iniziava a essere apprezzato il suo modo di trattare il paesaggio come un genere alla pari dei temi storici tradizionali, capace di ispirare la mente e gli animi degli osservatori. In effetti, quando La valorosa Téméraire fu esposta alla Royal Academy nel 1839 riscosse uno sfolgorante successo: tra gli ammiratori più ardenti vi fu William M. Thackeray, scrittore inglese che definì l’opera «il dipinto più superbo mai apparso sulle pareti di un’Accademia, o proveniente dal cavalletto di qualsiasi pittore».
La Téméraire, nave da guerra a novantotto cannoni, era stata varata nel 1798 ed era stata la nave vittoriosa alla battaglia di Trafalgar, nel 1805, quella che aveva difeso dal fuoco francese la nave bandiera HMS Victory di Lord Nelson. Rimase in servizio fino al 1838, quando fu dismessa e trainata lungo il Tamigi per essere demolita.
Turner sceglie di raffigurare proprio il momento in cui la Temeraire, immersa nella luce intensa di un tramonto infuocato, solca lentamente e silenziosamente le acque del Tamigi, trainata da un rimorchiatore, in attesa di essere distrutta. Sappiamo che è il suo ultimo viaggio grazie alla presenza del vessillo bianco, issato sul pennone in sostituzione della maestosa Union Jack: si tratta del simbolo di una resa sublime e dignitosa e, allo stesso tempo, del tramonto della gloriosa tradizione della navigazione a vela, che si apprestava a lasciare spazio alle nuove imbarcazioni a vapore.
Alla morte del pittore, i suoi quadri “Sole che sorge attraverso il vapore” e “Didone fonda Cartagine” furono acquisiti dalla National Gallery di Londra per donazione testamentaria di Turner, a condizione che fossero esposti accanto all’arcinoto quadro di Claude “Porto di mare con l’imbarco della Regina di Saba”.

English Translation
The Fighting Temeraire tugged to her last Berth to be broken up, 1838

This is an oil on canvas painting (90.7×121.6 cm) by William Turner, datable to 1838-1839 and kept in the National Gallery in London. When he began painting this picture, Turner was at the peak of his career, having exhibited his works several times at the Royal Academy. His way of treating landscape as a genre on par with traditional historical themes, capable of inspiring the minds and souls of observers, was beginning to be appreciated. Indeed, when The Fighting Temeraire was exhibited at the Royal Academy in 1839, it met with resounding success: among the most ardent admirers was William Makepeace Thackeray, an English writer who defined the work as “the most superb picture ever hung on the walls of an Academy, or came from the easel of any painter.”

The Téméraire, a ninety-eight-gun warship, had been launched in 1798 and was the victorious ship at the Battle of Trafalgar in 1805, the one that had defended Lord Nelson’s flagship HMS Victory from French fire. It remained in service until 1838, when it was decommissioned and towed along the Thames from Sheerness to Rotherhithe to be broken up.

Turner chooses to depict the very moment when the Temeraire, immersed in the intense light of a fiery sunset, slowly and silently sails the waters of the Thames, towed by a tugboat, waiting to be destroyed. We know it is its last voyage thanks to the presence of the white ensign, hoisted on the mast in place of the majestic Union Jack: this is the symbol of a sublime and dignified surrender and, at the same time, of the sunset of the glorious tradition of sailing ships, which was preparing to give way to new steamships.

Upon the painter’s death, his painting, acquired by the National Gallery in London as a testamentary donation from Turner, was exhibited, by his will and condition, next to Claude’s well-known painting “Seaport with the Embarkation of the Queen of Sheba”.

 

3 – “La Battaglia di Trafalgar”
E’ questo un dipinto monumentale del 1822-24 di Joseph Mallord William Turner (noto comunemente come J.M.W. Turner), uno dei più grandi pittori britannici del periodo romantico. Commissionato da Giorgio IV, l’opera fu creata per commemorare la famosa battaglia navale combattuta il 21 ottobre 1805 tra la Royal Navy britannica, guidata dall’ammiraglio Horatio Nelson, e le flotte combinate di Francia e Spagna.
Il dipinto raffigura gli eventi drammatici e caotici della Battaglia di Trafalgar, mettendo in evidenza la HMS Victory (nave ammiraglia di Nelson) tra il fumo, il fuoco e la distruzione della guerra navale. Turner si concentra sullo scenario successivo alla battaglia, includendo scene di trionfo e tragedia.
La Battaglia di Trafalgar fu un momento cruciale nelle guerre napoleoniche, assicurando la supremazia navale britannica e impedendo a Napoleone di invadere la Gran Bretagna.
Quest’opera è uno dei dipinti a olio più grandi e ambiziosi di Turner. È conservata al National Maritime Museum di Greenwich, Londra, dove rimane un potente promemoria dell’eredità navale della Gran Bretagna e della maestria pittorica di Turner.

English translation
“The Battle of Trafalgar, 1822” is a monumental painting by Joseph Mallord William Turner (commonly known as J.M.W. Turner), one of the greatest British painters of the Romantic period. Commissioned by George IV, the work was created to commemorate the famous naval battle fought on 21 October 1805 between the British Royal Navy, led by Admiral Horatio Nelson, and the combined fleets of France and Spain.
The Battle of Trafalgar was a pivotal moment in the Napoleonic Wars, ensuring British naval supremacy and preventing Napoleon from invading Britain. Turner’s painting not only commemorates this historical event but also elevates it to a mythic status, celebrating the heroism and sacrifice of Nelson and the British sailors.
This work is one of Turner’s largest and most ambitious oil paintings. It is housed in the National Maritime Museum in Greenwich, London, where it remains a powerful reminder of Britain’s naval heritage and Turner’s mastery as a painter.

 

4 – La nave reale “Royal George at Greenwich”, 1820
E’ un dipinto marittimo attribuito a William Anderson, uno dei principali artisti marini britannici del tardo XVIII e inizio XIX secolo. L’opera cattura una scena tranquilla e celebrativa che contrasta con le immagini più drammatiche della pittura marittima dell’epoca.
Al centro della composizione si trova lo yacht reale Royal George, varato nel 1817, ormeggiato nelle acque calme di Greenwich. Lo yacht era uno dei simboli della monarchia britannica, utilizzato per eventi cerimoniali e viaggi ufficiali. Sullo sfondo, il paesaggio urbano di Greenwich con edifici riconoscibili come l’Old Royal Naval College, un dettaglio che lega l’opera a un contesto storico e geografico preciso.
William Anderson è noto per il suo stile dettagliato e realistico, influenzato dalla tradizione olandese della pittura marina. La sua abilità nel catturare la luce e i dettagli delle navi rende questo dipinto un esempio rappresentativo del suo lavoro.

English translation
The Royal Yacht “Royal George at Greenwich”, 1820 is a maritime painting attributed to William Anderson, a leading British marine artist of the late 18th and early 19th centuries. The work captures a tranquil and celebratory scene that contrasts with the more dramatic images of maritime painting of the time.
At the centre of the composition is the royal yacht Royal George, launched in 1817, moored in the calm waters of Greenwich. The yacht was a symbol of the British monarchy, used for ceremonial events and official travel.
In the background is the Greenwich cityscape with recognisable buildings such as the Old Royal Naval College, a detail that ties the work to a precise historical and geographical context.
William Anderson is known for his detailed and realistic style, influenced by the Dutch tradition of marine painting. His ability to capture the light and detail of ships makes this painting a representative example of his work.

 

5 – “Il cortile di Fletcher”, Limehouse (1840)
E’ un dipinto che cattura la vivace atmosfera industriale e marittima di Limehouse, un quartiere storico nell’East London. Questa zona era rinomata nel XIX secolo per la sua cantieristica navale, i magazzini e le attività marittime, fungendo da snodo fondamentale per il commercio lungo il fiume Tamigi.
Il titolo del dipinto suggerisce che si concentra su Fletcher’s Yard, un luogo probabilmente legato alla riparazione navale, alla costruzione o all’uso industriale. L’artista, il cui nome non è menzionato, avrebbe cercato di rappresentare la grinta e la vitalità di Limehouse durante un periodo in cui il porto di Londra era uno dei più trafficati al mondo.

English translation
Fletcher’s Yard, Limehouse (1840) is a painting that captures the bustling industrial and maritime atmosphere of Limehouse, a historic district in East London. This area was renowned during the 19th century for its shipbuilding, warehouses, and maritime activities, serving as a critical hub for trade along the River Thames.
The painting’s title suggests it focuses on Fletcher’s Yard, a location likely tied to ship repair, construction, or industrial use. The artist, whose name is not mentioned, would have sought to depict the grit and vitality of Limehouse during a period when London’s port was one of the busiest in the world.
If you’d like further information about the painting, the artist, or the historical context of Limehouse during the 19th century, let me know!

 

6 – “Il Gran Bretagna a Blackwall”

Dipinto da Richard Ball Spencer nel 1848, è una notevole opera d’arte marittima che cattura l’iconica nave SS Great Britain. Progettata dal famoso ingegnere Isambard Kingdom Brunel, la SS Great Britain fu varata nel 1843 e fu la prima grande nave oceanica a combinare uno scafo in ferro con una propulsione a elica, un design rivoluzionario per l’epoca.

English Translate
The Great Britain at Blackwall, painted by Richard Ball Spencer in 1848, is a notable maritime artwork that captures the iconic ship SS Great Britain. Designed by the renowned engineer Isambard Kingdom Brunel, the SS Great Britain was launched in 1843 and was the first large ocean-going ship to combine an iron hull with screw propulsion, a revolutionary design for its time.

 

 

7 – “Spedizioni sul fiume Pearl al largo di Canton”

Ecco ora un dipinto attribuito a un artista specializzato in scene marittime del XIX secolo, probabilmente destinato a catturare le vivaci attività commerciali lungo il fiume Pearl, vicino alla città di Canton (oggi Guangzhou), un centro nevralgico del commercio internazionale durante il periodo delle dinastie Qing.
L’opera raffigura una varietà di imbarcazioni, tra cui giunche cinesi tradizionali e navi mercantili europee, che navigano o sono ancorate nelle acque del fiume Pearl. Queste navi simboleggiano il commercio globale e lo scambio culturale che avvenivano a Canton, uno dei pochi porti aperti agli stranieri durante l’epoca del sistema commerciale detto “Canton System”.
Sullo sfondo si intravedono edifici coloniali e mercantili, mescolati all’architettura locale, mentre la vegetazione lussureggiante e le montagne completano la scena, riflettendo il paesaggio tipico della regione.
Molti dipinti del genere “China Trade” (arte prodotta per acquirenti europei durante l’epoca coloniale) enfatizzano dettagli realistici delle navi e della vita portuale, utilizzando colori vividi e composizioni bilanciate. L’opera potrebbe riflettere queste caratteristiche, con una fusione tra lo stile occidentale e la rappresentazione tradizionale cinese.
Canton era il fulcro del commercio tra la Cina e l’Occidente nel XVIII e XIX secolo. Era famoso per l’esportazione di tè, seta, porcellana e altre merci pregiate, e il Pearl River fungeva da arteria commerciale cruciale. Questo dipinto celebra l’importanza del commercio marittimo in un’epoca in cui la navigazione e il commercio globale stavano trasformando il mondo.
Opere come Shipping in the Pearl River off Canton sono preziose testimonianze artistiche di un’era di scambi culturali e commerciali intensi. Offrono una visione dettagliata del passato e raccontano una storia di interconnessione globale attraverso il mare.

English Translation
Shipping in the Pearl River off Canton is a painting attributed to an artist specializing in maritime scenes of the 19th century, likely intended to capture the bustling commercial activities along the Pearl River, near the city of Canton (now Guangzhou), a pivotal center of international trade during the Qing Dynasty.
The work depicts a variety of vessels, including traditional Chinese junks and European merchant ships, either navigating or anchored in the waters of the Pearl River. These ships symbolize global trade and cultural exchange occurring in Canton, one of the few ports open to foreigners during the era of the so-called “Canton System.”
In the background, colonial and mercantile buildings can be seen, blending with local architecture, while lush vegetation and mountains complete the scene, reflecting the typical landscape of the region.
Many paintings of the “China Trade” genre (art produced for European buyers during the colonial era) emphasize realistic details of ships and port life, using vivid colors and balanced compositions. This work might reflect these characteristics, combining Western style with traditional Chinese representation.
Canton was the hub of trade between China and the West in the 18th and 19th centuries. It was famous for exporting tea, silk, porcelain, and other valuable goods, with the Pearl River serving as a crucial commercial artery. This painting celebrates the importance of maritime commerce during a time when navigation and global trade were transforming the world.
Works like Shipping in the Pearl River off Canton are valuable artistic testimonies of an era of intense cultural and commercial exchanges. They offer a detailed glimpse into the past and tell a story of global interconnectedness through the sea.

 

8 – La cattura di Gheriah
La cattura di Gheriah si riferisce all’evento storico della conquista britannica della fortezza maratha di Gheriah (oggi Vijaydurg), un’importante roccaforte marittima che in precedenza era sotto il controllo dei Siddis e successivamente della Marina Maratha, guidata dal leggendario ammiraglio Kanhoji Angre. Questo evento avvenne nel 1756, durante il periodo di crescente influenza britannica in India. L’evento rimane un episodio chiave nella storia del colonialismo britannico e della resistenza maratha.
Oggi, Vijaydurg è un sito storico che attira visitatori interessati alla sua ricca eredità marittima e architettonica.

English Translation
Capture of Gheriah refers to the historical event of the British capture of the Maratha fortress at Gheriah (now Vijaydurg), a prominent stronghold of the Siddis and later the Maratha Navy, led by the legendary Admiral Kanhoji Angre. This event occurred in 1756 during the period of growing British influence in India. The event remains a key episode in the history of British colonialism and Maratha resistance. Today, Vijaydurg stands as a historical site, attracting visitors interested in its rich maritime and architectural heritage.

 

9 – “Navi mercantili orientali nei mari della Cina”

E’ qui rappresentata una scena tipica dell’epoca d’oro del commercio marittimo globale, incentrata sulle grandi navi mercantili della Compagnia delle Indie Orientali britannica (East Indiamen). Queste opere, siano esse dipinti o descrizioni letterarie, incarnano un momento cruciale della storia economica e culturale, quando il commercio marittimo con la Cina e il resto dell’Asia era al centro dell’espansione imperiale europea.
Le East Indiamen erano simboli del potere commerciale e militare della Compagnia delle Indie Orientali. Navigate attraverso mari pericolosi e lunghi viaggi, queste navi trasportavano merci di lusso come tè, seta, spezie e porcellana, beni che trasformarono la società europea e diedero impulso al capitalismo globale. La loro presenza nei mari della Cina evidenzia l’importanza del commercio con l’Estremo Oriente e il ruolo centrale della Cina come fornitore di beni ambiti.
Rappresentazioni pittoriche come “East Indiamen in the China Seas” spesso uniscono realismo e romanticismo. Da un lato, offrono una descrizione dettagliata e accurata delle navi, delle tecniche di navigazione e degli ambienti marittimi. Dall’altro, enfatizzano il fascino esotico dell’Asia e il senso di avventura legato al commercio globale, idealizzando il ruolo europeo in queste rotte commerciali.
Il fatto che le East Indiamen fossero fortemente armate rifletteva la necessità di difendersi da pirati e rivali, ma anche il desiderio di controllare e monopolizzare il commercio. Questo si intreccia con il più ampio contesto dell’espansionismo coloniale europeo e delle tensioni con le potenze asiatiche.

English Translation

“East Indiamen in the China Seas” is a term that likely refers to a painting or depiction of merchant ships belonging to the British East India Company navigating the waters of the China Seas during the height of maritime trade in the 18th and 19th centuries. These ships, known as East Indiamen, were central to the trade networks connecting Europe, India, and China.

The painting would typically feature large, heavily armed East Indiamen, designed for both cargo transport and defense. These ships carried valuable goods such as tea, porcelain, silk, and spices from China to Europe, passing through perilous routes dominated by pirates and unpredictable weather.
Setting: The China Seas, encompassing the South China Sea and surrounding waters, were crucial trade routes. The backdrop might include coastal landscapes, traditional Chinese junks, or bustling port cities like Canton (modern Guangzhou).

 

10 – “Due vedute di una East Indiaman dell’epoca di Re Guglielmo III”
Si tratta di un dipinto che raffigura due prospettive di una East Indiaman, una nave mercantile risalente alla fine del XVII e all’inizio del XVIII secolo, durante il regno di Re Guglielmo III d’Inghilterra (1689–1702). Queste navi furono fondamentali per l’espansione della Compagnia Britannica delle Indie Orientali e per l’istituzione di rotte commerciali tra l’Europa e l’Asia. Esse erano grandi, versatili e fortemente armate per proteggere i carichi preziosi da pirati e nazioni rivali. Trasportavano merci come spezie, seta, porcellana e tè dall’Asia all’Europa, esportando a loro volta tessuti e altri prodotti manifatturieri dall’Inghilterra.
L’opera mostra la nave da due punti di vista: laterale – che ne evidenzia la lunghezza, la struttura e gli armamenti – e vista dalla poppa, mettendo in risalto gli elementi decorativi tipici del periodo.
Questa doppia prospettiva offre una comprensione completa del design e dell’artigianato della nave.
L’alberatura, le vele e il cordame della nave sono probabilmente raffigurati con grande precisione, mostrando la complessità di questi giganti del mare.

English Translation
“Two Views of an East Indiaman of the Time of King William III”
“Two Views of an East Indiaman of the Time of King William III” refers to a painting of two views of an East Indiaman, a merchant ship dating from the late 17th and early 18th centuries, during the reign of King William III of England (1689–1702). These ships were instrumental in the expansion of the British East India Company and the establishment of trade routes between Europe and Asia. They were large, versatile, and heavily armed to protect valuable cargoes from pirates and rival nations.
They carried goods such as spices, silk, porcelain, and tea from Asia to Europe, in turn exporting textiles and other manufactured goods from England.
The work shows the ship from two perspectives:
a side view – showing its length, structure, and armament.
A stern view – showing the decorative elements typical of the period.
This dual perspective provides a complete understanding of the ship’s design and craftsmanship.
The ship’s masts, sails and rigging are probably depicted with great precision, showing the complexity of these giants of the sea.

 

11 – Claude-Joseph Vernet (1714-1789) – “Naufragio in mari tempestosi”
Vernet realizzò diverse versioni di questo soggetto, raffiguranti scene di naufragi e tempeste marine, molto popolari nel XVIII secolo.
Vernet era noto per la sua capacità di rappresentare la forza della natura e la drammaticità delle tempeste marine con grande realismo. I suoi quadri mostrano onde impetuose, navi in balia degli elementi, fulmini che squarciano il cielo e figure umane in lotta per la sopravvivenza.
Inoltre, prestava molta attenzione alla resa della luce e degli effetti atmosferici, creando atmosfere cupe e suggestive che accentuavano il senso di pericolo e di tragedia.
Molti dei suoi dipinti di marine furono realizzati durante il suo soggiorno in Italia (1753-1762), dove ebbe modo di studiare le coste e i porti del Mediterraneo.

English Translation

11 – Claude-Joseph Vernet (1714-1789) – A Shipwreck in Stormy Seas

Vernet produced several versions of this subject, depicting scenes of shipwrecks and sea storms, which were very popular in the 18th century.

Vernet was known for his ability to represent the force of nature and the drama of sea storms with great realism. His paintings show impetuous waves, ships at the mercy of the elements, lightning striking the sky, and human figures struggling for survival.

Furthermore, he paid close attention to the rendering of light and atmospheric effects, creating dark and evocative atmospheres that accentuated the sense of danger and tragedy.

Many of his marine paintings were made during his stay in Italy (1753-1762), where he had the opportunity to study the coasts and ports of the Mediterranean.

12 – Tempesta con un naufragio, Claude-Joseph Vernet (1714-1789)

Come anzidetto Vernet dipinse numerose versioni di scene di tempeste marine e naufragi. Egli era maestro nel rendere la forza distruttiva della natura. I suoi quadri mostrano mari in tempesta con onde gigantesche che si infrangono su scogliere rocciose, navi in balia degli elementi, alberi maestri spezzati, vele strappate, fulmini che illuminano il cielo scuro e figure umane che lottano disperatamente per la sopravvivenza. L’effetto è di grande realismo e drammaticità, quasi teatrale. Vernet dipinse numerose versioni di scene di tempeste marine e naufragi, spesso con variazioni nel titolo, nella composizione e nei dettagli. Le tempeste di Vernet si inseriscono nel filone del “sublime”, un concetto estetico del XVIII secolo che esaltava la grandezza e la potenza della natura, capace di suscitare nello spettatore sentimenti di stupore, terrore e ammirazione.

English Translation

“Storm with a Shipwreck”, Claude-Joseph Vernet (1714-1789)

As mentioned earlier, Vernet painted numerous versions of marine storm and shipwreck scenes. He was a master at rendering the destructive force of nature. His paintings depict stormy seas with gigantic waves crashing against rocky cliffs, ships at the mercy of the elements, broken masts, torn sails, lightning illuminating the dark sky, and human figures desperately struggling for survival. The effect is one of great realism and drama, almost theatrical. Vernet painted numerous versions of marine storm and shipwreck scenes, often with variations in the title, composition, and details. Vernet’s storms fall within the “Sublime” artistic movement, an 18th-century aesthetic concept that exalted the grandeur and power of nature, capable of arousing feelings of awe, terror, and admiration in the viewer.

13 – “The Battle of Camperdown”, Philip James de Loutherbourg (1740-1812)
è un’importante testimonianza storica di un evento significativo per la Gran Bretagna. Allo stesso tempo, è un’opera d’arte di grande valore, che dimostra la maestria di De Loutherbourg nella pittura di marine e di scene di battaglia.
Il dipinto raffigura la Battaglia di Camperdown, una importante battaglia navale che ebbe luogo l’11 ottobre 1797 al largo della costa olandese, durante le Guerre rivoluzionarie francesi. La flotta britannica, sotto il comando dell’ammiraglio Adam Duncan, ottenne una vittoria decisiva sulla flotta olandese, che all’epoca era alleata con la Francia.
De Loutherbourg cattura l’intensità e la violenza della battaglia con grande realismo. Il dipinto è pieno di azione, con navi che si scontrano, alberi spezzati, fumo di cannoni e uomini in lotta.

English Translation

13 – “The Battle of Camperdown”, Philip James de Loutherbourg (1740-1812)

It is an important historical testimony of a significant event for Great Britain. At the same time, it is a valuable work of art, demonstrating De Loutherbourg’s mastery in marine and battle scene painting.

The painting depicts the Battle of Camperdown, an important naval battle that took place on 11 October 1797 off the Dutch coast, during the French Revolutionary Wars. The British fleet, under the command of Admiral Adam Duncan, achieved a decisive victory over the Dutch fleet, which at that time was allied with France.

De Loutherbourg captures the intensity and violence of the battle with great realism. The painting is full of action, with ships colliding, broken masts, cannon smoke, and men fighting.

14 – Il molo di Calais, William Turner (1803)
E’ un dipinto a olio su tela realizzato da William Turner nel 1803 e rappresenta una delle sue prime opere importanti.
L’opera raffigura il porto di Calais, in Francia, con i pescatori che si preparano a salpare mentre una nave postale inglese è in arrivo e altre imbarcazioni sono sullo sfondo. Il cielo è carico di nuvole e il mare è agitato, creando un’atmosfera dinamica e suggestiva.
La luce gioca un ruolo fondamentale nel creare l’atmosfera generale del dipinto, che è allo stesso tempo dinamica e malinconica.

English Translation

Port of Calais – William Turner (1803)

This is an oil on canvas painting created by William Turner in 1803 and represents one of his first important works.

The work depicts the port of Calais, in France, with fishermen preparing to set sail while an English packet boat is arriving and other boats are in the background. The sky is heavy with clouds and the sea is rough, creating a dynamic and evocative atmosphere.

Light plays a fundamental role in creating the overall atmosphere of the painting, which is both dynamic and melancholic.

15 – “The East India Company’s ‘Streatham’ Boat and the ‘Red Rover’ Opium Clipper” – Autore sconosciuto
E’ un’opera che documenta un periodo storico importante e controverso, legato al commercio dell’oppio tra l’India e la Cina e al ruolo della Compagnia britannica delle Indie orientali.
Il dipinto mostra due navi ancorate nel fiume Hooghly, con lo skyline di Calcutta sullo sfondo. La “Streatham” era una nave della Compagnia britannica delle Indie orientali, mentre la “Red Rover” era uno dei primi e più famosi clipper specificamente progettati per il trasporto di oppio dall’India alla Cina.

English Translation

15 – “The East India Company’s ‘Streatham’ Boat and the ‘Red Rover’ Opium Clipper” – Autore sconosciuto
E’ un’opera che documenta un periodo storico importante e controverso, legato al commercio dell’oppio tra l’India e la Cina e al ruolo della Compagnia britannica delle Indie orientali.
Il dipinto mostra due navi ancorate nel fiume Hooghly, con lo skyline di Calcutta sullo sfondo. La “Streatham” era una nave della Compagnia britannica delle Indie orientali, mentre la “Red Rover” era uno dei primi e più famosi clipper specificamente progettati per il trasporto di oppio dall’India alla Cina.

16 – Blackwall Yard from the Thames, Francis Holman (1729-1784)
È un dipinto importante per la storia della rappresentazione dei cantieri navali britannici.
Il quadro mostra il cantiere navale di Blackwall visto dal Tamigi. Blackwall era una zona a est di Londra, sulla riva del fiume, che ospitava importanti cantieri navali, tra cui quello di John Perry, che divenne particolarmente famoso alla fine del XVIII secolo e successivamente sotto la gestione dei Green.
Esso è datato 1784, lo stesso anno della morte di Holman. Questo lo rende una delle sue ultime opere. Il dipinto offre una veduta panoramica del cantiere, con diverse navi in costruzione o in riparazione, gru, impalcature e altre strutture tipiche di un cantiere navale del XVIII secolo. Si possono notare anche le figure degli operai al lavoro, che animano la scena e ci danno un’idea delle attività che si svolgevano in quel luogo.
“Blackwall Yard from the Thames” è un documento visivo di grande valore per la storia della cantieristica navale britannica. Ci mostra come appariva uno dei cantieri più importanti di Londra in un periodo di grande sviluppo per la marina mercantile e militare britannica.

English Translation

“Blackwall Yard from the Thames”, Francis Holman (1729-1784)

This is an important painting for the history of depictions of British shipyards. The painting shows the Blackwall shipyard as seen from the Thames. Blackwall was an area east of London, on the riverbank, which housed important shipyards, including that of John Perry, which became particularly famous at the end of the 18th century and later under the management of the Greens.

It is dated 1784, the same year as Holman’s death. This makes it one of his last works. The painting offers a panoramic view of the shipyard, with several ships under construction or being repaired, cranes, scaffolding, and other structures typical of an 18th-century shipyard. The figures of workers at work can also be seen, animating the scene and giving us an idea of the activities that took place in that location.

“Blackwall Yard from the Thames” is a visual document of great value for the history of British shipbuilding. It shows us how one of London’s most important shipyards appeared during a period of great development for the British merchant and military navy.

17 – “View of Mr Perry’s Yard, Blackwall”, William Dixon (1798)

Il dipinto mostra il cantiere navale di Mr. Perry a Blackwall, una zona sulla riva del Tamigi a est di Londra, nota per la costruzione di navi per la Royal Navy e per la Compagnia britannica delle Indie orientali. La scena è animata da diverse figure di operai al lavoro e mostra le varie attività che si svolgevano in un cantiere dell’epoca.
“Anche View of Mr Perry’s Yard, Blackwall” è un’importante testimonianza storica della cantieristica navale britannica e del ruolo che Blackwall ebbe in questo settore.

English Translation

“View of Mr Perry’s Yard, Blackwall”, William Dixon (1798)

The painting depicts Mr. Perry’s shipyard at Blackwall, an area on the bank of the River Thames east of London, known for building ships for both the Royal Navy and the British East India Company. The scene is enlivened by several figures of workers at work and shows the various activities that took place in a shipyard of that era. Scaffolding, cranes, the ships’ planking, and other elements can be seen, helping us to understand how a shipyard functioned in the 18th century.

“View of Mr Perry’s Yard, Blackwall” is an important historical testimony to British shipbuilding and the role that Blackwall played in this sector.

18 – East India Company ships at Deptford, c. 1660 – Scuola Inglese del XVII secolo (l’autore specifico è sconosciuto)
è un’opera che offre uno sguardo affascinante sul mondo del commercio marittimo e della cantieristica navale nel XVII secolo, fornendo preziose informazioni sulla Compagnia delle Indie Orientali e sul suo ruolo nella storia britannica.
Il dipinto mostra il cantiere navale della Compagnia a Deptford, un’area sulla riva sud del Tamigi. Si vedono diverse navi ancorate nel fiume, oltre a varie imbarcazioni più piccole. In primo piano uno yacht reale con elaborate decorazioni.
Nel quadro è mostrato il cantiere con un bacino di carenaggio e due scali di alaggio, fornendo una preziosa testimonianza di come erano strutturati questi impianti nel XVII secolo.
La presenza dello yacht reale suggerisce un’occasione speciale, forse una visita reale al cantiere o un evento legato alla Compagnia. Studi recenti hanno identificato questa imbarcazione come l'”Henrietta” del 1679.

English Translation

“East India Company ships at Deptford, c. 1660” – English School, 17th century (the specific artist is unknown)

This work offers a fascinating glimpse into the world of maritime trade and shipbuilding in the 17th century, providing valuable information about the East India Company and its role in British history.

The painting depicts the Company’s shipyard at Deptford, an area on the south bank of the River Thames. Several ships are seen anchored in the river, along with various smaller boats. In the foreground, a royal yacht with elaborate decorations is visible.

The painting showcases the shipyard with a dry dock and two slipways, providing valuable evidence of how these facilities were structured in the 17th century.

The presence of the royal yacht suggests a special occasion, perhaps a royal visit to the shipyard or an event related to the Company. Recent studies have identified this yacht as the “Henrietta” of 1679.

19 – Il ritorno ad Amsterdam della seconda spedizione nelle Indie Orientali il 19 luglio 1599, Andries van Eertvelt (1590-1652) – 1610 ca.
La tela commemora un evento cruciale per la storia del commercio olandese e l’inizio dell’ascesa della Compagnia olandese delle Indie orientali (VOC). Raffigura, infatti, il ritorno trionfale ad Amsterdam della seconda spedizione olandese nelle Indie orientali, avvenuto il 19 luglio 1599. Questa spedizione, guidata da Jacob van Neck, ebbe un enorme successo commerciale, portando ad Amsterdam un ricco carico di spezie.
L’evento segnò una svolta per gli olandesi, dimostrando la fattibilità di una rotta commerciale diretta verso le Indie orientali, senza passare per i portoghesi, che fino ad allora avevano monopolizzato il commercio delle spezie. Il successo fu un fattore determinante per la fondazione della VOC nel 1602, una delle più potenti compagnie commerciali della storia.

English Translation

The Return to Amsterdam of the Second Expedition to the East Indies on 19 July 1599″, Andries van Eertvelt (1590-1652) – c. 1610

This canvas commemorates a crucial event in the history of Dutch trade and the beginning of the rise of the Dutch East India Company (VOC). It depicts the triumphant return to Amsterdam of the second Dutch expedition to the East Indies, which took place on 19 July 1599. This expedition, led by Jacob van Neck, was a huge commercial success, bringing a rich cargo of spices to Amsterdam.

The event marked a turning point for the Dutch, demonstrating the feasibility of a direct trade route to the East Indies, without going through the Portuguese, who until then had monopolized the spice trade. This success was a decisive factor in the founding of the VOC in 1602, one of the most powerful trading companies in history.

20 – A Slave Ship, William Jackson (XVIII-XIX sec.)
Il dipinto raffigura una nave negriera, probabilmente in partenza o in arrivo a Liverpool, uno dei principali porti coinvolti nel commercio degli schiavi.
Le navi partivano da Liverpool cariche di merci da scambiare in Africa con schiavi, che venivano poi trasportati nelle Americhe per essere venduti come forza lavoro.
La scena non mostra direttamente la violenza della tratta, ma evoca la sua natura disumana attraverso la rappresentazione della nave, che diventa simbolo di sofferenza e sfruttamento.
L’artista si concentra sulla rappresentazione realistica della nave, con i suoi dettagli strutturali e le sue attrezzature. L’atmosfera è cupa e opprimente, con un cielo grigio e un mare agitato. Questa atmosfera riflette la tragicità della scena. La nave diventa una prigione galleggiante, un luogo di sofferenza anonima.

English Translation

A Slave Ship, William Jackson (18th-19th century)

The painting depicts a slave ship, probably departing from or arriving at Liverpool, one of the main ports involved in the slave trade.

Ships departed from Liverpool loaded with goods to be exchanged in Africa for slaves, who were then transported to the Americas to be sold as labor.

The scene does not directly show the violence of the trade, but evokes its inhuman nature through the representation of the ship, which becomes a symbol of suffering and exploitation.

The artist focuses on the realistic representation of the ship, with its structural details and equipment. The atmosphere is dark and oppressive, with a gray sky and a rough sea. This atmosphere reflects the tragic nature of the scene. The ship becomes a floating prison, a place of anonymous suffering.

21 – Attacco a Gorèe – 29 Dicembre 1758, Dominic Serres (the Elder)

Il dipinto raffigura l’attacco britannico all’isola di Gorée, al largo delle coste del Senegal, avvenuto il 29 dicembre 1758, durante la Guerra dei Sette Anni (1756-1763). Questa guerra vide contrapporsi Gran Bretagna e Francia per il controllo delle colonie e del commercio globale. Gorée era un importante centro per il commercio degli schiavi, controllato dai francesi. La flotta britannica, sotto il comando del Commodoro Augustus Keppel, attaccò l’isola e riuscì a conquistarla, infliggendo una sconfitta ai francesi e ottenendo il controllo di un importante punto strategico per il commercio atlantico. Le navi britanniche e francesi sono rappresentate con grande dettaglio, mostrando le loro caratteristiche e le manovre durante la battaglia.

English Translation

The painting depicts the British attack on the island of Gorée, off the coast of Senegal, which took place on 29 December 1758, during the Seven Years’ War (1756-1763). This war pitted Great Britain against France for control of colonies and global trade. Gorée was an important center for the slave trade, controlled by the French. The British fleet, under the command of Commodore Augustus Keppel, attacked the island and succeeded in conquering it, inflicting a defeat on the French and gaining control of an important strategic point for Atlantic trade. The British and French ships are depicted in great detail, showing their characteristics and maneuvers during the battle.

 

22 – La cattura di Fort Saint Louis – Martinique, 20 March 1794. William Anderson
Il dipinto di Anderson rappresenta la cattura di Fort Saint Louis, un forte che difendeva Fort Royal (oggi Fort-de-France), il principale centro dell’isola di Martinica. L’attacco avvenne il 20 marzo 1794 e fu un’azione audace guidata dal comandante Faulknor della HMS Zebra. Nonostante il pesante fuoco nemico, Faulknor guidò i suoi uomini all’assalto del forte, riuscendo a conquistarlo. Questo successo spianò la strada alla successiva capitolazione di Fort Royal e alla conquista britannica dell’intera isola. L’artista mostra il forte e il paesaggio circostante con una certa accuratezza, permettendoci di immaginare come appariva il luogo all’epoca.

English Translation

The Capture of Fort Saint Louis, Martinique, 20 March 1794, William Anderson

Anderson’s painting depicts the capture of Fort Saint Louis, a fort that defended Fort Royal (present-day Fort-de-France), the main center of the island of Martinique. The attack took place on March 20, 1794, and was a daring action led by Commander Faulknor of HMS Zebra. Despite heavy enemy fire, Faulknor led his men in the assault on the fort, successfully capturing it. This success paved the way for the subsequent capitulation of Fort Royal and the British conquest of the entire island. The artist portrays the fort and the surrounding landscape with a degree of accuracy, allowing us to imagine what the place looked like at the time.

 

23 –A Small Shipyard on the Thames, di Francis Holman (1760/90 ca.)
Il dipinto mostra un piccolo cantiere navale sulle rive del Tamigi. A differenza dei grandi cantieri navali reali, questo era un cantiere privato che si concentrava sulla costruzione e la riparazione di imbarcazioni costiere e mercantili di dimensioni più contenute.
Nel cantiere si vedono due navi in diverse fasi di costruzione: una in un bacino di carenaggio e l’altra su uno scalo di alaggio, pronta per il varo.
Si mostrano con chiarezza le strutture del cantiere, come le impalcature, le gru e gli attrezzi utilizzati per la costruzione navale.

English Translation

A Small Shipyard on the Thames, by Francis Holman (c. 1760/90)

The painting depicts a small shipyard on the banks of the Thames. Unlike the large royal dockyards, this was a privately owned yard that focused on the construction and repair of smaller coastal and merchant vessels.

In the shipyard, two ships are seen in different stages of construction: one in a dry dock and the other on a slipway, ready for launching.

The shipyard’s structures, such as scaffolding, cranes, and tools used for shipbuilding, are clearly shown.

 

24 – Una baleniera e altre imbarcazioni con una leggera brezza, John Askew 1790 ca.
Il dipinto mostra una baleniera e altre imbarcazioni in una giornata di bonaccia leggera, probabilmente in acque artiche o subartiche, data la presenza di ghiaccio sullo sfondo. La scena non raffigura direttamente la caccia alla balena, ma piuttosto un momento di pausa e di attesa.
La composizione è semplice ma efficace, con la baleniera al centro e le altre imbarcazioni disposte intorno. L’autore presta attenzione ai dettagli delle navi, in particolare alla baleniera, che è rappresentata con accuratezza. Nel XVIII secolo, la caccia alla balena era un’attività economica importante, soprattutto per l’olio di balena, utilizzato per l’illuminazione e altri scopi.
Oggi, la caccia commerciale alle balene è regolamentata dalla IWC (un gruppo di paesi che collaborano per gestire la caccia alle balene ndr), e la maggior parte delle specie di balene è protetta. Tuttavia, la caccia continua in alcuni paesi, e altre minacce, come l’inquinamento, il cambiamento climatico e l’intrappolamento nelle reti da pesca, mettono a rischio le popolazioni di balene.

English Translation

A Whaler and Other Vessels in a Light Breeze”, John Askew, circa 1790

The painting depicts a whaler and other vessels on a day of light breeze, probably in Arctic or subarctic waters, given the presence of ice in the background. The scene does not directly depict whale hunting, but rather a moment of pause and waiting.

The composition is simple but effective, with the whaler in the center and the other vessels arranged around it. The artist pays attention to the details of the ships, particularly the whaler, which is accurately represented. In the 18th century, whaling was an important economic activity, especially for whale oil, used for lighting and other purposes.

Today, commercial whaling is regulated by the IWC (a group of countries that collaborate to manage whaling), and most whale species are protected. However, whaling continues in some countries, and other threats, such as pollution, climate change, and entanglement in fishing nets, endanger whale populations.

24b – Scene di caccia alla Balena e arpione da caccia – Allestimento presso il National Maritime Museum (Greenwich, Londra)

Whale Hunting Scenes and Hunting Harpoon – Exhibition at the National Maritime Museum (Greenwich, London)

 

25 – Veduta di Port Royal, Jamaica. Richard Paton (1717-1791), 1758
Il dipinto mostra una veduta a volo d’uccello di Port Royal, in Giamaica, intorno al 1758. Port Royal era un porto strategico e un importante centro commerciale per la Gran Bretagna nei Caraibi, noto anche per la sua storia legata alla pirateria nel XVII secolo.
Il dipinto fu realizzato in un periodo di grande importanza per la Giamaica, che era una colonia britannica molto redditizia grazie alla produzione di zucchero e al commercio degli schiavi. La Guerra dei Sette Anni (1756-1763) era in corso e i Caraibi erano un teatro di conflitto tra Gran Bretagna e Francia.
Paton adotta una prospettiva aerea per mostrare l’intera area di Port Royal, con il porto, la città e il paesaggio circostante.
Oltre alle navi, sono visibili anche le fortificazioni che proteggevano il porto, tra cui il forte di Morant Bay, costruito proprio nel 1758.

English Translation

View of Port Royal, Jamaica. Richard Paton (1717-1791), 1758

The painting shows a bird’s-eye view of Port Royal, Jamaica, around 1758. Port Royal was a strategic port and an important trading center for Great Britain in the Caribbean, also known for its history linked to piracy in the 17th century.

The painting was made during a period of great importance for Jamaica, which was a very profitable British colony thanks to sugar production and the slave trade. The Seven Years’ War (1756-1763) was ongoing, and the Caribbean was a theater of conflict between Great Britain and France.

Paton adopts an aerial perspective to show the entire Port Royal area, with the port, the town, and the surrounding landscape.

In addition to the ships, the fortifications that protected the port are also visible, including the fort at Morant Bay, built in 1758.

26 – La Mast House e il molo Brunswick a Blackwall. William Daniell (1769-1837), 1803
Il dipinto mostra una veduta a volo d’uccello del Brunswick Dock (conosciuto anche come Brunswick Basin o Perry’s Dock) e parte del cantiere navale di Perry, Wells & Green a Blackwall, guardando il Tamigi verso Woolwich. Blackwall era un’area sulla riva est del Tamigi, a Londra, importante per la costruzione navale, soprattutto per le navi della Compagnia britannica delle Indie orientali.
La Mast House: L’edificio principale rappresentato è la “Mast House”, un edificio alto e caratteristico utilizzato per la conservazione e la lavorazione degli alberi maestri delle navi.
Il Brunswick Dock: Il bacino, costruito tra il 1789 e il 1790, ospita diverse navi, tra cui East Indiamen (navi della Compagnia delle Indie orientali), alcune delle quali solo parzialmente attrezzate.
Il dipinto mostra le diverse attività che si svolgevano nel cantiere, come il movimento del legname con l’ausilio di cavalli e il lavoro degli operai sulle navi e sulle strutture.

English Translation

The Mast House and Brunswick Dock at Blackwall. William Daniell (1769-1837), 1803

The painting shows a bird’s-eye view of Brunswick Dock (also known as Brunswick Basin or Perry’s Dock) and part of the Perry, Wells & Green shipyard at Blackwall, looking down the Thames towards Woolwich. Blackwall was an area on the east bank of the Thames in London, important for shipbuilding, especially for ships of the British East India Company. The Mast House: The main building depicted is the “Mast House,” a tall and distinctive building used for the storage and working of ships’ masts. The Brunswick Dock: The basin, built between 1789 and 1790, houses several ships, including East Indiamen (ships of the East India Company), some of which are only partially rigged. The painting shows the various activities that took place in the shipyard, such as the movement of timber with the aid of horses and the work of laborers on the ships and structures.

27 –  Una nave e una galea naufragate su una costa rocciosa, Matthieu van Plattenberg (1607 – 1660)
E’ un dipinto che rientra nel genere delle tempeste marine, molto popolare nel XVII secolo, soprattutto nella pittura olandese e fiamminga. Queste opere rappresentavano la potenza della natura e la fragilità dell’uomo di fronte alle forze del mare.
L’opera è caratterizzata da una forte drammaticità, resa attraverso la rappresentazione del mare in tempesta, le onde alte, il cielo cupo e le navi in balia delle onde.
Nonostante l’enfasi sull’aspetto drammatico, van Plattenberg presta attenzione ai dettagli delle navi e del paesaggio costiero, cercando di rendere la scena il più realistica possibile.
Spesso in queste scene sono presenti figure umane che lottano per la sopravvivenza, aggiungendo un elemento di pathos alla rappresentazione.

English Translation

A Ship and a Galley Wrecked on a Rocky Coast, Matthieu van Plattenberg (1607-1660)

This painting belongs to the genre of marine storms, which was very popular in the 17th century, especially in Dutch and Flemish painting. These works represented the power of nature and the fragility of man in the face of the forces of the sea. The work is characterized by strong drama, conveyed through the depiction of the stormy sea, high waves, dark sky, and ships at the mercy of the waves. Despite the emphasis on the dramatic aspect, van Plattenberg pays attention to the details of the ships and the coastal landscape, trying to make the scene as realistic as possible.

Often in these scenes, human figures struggling for survival are present, adding an element of pathos to the representation.

28 – La presa dell’Avana (Cuba), 1762, lo sbarco il 7 giugno. Serres Dominic (1722-93)
La Guerra dei Sette Anni fu un conflitto globale che coinvolse le principali potenze europee e le loro colonie tra il 1756 e il 1763. Gran Bretagna e Francia si contendevano il predominio coloniale e commerciale, con importanti teatri di guerra in Europa, Nord America (dove il conflitto è noto come Guerra franco-indiana), India e Caraibi.
Nel 1762, durante le fasi finali della guerra, la Gran Bretagna decise di attaccare L’Avana, all’epoca una delle più importanti città portuali e fortezze spagnole nei Caraibi. La Spagna era entrata in guerra a fianco della Francia. L’Avana era un punto cruciale per il controllo delle rotte commerciali nel Golfo del Messico e per il dominio sui Caraibi. La sua conquista avrebbe inflitto un duro colpo alla Spagna e avrebbe rafforzato la posizione britannica nella regione.
Il 6 giugno 1762, una grande flotta britannica, composta da oltre 50 navi e circa 11.000 uomini tra Royal Navy ed esercito, arrivò al largo delle coste cubane e sbarcò a est dell’Avana il 7 giugno.
L’assedio durò diversi mesi e fu caratterizzato da intensi combattimenti e difficoltà logistiche per entrambe le parti. Gli inglesi dovettero superare le forti difese della città e affrontare le malattie tropicali che decimavano le truppe.
Dopo settimane di assedio e pesanti bombardamenti, le forze britanniche riuscirono a conquistare il forte del Morro, che dominava la città. La capitolazione dell’Avana avvenne il 14 agosto 1762.
La presa dell’Avana fu una grande vittoria per la Gran Bretagna e contribuì alla sua vittoria complessiva nella Guerra dei Sette Anni. Nel Trattato di Parigi del 1763, la Spagna cedette la Florida alla Gran Bretagna in cambio della restituzione dell’Avana.

English Translation

The Capture of Havana (Cuba), 1762, the Landing on June 7. Dominic Serres (1722-93)

The Seven Years’ War was a global conflict involving the major European powers and their colonies between 1756 and 1763. Great Britain and France vied for colonial and commercial dominance, with important theaters of war in Europe, North America (where the conflict is known as the French and Indian War), India, and the Caribbean.

In 1762, during the final stages of the war, Great Britain decided to attack Havana, at that time one of the most important Spanish port cities and fortresses in the Caribbean. Spain had entered the war on the side of France. Havana was a crucial point for controlling trade routes in the Gulf of Mexico and for dominance over the Caribbean. Its conquest would inflict a severe blow to Spain and strengthen the British position in the region. On June 6, 1762, a large British fleet, composed of over 50 ships and approximately 11,000 men from the Royal Navy and the army, arrived off the coast of Cuba and landed east of Havana on June 7.

The siege lasted several months and was characterized by intense fighting and logistical difficulties for both sides. The British had to overcome the city’s strong defenses and face tropical diseases that decimated the troops. After weeks of siege and heavy bombardment, British forces managed to capture the Morro Castle, which dominated the city. The capitulation of Havana took place on August 14, 1762. The capture of Havana was a great victory for Great Britain and contributed to its overall victory in the Seven Years’ War. In the Treaty of Paris of 1763, Spain ceded Florida to Great Britain in exchange for the return of Havana

29 – Destruction of the French squadron of Admiral Leissègues at Santo-Domingo – 6 February 1806. Nicholas Pocock (1740–1821)
La battaglia di Santo Domingo si svolse il 6 febbraio 1806, durante le Guerre Napoleoniche. Una squadra navale britannica, sotto il comando del viceammiraglio Sir John Thomas Duckworth, intercettò e distrusse una squadra francese al comando del contrammiraglio Corentin-Urbain Leissègues al largo della costa di Santo Domingo (l’attuale Repubblica Dominicana).
Pocock raffigura il culmine della battaglia, con le navi francesi sotto il pesante fuoco britannico. Si possono vedere le navi in fiamme, gli alberi spezzati e il fumo della polvere da sparo che avvolge la scena.

English Translation

Destruction of the French squadron of Admiral Leissègues at Santo-Domingo – 6 February 1806. Nicholas Pocock (1740–1821)

The Battle of Santo Domingo took place on February 6, 1806, during the Napoleonic Wars. A British naval squadron, under the command of Vice-Admiral Sir John Thomas Duckworth, intercepted and destroyed a French squadron commanded by Rear-Admiral Corentin-Urbain Leissègues off the coast of Santo Domingo (present-day Dominican Republic).

Pocock depicts the climax of the battle, with the French ships under heavy British fire. Burning ships, broken masts, and gunpowder smoke enveloping the scene can be seen.

30 – La battaglia del Nilo – 1798. George Arnald 1825/27

Il dipinto si concentra sull’esplosione spettacolare della nave ammiraglia francese “L’Orient”, un vascello da 120 cannoni. Questo evento fu un punto di svolta decisivo nella battaglia e un simbolo della vittoria britannica. L’esplosione è resa con grande drammaticità, con fiamme alte, detriti che volano e la luce intensa che illumina la scena notturna.
In primo piano, all’estrema sinistra del quadro, si vede la nave francese “Franklin”, che fu quasi incendiata dai detriti caduti dall'”Orient” in esplosione. Questo dettaglio aggiunge realismo e drammaticità alla scena.
Nonostante l’enfasi sull’esplosione, Arnald presta attenzione ai dettagli delle navi, mostrando le loro forme, le vele e l’armamento.

English Translation

The painting focuses on the spectacular explosion of the French flagship “L’Orient,” a 120-gun ship of the line. This event was a decisive turning point in the battle and a symbol of British victory. The explosion is rendered with great drama, with towering flames, flying debris, and the intense light illuminating the night scene. In the foreground, on the extreme left of the painting, the French ship “Franklin” can be seen, which was almost set on fire by debris falling from the exploding “Orient.” This detail adds realism and drama to the scene. Despite the emphasis on the explosion, Arnald pays attention to the details of the ships, showing their forms, sails, and armament.

31 – Il rogo del `Andrew` nella battaglia di Scheveningen, 1654 di Willem Van De Velde The Elder

Questo dipinto raffigura un episodio della battaglia di Scheveningen, l’ultima battaglia navale della Prima Guerra Anglo-Olandese. Questa guerra fu combattuta per il controllo delle rotte commerciali marittime e vide contrapposte la Repubblica delle Sette Province Unite (Olanda) e il Commonwealth d’Inghilterra.
La battaglia di Scheveningen (10 agosto 1653) fu combattuta al largo della costa di Scheveningen, nei Paesi Bassi. Fu una battaglia molto combattuta e sanguinosa, con pesanti perdite da entrambe le parti.
Il dipinto di van de Velde il Vecchio si concentra su un episodio specifico della battaglia: l’attacco della nave olandese Fortuin (Fortuna) contro la nave inglese Andrew, per mezzo di un brulotto. I brulotti erano navi cariche di materiale infiammabile, utilizzate per incendiare le navi nemiche.
L’Andrew sopravvisse all’attacco del brulotto, ma la battaglia di Scheveningen fu una vittoria tattica olandese, anche se con pesanti perdite per entrambe le parti. La guerra terminò poco dopo con il Trattato di Westminster.

English Translation

This painting depicts an episode from the Battle of Scheveningen, the final naval battle of the First Anglo-Dutch War. This war was fought for control of maritime trade routes and pitted the Republic of the Seven United Netherlands (Holland) against the Commonwealth of England. The Battle of Scheveningen (10 August 1653) was fought off the coast of Scheveningen, in the Netherlands. It was a fiercely contested and bloody battle, with heavy losses on both sides.

Van de Velde the Elder’s painting focuses on a specific episode of the battle: the attack by the Dutch ship Fortuin (Fortune) against the English ship Andrew, by means of a fireship. Fireships were vessels laden with flammable material, used to set enemy ships ablaze. The Andrew survived the fireship attack, but the Battle of Scheveningen was a tactical Dutch victory, albeit with heavy losses for both sides. The war ended shortly thereafter with the Treaty of Westminster.

32 – L’imbarco di Carlo II a Scheveningen. Willem van de Velde il Giovane (1633-1707), 1661 ca.
La tela raffigura l’imbarco di Carlo II a Scheveningen, in Olanda, per il suo ritorno in Inghilterra nel 1660, evento noto come la Restaurazione inglese. Carlo era stato in esilio dopo l’esecuzione di suo padre, Carlo I, e il periodo del Commonwealth sotto Oliver Cromwell. Il suo ritorno segnò la fine del periodo repubblicano e il ripristino della monarchia in Inghilterra.
Il dipinto mostra una scena animata sulla spiaggia di Scheveningen, con una folla di persone radunate per assistere alla partenza di Carlo II. L’atmosfera è festosa, a sottolineare il ritorno del re e la fine di un periodo di instabilità politica. Il re è raffigurato in piedi sul ponte di una nave, circondato dal suo seguito.
Il dipinto è un importante documento storico che testimonia un momento cruciale della storia inglese.

English Translation

The Embarkation of Charles II at Scheveningen. Willem van de Velde the Younger (1633-1707), c. 1661

The canvas depicts the embarkation of Charles II at Scheveningen, in Holland, for his return to England in 1660, an event known as the English Restoration. Charles had been in exile following the execution of his father, Charles I, and the period of the Commonwealth under Oliver Cromwell. His return marked the end of the republican period and the restoration of the monarchy in England. The painting shows a lively scene on the beach of Scheveningen, with a crowd of people gathered to witness Charles II’s departure. The atmosphere is festive, emphasizing the king’s return and the end of a period of political instability. The king is depicted standing on the deck of a ship, surrounded by his entourage. The painting is an important historical document that testifies to a crucial moment in English history.

33 – La battaglia di Barfleur nel 1692. Ludolf Backhuysen (o Van de Velde?)
Si inserisce nella Guerra della Grande Alleanza (conosciuta anche come Guerra della Lega di Augusta o Guerra dei Nove Anni), un conflitto che vide contrapposte la Francia di Luigi XIV a una vasta coalizione europea. Questa guerra fu in parte una lotta per l’egemonia in Europa e sui mari.
Il dipinto raffigura un momento culminante della Battaglia di Barfleur (1692), durante la Guerra della Grande Alleanza. Al centro della scena si vede il Soleil Royal, il maestoso vascello ammiraglio francese, impegnato in un intenso combattimento con navi inglesi e olandesi.
Il Soleil Royal è al centro della composizione, circondato da navi nemiche. Questa posizione centrale sottolinea il suo ruolo chiave nella battaglia e la sua strenua resistenza. Si possono notare i cannoni che sparano e il fumo della polvere da sparo che avvolge le navi.
Le navi olandesi e inglesi: Si riconoscono le navi olandesi grazie alla bandiera tricolore orizzontale (arancione, bianco e blu) e le navi inglesi con la bandiera di San Giorgio (croce rossa su sfondo bianco). La presenza di navi di entrambe le nazioni riflette la coalizione anglo-olandese che si oppose alla Francia durante la battaglia.
Nonostante la concitazione della battaglia, l’artista presta attenzione ai dettagli delle navi, come le vele, l’attrezzatura e l’armamento.

English Translation

The Battle of Barfleur in 1692. Ludolf Backhuysen (or Van de Velde?)

It takes place within the context of the War of the Grand Alliance (also known as the War of the League of Augsburg or the Nine Years’ War), a conflict that pitted France under Louis XIV against a vast European coalition. This war was partly a struggle for hegemony in Europe and on the seas. The painting depicts a culminating moment of the Battle of Barfleur (1692), during the War of the Grand Alliance. At the center of the scene is the Soleil Royal, the majestic French flagship, engaged in intense combat with English and Dutch ships.

The Soleil Royal is at the center of the composition, surrounded by enemy ships. This central position emphasizes its key role in the battle and its strenuous resistance. The cannons firing and the gunpowder smoke enveloping the ships can be seen.The Dutch and English ships: The Dutch ships are recognizable by their horizontal tricolor flag (orange, white, and blue), and the English ships by the St. George’s flag (red cross on a white background). The presence of ships from both nations reflects the Anglo-Dutch coalition that opposed France during the battle. Despite the excitement of the battle, the artist pays attention to the details of the ships, such as the sails, rigging, and armament.

34 – La Presa dell’Avana. Dominic Serres (1722-1793)
Raffigura molto probabilmente una fase dell’assedio o l’entrata della flotta britannica nella baia dell’Avana. Si vedono numerose navi, sia britanniche che spagnole, disposte nella baia. La composizione è ampia e cerca di dare una visione d’insieme dell’evento.
La Guerra dei Sette Anni (1756-1763)vide contrapposte Gran Bretagna e Francia per il dominio coloniale e commerciale. La Spagna entrò in guerra a fianco della Francia nel 1761.
L’Avana era un porto cruciale per la Spagna nei Caraibi e un importante centro per il commercio con le Americhe.
Nel 1762, una grande flotta britannica e forze di terra assediarono e conquistarono L’Avana dopo un assedio di diversi mesi. La capitolazione avvenne il 14 agosto 1762.
La presa dell’Avana fu una significativa vittoria britannica e contribuì alle trattative di pace che portarono al Trattato di Parigi nel 1763. Nel trattato, la Spagna cedette la Florida alla Gran Bretagna in cambio della restituzione dell’Avana.

English Translation

It most likely depicts a phase of the siege or the entry of the British fleet into Havana Bay. Numerous ships, both British and Spanish, are seen positioned in the bay. The composition is broad and attempts to provide an overview of the event. The Seven Years’ War (1756-1763) pitted Great Britain and France against each other for colonial and commercial dominance. Spain entered the war on the side of France in 1761.

Havana was a crucial port for Spain in the Caribbean and an important center for trade with the Americas. In 1762, a large British fleet and land forces besieged and conquered Havana after a siege of several months. The capitulation took place on August 14, 1762. The capture of Havana was a significant British victory and contributed to the peace negotiations that led to the Treaty of Paris in 1763. In the treaty, Spain ceded Florida to Great Britain in exchange for the return of Havana.

35 – Cantieri navali di Plymouth. Nicholas Pocock 1798
Il dipinto offre una prospettiva a volo d’uccello del cantiere navale di Plymouth (Devonport Dockyard), permettendo di apprezzarne l’estensione e la disposizione delle diverse aree. Pocock mostra con notevole precisione la topografia del luogo, con il porto, le banchine, i bacini di carenaggio, gli edifici del cantiere e il paesaggio circostante.
Il dipinto non si limita a una semplice rappresentazione topografica, ma mostra anche le attività che si svolgevano nel cantiere. Si vedono diverse navi in costruzione o in riparazione nei bacini di carenaggio e lungo le banchine, oltre a piccole imbarcazioni che si muovono nel porto. Questo rende la scena vivace e dinamica.
Si possono distinguere diverse tipologie di navi, dai vascelli di linea più grandi alle imbarcazioni più piccole, come i cutter e le scialuppe. Questo riflette la varietà di navi che venivano costruite, riparate e mantenute nel cantiere di Plymouth.

English Translation

The painting provides a bird’s-eye perspective of Plymouth’s dockyard (Devonport Dockyard), revealing its scale and the arrangement of its various sections. With notable accuracy, Pocock depicts the local topography, including the harbor, wharves, dry docks, shipyard structures, and the adjacent landscape. More than a mere topographical depiction, the painting also captures the bustling activity within the yard. Several vessels, either under construction or undergoing repairs, are visible in the dry docks and alongside the quays, while smaller craft ply the harbor waters. This imbues the scene with a sense of vibrancy and dynamism. A range of ship types can be identified, from the larger ships of the line to smaller vessels such as cutters and sloops, reflecting the diverse fleet built, repaired, and maintained at the Plymouth yard.

36 – Varo della HMS Cambridge a Deptford , John Cleveley 

Il dipinto cattura il momento del varo di una nuova nave, la HMS Cambridge. Si può notare la nave che scivola in acqua, probabilmente dopo che i supporti che la tenevano sul cantiere sono stati rimossi. La scena è animata dalla presenza di numerose persone che assistono all’evento, sia a bordo di imbarcazioni che sulla terraferma.
La HMS Royal George alla fonda presso il Deptford Dockyard, è ben visibile e imponente. Questa nave era un vascello di prima classe da 100 cannoni, uno dei più grandi e potenti della Royal Navy del suo tempo. La sua presenza nel dipinto sottolinea l’importanza del Deptford Dockyard come uno dei principali cantieri navali britannici.
Il dipinto offre una buona rappresentazione del Deptford Dockyard, situato sul fiume Tamigi a Londra. Si possono vedere gli edifici del cantiere, le banchine e altre navi ormeggiate.
La Royal George, vascello di prima classe, era una delle navi più grandi e potenti della Royal Navy. Aveva prestato servizio durante la Guerra dei Sette Anni e la Guerra d’indipendenza americana. HMS Cambridge era un vascello di terza classe da 80 cannoni varato a Deptford.

English Translation

Launching of HMS Cambridge at Deptford, John Cleveley

The painting captures the moment of the launch of a new ship, HMS Cambridge. The ship can be seen sliding into the water, probably after the supports that held it on the shipyard have been removed. The scene is animated by the presence of numerous people attending the event, both on board boats and on land.

HMS Royal George, at anchor in Deptford Dockyard, is clearly visible and imposing. This ship was a first-rate 100-gun ship, one of the largest and most powerful of the Royal Navy of its time. Its presence in the painting underlines the importance of Deptford Dockyard as one of the main British shipyards.

The painting offers a good representation of Deptford Dockyard, located on the River Thames in London. The shipyard buildings, the docks, and other moored ships can be seen.

Royal George, a first-rate ship, was one of the largest and most powerful ships of the Royal Navy. It had served during the Seven Years’ War and the American Revolutionary War. HMS Cambridge was a third-rate 80-gun ship launched at Deptford.

 

37 – Ritratto di Peter Pett con la nave “Sovrano dei mari”
Fu una delle navi più grandi e decorate del suo tempo, costruita presso il Woolwich Dockyard e varata nel 1637. Era nota per la sua potenza di fuoco e per le sue elaborate decorazioni. Peter Pett (1610-1672), fu un importante costruttore navale inglese, membro di una famiglia con una lunga tradizione nella costruzione navale. Fu responsabile della costruzione della Sovereign of the Seas e di molte altre navi per la Royal Navy.

English Translation

Portrait of Peter Pett with the ship “Sovereign of the Seas”

It was one of the largest and most decorated ships of its time, built at Woolwich Dockyard and launched in 1637. It was known for its firepower and its elaborate decorations. Peter Pett (1610-1672) was an important English shipbuilder, a member of a family with a long tradition in shipbuilding. He was responsible for the construction of the Sovereign of the Seas and many other ships for the Royal Navy.

38 – Il Royal Prince e altre imbarcazioni alla battaglia dei quattro giorni, 11-14 giugno 1666, Abraham Storck
L’opera raffigura un importante episodio della Seconda Guerra Anglo-Olandese (1665-1667).
La Battaglia dei Quattro Giorni fu uno scontro navale cruciale in quanto fu una delle battaglie navali più lunghe e combattute di tutta l’era della vela. Si svolse nel Canale della Manica, al largo delle coste delle Fiandre e dell’Inghilterra.
La battaglia vide contrapposte le flotte inglese e olandese, entrambe composte da un gran numero di vascelli.
Caratterizzata da continui scontri e manovre tattiche da entrambe le parti, ci furono pesanti perdite da entrambi i lati, con diverse navi affondate o catturate.
La Royal Prince era una delle navi ammiraglie inglesi, comandata dal principe Rupert del Reno. La sua partecipazione alla battaglia fu significativa, e subì danni considerevoli.

English Translation

The Royal Prince and other vessels at the Four Days’ Battle, 11–14 June 1666, by Abraham Storck

The work depicts an important episode of the Second Anglo-Dutch War (1665-1667). The Four Days’ Battle was a crucial naval clash as it was one of the longest and most fought naval battles of the entire age of sail. It took place in the English Channel, off the coasts of Flanders and England.

The battle pitted the English and Dutch fleets against each other, both composed of a large number of vessels. Characterized by continuous clashes and tactical maneuvers by both sides, there were heavy losses on both sides, with several ships sunk or captured. The Royal Prince was one of the English flagship ships, commanded by Prince Rupert of the Rhine. Its participation in the battle was significant, and it suffered considerable damage.

39 – La sconfitta dell’Invincibile Armata spagnola nel 1588. Autore sconosciuto
L’Invincibile Armata fu una flotta di circa 130 navi allestita dal re Filippo II di Spagna con l’obiettivo di invadere l’Inghilterra governata dalla regina Elisabetta I. Le ragioni del conflitto erano molteplici: differenze religiose,
rivalità economica e coloniale, supporto inglese ai ribelli olandesi, attacchi dei corsari inglesi come Francis Drake, alle navi spagnole che trasportavano ricchezze dalle Americhe.
Il piano di Filippo II prevedeva che l’Armata salpasse dalla Spagna, si dirigesse verso le Fiandre e lì imbarcasse le truppe del duca di Parma, per poi invadere l’Inghilterra.
Ma, la flotta spagnola fu intercettata dalla flotta inglese nel Canale della Manica. Gli inglesi, pur essendo inferiori in numero di grandi navi, erano più agili e manovrabili, e utilizzarono con successo la tattica delle navi incendiarie (brulotti) per disperdere la formazione spagnola. Dopo diversi scontri, l’Armata fu costretta a ritirarsi, circumnavigando le isole britanniche. Durante il viaggio di ritorno, molte navi spagnole furono distrutte dalle tempeste nell’Atlantico e al largo delle coste irlandesi.

English Translation

The Invincible Armada was a fleet of about 130 ships assembled by King Philip II of Spain with the aim of invading England ruled by Queen Elizabeth I. The reasons for the conflict were multiple: religious differences, economic and colonial rivalry, English support for the Dutch rebels, attacks by English privateers such as Francis Drake on Spanish ships carrying riches from the Americas. Philip II’s plan was for the Armada to sail from Spain, head towards Flanders and there embark the troops of the Duke of Parma, and then invade England. But, the Spanish fleet was intercepted by the English fleet in the English Channel. The English, despite being inferior in number of large ships, were more agile and maneuverable, and successfully used the tactic of fire ships (fire ships) to disperse the Spanish formation. After several clashes, the Armada was forced to retreat, circumnavigating the British Isles. During the return voyage, many Spanish ships were destroyed by storms in the Atlantic and off the Irish coast.

40 – Navi commerciano in Oriente. Hendrick Cornelisz Vroom, 1614
Il dipinto raffigura diverse navi di diverse nazioni (olandesi, inglesi e spagnole) in una baia, presumibilmente nelle Indie Orientali. Le navi sono impegnate in attività commerciali, come si evince dalla presenza di piccole imbarcazioni che trasportano merci tra le navi e la costa.
Questo dipinto fu realizzato durante la Tregua dei Dodici Anni (1609-1621), un periodo di tregua tra la Spagna e le Province Unite (Paesi Bassi) durante la Guerra degli Ottant’anni. Questo periodo di relativa pace favorì la ripresa dei commerci marittimi e l’espansione delle compagnie commerciali olandesi, come la Compagnia olandese delle Indie orientali (VOC).
La presenza di navi di diverse nazioni che commerciano pacificamente insieme potrebbe essere interpretata come un’allegoria dei benefici della pace e del commercio internazionale.

English Translation

Ships Trading in the East. Hendrick Cornelisz Vroom, 1614

The painting depicts several ships of different nations (Dutch, English, and Spanish) in a bay, presumably in the East Indies. The ships are engaged in commercial activities, as can be seen from the presence of small boats carrying goods between the ships and the coast. This painting was made during the Twelve Years’ Truce (1609-1621), a period of truce between Spain and the United Provinces (Netherlands) during the Eighty Years’ War. This period of relative peace favored the resumption of maritime trade and the expansion of Dutch trading companies, such as the Dutch East India Company (VOC).

The presence of ships from different nations trading peacefully together could be interpreted as an allegory of the benefits of peace and international trade.

41 – Nave inglese in azione contro i corsari. Willem van de Velde il Giovane, 1685
L’opera raffigura una drammatica scena di battaglia navale. Una grande nave inglese, in primo piano, è impegnata in un combattimento con diverse navi. Una nave corsara è mostrata avvolta dalle fiamme, a suggerire un attacco riuscito da parte della nave inglese. La scena è piena di fumo e trasmette l’intensità della battaglia. Le vele delle navi si gonfiano al vento e sono visibili le bandiere, che indicano le appartenenze nazionali.

English Translation

An English Ship in Action with Barbary Pirates

The work depicts a dramatic naval battle scene. A large English ship, in the foreground, is engaged in combat with several ships. A privateer ship is shown engulfed in flames, suggesting a successful attack by the English ship. The scene is full of smoke and conveys the intensity of the battle. The ships’ sails are billowing in the wind, and the flags, indicating national allegiances, are visible.

42 – Nave olandese al largo della costa – Ludolf Backhuysen,1697
Nell’immagine si possono distinguere figure umane a bordo delle imbarcazioni e sulla costa, impegnate in attività legate al mare, come la pesca o il trasporto di merci.
Lo stile del dipinto è coerente con la pittura marina olandese del XVII secolo, con una rappresentazione realistica delle navi e del mare.
Il cielo è nuvoloso, con una tavolozza di grigi e bianchi smorzati. L’atmosfera è calma, ma alquanto malinconica.

English Translation

Dutch Ship off the Coast – Ludolf Backhuysen, 1697

In the image, human figures can be distinguished on board the boats and on the coast, engaged in activities related to the sea, such as fishing or the transport of goods.

The style of the painting is consistent with 17th-century Dutch marine painting, with a realistic representation of the ships and the sea. The sky is cloudy, with a palette of muted grays and whites. The atmosphere is calm, but somewhat melancholic.

43 – Barche olandesi nella bufera (Il tratto di mare di Bridgewater)
Turner è considerato uno dei più grandi pittori paesaggisti britannici di tutti i tempi, un precursore dell’Impressionismo. Il suo stile si caratterizza per l’uso innovativo della luce e del colore, la capacità di rendere l’atmosfera e la potenza della natura, e una pennellata sempre più libera e suggestiva con il progredire della sua carriera. Dipinto nel 1801, fu commissionato dal Duca di Bridgewater per essere esposto nella sua galleria privata a Bridgewater House, accanto a un dipinto di Willem van de Velde il Giovane intitolato “A Rising Gale” (Una tempesta si alza). Questo accostamento era significativo, poiché metteva a confronto la pittura di marine olandese del XVII secolo con la nuova pittura di marine inglese di Turner.
L’opera mostra l’influenza della pittura di marine olandese del XVII secolo, ma Turner introduce elementi nuovi e personali, come l’uso drammatico della luce e del colore con una maggiore enfasi sull’elemento atmosferico.
Nel confronto con l’altro quadro possiamo dire che, mentre Van de Velde si concentrava sulla precisione topografica e la descrizione dettagliata delle navi, Turner si focalizzava sull’effetto emotivo della scena e sulla rappresentazione della forza della natura.

English Translation

Dutch Boats in a Gale (‘The Bridgewater Sea Piece’)

Turner is considered one of the greatest British landscape painters of all time, a precursor of Impressionism. His style is characterized by the innovative use of light and color, the ability to render the atmosphere and the power of nature, and an increasingly free and evocative brushstroke as his career progressed. Painted in 1801, it was commissioned by the Duke of Bridgewater to be exhibited in his private gallery at Bridgewater House, next to a painting by Willem van de Velde the Younger titled “A Rising Gale.” This juxtaposition was significant, as it compared 17th-century Dutch marine painting with Turner’s new English marine painting. The work shows the influence of 17th-century Dutch marine painting, but Turner introduces new and personal elements, such as the dramatic use of light and color with a greater emphasis on the atmospheric element. In comparison with the other painting, we can say that, while Van de Velde focused on topographical precision and the detailed description of ships, Turner focused on the emotional effect of the scene and on the representation of the force of nature.

44 – Un gruppo sceso dalle navi di Sua Maestà Resolution & Discovery che caccia trichechi, Latitudine 71 Nord. John Webber (1751-1793)

Molto probabilmente fu John Webber l’artista che accompagnò Cook nel suo terzo viaggio (1776-1780).
Questo fu l’ultimo e tragico viaggio di Cook, durante il quale cercò il Passaggio a Nord-Ovest e scoprì le Hawaii, dove poi morì.
Latitudine 71 Nord, questa latitudine corrisponde a una zona artica, probabilmente nello Stretto di Bering o vicino alle coste dell’Alaska, dove i trichechi erano (e sono tuttora) presenti.
Durante i lunghi viaggi di esplorazione, gli equipaggi delle navi avevano bisogno di integrare le loro scorte di cibo. La caccia era quindi una pratica comune e necessaria. I trichechi fornivano carne, grasso (utilizzato per l’illuminazione e la cucina) e pelli.
Il dipinto mostra un gruppo di marinai a bordo di due piccole imbarcazioni che cacciano trichechi in un ambiente artico. Si possono vedere i trichechi sulla banchisa di ghiaccio, mentre i marinai, armati di fucili, si avvicinano con le barche.
In lontananza si intravedono le navi Resolution e Discovery, a testimonianza della spedizione.

English Translation

A Party from His Majesty’s Ships Resolution & Discovery Shooting Sea-Horses, Latitude 71 North. John Webber (1751-1793)

John Webber was most likely the artist who accompanied Cook on his third voyage (1776-1780).

This was Cook’s last and tragic voyage, during which he searched for the Northwest Passage and discovered Hawaii, where he later died.

Latitude 71 North corresponds to an Arctic zone, probably in the Bering Strait or near the coasts of Alaska, where walruses were (and still are) present.

During the long voyages of exploration, the ships’ crews needed to supplement their food supplies. Hunting was therefore a common and necessary practice. Walruses provided meat, blubber (used for lighting and cooking), and hides.

The painting shows a group of sailors aboard two small boats hunting walruses in an Arctic environment. The walruses can be seen on the ice floe, while the sailors, armed with rifles, approach in the boats.

In the distance, the ships Resolution and Discovery can be glimpsed, testifying to the expedition.

45 – Erebus’ e ‘Terror’ in Antartide. Carmichael J. Wilson 1847
Le due navi raffigurate dovrebbero essere la ‘Erebus’ e la ‘Terror’, in Antartide durante la spedizione di James Clark Ross.

In questo quadro, rappresentano l’unica presenza umana in un ambiente di aspri picchi, ghiacciai, montagne e rocce frastagliate. Sono ritratte sballottate tra le onde mentre navigano in un passaggio attraverso uno stretto. La nave a destra segnala con delle bandiere all’altra. In primo piano c’è l’interpretazione dell’artista della fauna selvatica che si trova in Antartide. Una balena emette un getto d’acqua in primo piano a sinistra.
Il paesaggio sembra fantastico e la scena è stata romanticizzata, poiché, sebbene l’ambiente sia brullo, non è minaccioso per le navi e gli uomini, e un bagliore dorato appare sulla montagna in lontananza a sinistra. La presenza di uccelli e pesci implica che la natura sia stata interpretata come benigna verso l’uomo e non ostile.

English Translation

Erebus and Terror in Antarctica. Carmichael J. Wilson 1847

The two ships depicted are supposed to be the Erebus and the Terror, in Antarctica during James Clark Ross’s expedition.

In this painting, they represent the only human presence in an environment of harsh peaks, glaciers, mountains, and jagged rocks. They are portrayed tossed among the waves as they navigate a passage through a strait. The ship on the right is signaling with flags to the other. In the foreground is the artist’s interpretation of the wildlife found in Antarctica. A whale spouts water in the foreground to the left.

The landscape seems fantastical, and the scene has been romanticized, since, although the environment is barren, it is not threatening to the ships and men, and a golden glow appears 1 on the mountain in the distance to the left. The presence of birds and fish implies that nature has been interpreted as benign to man and not hostile.  

46 – La fine della spedizione Franklin, W. Thomas Smith
Questo dipinto raffigura le tragiche conseguenze della spedizione artica guidata da Sir John Franklin alla ricerca del Passaggio a Nord-Ovest.
Partita dall’Inghilterra nel 1845, con l’obiettivo di completare la mappatura del Passaggio a Nord-Ovest, si concluse con la scomparsa di tutte le 129 persone a bordo delle navi HMS Erebus e HMS Terror.
La spedizione si diresse verso l’Artico canadese. Dopo aver trascorso l’inverno 1845-46 sull’isola di Beechey, le navi rimasero intrappolate dai ghiacci nello Stretto di Vittoria, vicino all’Isola di Re Guglielmo, nel settembre 1846.

Si presume che la loro morte sia stata determinata dalle seguenti cause:
Le scorte di cibo, previste per tre anni, si esaurirono prima del previsto. Lo scorbuto, causato da carenza di vitamina C, e altre malattie, come la tubercolosi, decimarono l’equipaggio. Si è ipotizzato che le saldature al piombo delle lattine di cibo abbiano causato avvelenamento da piombo tra i membri dell’equipaggio, contribuendo al loro declino fisico e mentale. Prove archeologiche e testimonianze inuit suggeriscono che, in condizioni estreme, alcuni membri dell’equipaggio ricorsero al cannibalismo per sopravvivere.
La scomparsa della spedizione Franklin suscitò grande preoccupazione in Inghilterra e portò a numerose spedizioni di ricerca, intraprese sia dal governo britannico che da privati, tra cui la moglie di Franklin, Lady Jane Franklin, che dedicò gran parte della sua vita alla ricerca del marito e del suo equipaggio.
Solo molti anni dopo furono trovate tracce della spedizione, tra cui resti umani, relitti delle navi e documenti che ricostruirono parzialmente gli eventi. I relitti della Erebus e della Terror sono stati ritrovati rispettivamente nel 2014 e nel 2016.

English Translation

This painting depicts the tragic consequences of the Arctic expedition led by Sir John Franklin in search of the Northwest Passage.

Departing from England in 1845, with the aim of completing the mapping of the Northwest Passage, it ended with the disappearance of all 129 people on board the ships HMS Erebus and HMS Terror. Departing from England in May 1845, the expedition headed towards the Canadian Arctic. After spending the winter of 1845-46 on Beechey Island, the ships became trapped in the ice in the Victoria Strait, near King William Island, in September 1846. It is presumed that their deaths were caused by the following causes: The food supplies, planned for three years, ran out sooner than expected. Scurvy, caused by vitamin C deficiency, and other diseases, such as tuberculosis, decimated the crew. It has been hypothesized that the lead soldering of the food cans caused lead poisoning among the crew members, contributing to their physical and mental decline. Archaeological evidence and Inuit testimonies suggest that, in extreme conditions, some crew members resorted to cannibalism to survive. The disappearance of the Franklin expedition caused great concern in England and led to numerous search expeditions, undertaken both by the British government and by private individuals, including Franklin’s wife, Lady Jane Franklin, who dedicated much of her life to the search for her husband and his crew. Only many years later were traces of the expedition found, including human remains, shipwrecks, and documents that partially reconstructed the events. The wrecks of the Erebus and Terror were found in 2014 and 2016, respectively.

47 – HMS Erebus nel ghiaccio. François Etienne Musin (1820–1888), 1846
Questo dipinto a olio dell’artista marino belga François Etienne Musin (1820–1888) si riferisce all’impresa artica della HMS ‘Erebus’ sotto il comando di Sir John Franklin nel 1845. Per l’ultimo viaggio di Franklin era stata dotata di un motore a vapore e di un’elica a vite ed era accompagnata dalla HMS ‘Terror’. Nel 1848 entrambe le navi rimasero intrappolate nel ghiaccio.

In questo dipinto Musin mostra la nave circondata da iceberg, ma ancora in mare aperto. Un cielo cupo lascia entrare solo un po’ di luce solare sulla scena, creando un effetto scenico nella composizione. In primo piano l’equipaggio della nave è impegnato a spostare piccole imbarcazioni sul ghiaccio.

English Translation

HMS Erebus in the Ice. François Etienne Musin (1820–1888), 1846
This oil painting by the Belgian marine artist François Etienne Musin (1820–1888) refers to HMS ‘Erebus’s’ Arctic venture under the command of Sir John Franklin in 1845. For Franklin’s last journey she had been fitted with a steam engine and a screw propeller and was accompanied by HMS ‘Terror’. In 1848 both vessels were abandoned in the ice.

In this painting Musin shows the vessel surrounded by icebergs, but still in open water. A gloomy sky is only allowing some sunlight unto the scene, causing a stage-like effect in the composition. In the foreground the ship’s crew are busy moving smaller crafts across the ice.

48 – Pericolosa posizione della H.M.S. Terror, Capitano Back, nelle regioni artiche nell’estate del 1837
Il dipinto è attribuito al Primo Luogotenente di quella spedizione, indicato come William Smyth.
La spedizione di George Back aveva lo scopo di esplorare la costa artica nordamericana e di cercare informazioni sulla scomparsa di un’altra spedizione, quella di John Ross (zio di James Clark Ross, l’esploratore antartico), che era alla ricerca del Passaggio a Nord-Ovest.
La Terror, la stessa nave che poi avrebbe partecipato alla tragica spedizione Franklin, era una bombarda, una nave robusta progettata per il bombardamento costiero, ma adatta anche alla navigazione tra i ghiacci.
Durante l’estate del 1837, la Terror rimase intrappolata dai ghiacci nel Foxe Channel, una zona a nord della Baia di Hudson. Fortunatamente, la Terror riuscì a liberarsi dai ghiacci e a tornare in Inghilterra, anche se con danni significativi.
Nel dipinto si possono vedere figure umane sul ghiaccio e a bordo della nave, impegnate a liberare la Terror dalla morsa del ghiaccio.

English Translation

Dangerous Position of H.M.S. Terror, Captain Back, in the Arctic Regions in the Summer of 1837

The painting is attributed to the First Lieutenant of that expedition, indicated as William Smyth. George Back’s expedition aimed to explore the North American Arctic coast and to seek information about the disappearance of another expedition, that of John Ross (uncle of James Clark Ross, the Antarctic explorer), who was searching for the Northwest Passage.

The Terror, the same ship that would later participate in the tragic Franklin expedition, was a bomb vessel, a sturdy ship designed for coastal bombardment, but also suitable for navigating through ice. During the summer of 1837, the Terror became trapped in the ice in the Foxe Channel, an area north of Hudson Bay. Fortunately, the Terror managed to free itself from the ice and return to England, albeit with significant damage.

In the painting, human figures can be seen on the ice and aboard the ship, engaged in freeing the Terror from the grip of the ice.

49 – Vista generale dell’isola di Tahiti con canoe da guerra. William Hodges (1744-1797), 1774 ca.
È un’opera molto importante per la documentazione delle culture del Pacifico nel XVIII secolo.
Hodges fu assunto come artista ufficiale per documentare le scoperte e i luoghi visitati durante il viaggio di Cook a bordo della Resolution.
Il dipinto mostra una veduta di Tahiti, con particolare attenzione alle canoe da guerra tahitiane. Queste canoe erano imbarcazioni complesse e sofisticate, costruite con grande maestria e utilizzate sia per il trasporto che per la guerra.
Hodges le raffigura con grande dettaglio, mostrando la loro forma, le decorazioni elaborate e la presenza di numerosi guerrieri a bordo. Si notano le piattaforme rialzate, le vele e le figure scolpite a prua e a poppa.
Lo sfondo mostra il paesaggio lussureggiante di Tahiti, con montagne verdi, vegetazione tropicale e la costa. Hodges cattura l’atmosfera pacifica e idilliaca dell’isola.
Il dipinto documenta un momento di contatto tra la cultura europea e quella polinesiana.

English Translation

War Canoes of Tahiti. William Hodges (1744-1797), 1774 ca.

It is a very important work for the documentation of Pacific cultures in the 18th century. Hodges was hired as the official artist to document the discoveries and places visited during Cook’s voyage aboard the Resolution. The painting shows a view of Tahiti, with particular attention to Tahitian war canoes. These canoes were complex and sophisticated boats, built with great skill and used both for transport and for war.

Hodges depicts them with great detail, showing their shape, the elaborate decorations, and the presence of numerous warriors on board. The raised platforms, the sails, and the sculpted figures at the bow and stern are noticeable.

The background shows the lush landscape of Tahiti, with green mountains, tropical vegetation, and the coast. Hodges captures the peaceful and idyllic atmosphere of the island. The painting documents a moment of contact between European and Polynesian culture.

50 – Veduta della baia di Matavai, Tahiti. William Hodges (1744-1797), 1776
Questa baia era un luogo di frequente approdo per le navi europee durante le esplorazioni del Pacifico nel XVIII secolo, in particolare per le navi di James Cook. Hodges era il pittore ufficiale del secondo viaggio di James Cook (1772-1775) a bordo della HMS Resolution. Il suo compito era documentare i luoghi, le persone e le scoperte fatte durante la spedizione.
Il dipinto cattura una veduta della baia di Matavai, un’insenatura naturale sulla costa settentrionale di Tahiti. La scena è animata da diverse figure tahitiane in primo piano e da navi europee ancorate nella baia, tra cui molto probabilmente la Resolution e la Adventure (l’altra nave della spedizione di Cook).
In primo piano si vedono tahitiani che svolgono attività quotidiane, come la pesca o la preparazione delle canoe. Questo dettaglio offre uno spaccato della vita locale e del rapporto degli abitanti con il mare. Al centro della scena si apre la baia, con le navi europee ancorate. La loro presenza testimonia l’arrivo degli esploratori e l’incontro tra le due culture. Lo sfondo è dominato dal paesaggio montuoso e lussureggiante di Tahiti.
L’opera documenta un momento storico cruciale: l’incontro tra la cultura europea e quella tahitiana.Il dipinto riflette la visione europea di Tahiti come un “paradiso terrestre”, un luogo idilliaco e incontaminato.

English Translation

View of Matavai Bay, Tahiti. William Hodges (1744-1797), 1776

This bay was a frequent landing place for European ships during Pacific explorations in the 18th century, particularly for James Cook’s ships. Hodges was the official painter of James Cook’s second voyage (1772-1775) aboard HMS Resolution. His task was to document the places, people, and discoveries made during the expedition.

The painting captures a view of Matavai Bay, a natural inlet on the northern coast of Tahiti. The scene is enlivened by several Tahitian figures in the foreground and by European ships anchored in the bay, including most likely the Resolution and the Adventure (the other ship of Cook’s expedition). In the foreground, Tahitians are seen carrying out daily activities, such as fishing or preparing canoes. This detail offers a glimpse into local life and the inhabitants’ relationship with the sea. In the center of the scene, the bay opens up, with the European ships anchored. Their presence testifies to the arrival of the explorers and the encounter between the two cultures. The background is dominated by the mountainous and lush landscape of Tahiti.

The work documents a crucial historical moment: the encounter between European and Tahitian culture. The painting reflects the European vision of Tahiti as an “earthly paradise,” an idyllic and unspoiled place.

51 – Scena di porto meridionale. Nicolaes Pieterszoon Berchem (1620-1683)
Le figure in primo piano sono vestite con abiti che richiamano la moda italiana del tempo. Si notano mercanti, popolani e forse anche qualche personaggio di rango più elevato. La loro presenza vivacizza la scena e aggiunge un elemento narrativo. La nave ormeggiata nel porto è un elemento centrale della composizione. La sua presenza indica l’importanza del commercio e dei viaggi in questo contesto. Lo sfondo mostra un paesaggio collinare con montagne che si stagliano all’orizzonte, tipico dei paesaggi italiani idealizzati da Berchem.
L’atmosfera generale è serena e luminosa, con una luce calda che pervade la scena. Questo contribuisce a creare un’immagine idealizzata e piacevole del porto.

English Translation

A Southern Harbour Scene. Nicolaes Pieterszoon Berchem (1620-1683)

The figures in the foreground are dressed in clothes that recall the Italian fashion of the time. Merchants, commoners, and perhaps even some figures of higher rank can be noted. Their presence enlivens the scene and adds a narrative element. The ship moored in the port is a central element of the composition. Its presence indicates the importance of trade and travel in this context. The background shows a hilly landscape with mountains standing out on the horizon, typical of the Italian landscapes idealized by Berchem.

The general atmosphere is serene and bright, with a warm light pervading the scene. This contributes to creating an idealized and pleasant image of the port.

52 – La barca dei traghetti.  Aelbert Cuyp (Olanda 1620-1695), 1652

Una scena di vita quotidiana lungo un fiume o un corso d’acqua olandese. Una barca adibita al trasporto di persone e merci, un traghetto appunto, è al centro della composizione.
Si possono notare diverse figure a bordo del traghetto e sulla riva, che interagiscono tra loro. La presenza di animali, come cavalli o mucche, è un elemento tipico delle scene di Cuyp.

Aelbert Cuyp è stato uno dei più importanti pittori olandesi del Secolo d’oro (*), specializzato in paesaggi, in particolare quelli che raffigurano la campagna olandese con una luce dorata e un’atmosfera serena.
“La barca dei traghetti” non racconta una storia specifica, ma piuttosto cattura un momento di vita quotidiana nella campagna olandese del XVII secolo. Il dipinto celebra la bellezza della natura e la vita semplice delle persone che la abitano.

(* Il Secolo d’oro è un periodo nella storia dei Paesi Bassi che corrisponde più o meno al XVII secolo, durante il quale il commercio, le scienze e le arti olandesi furono tra le più acclamate in Europa e nel mondo occidentale)

English Translation

The ferry boat. Aelbert Cuyp (Olanda 1620-1695), 1652

The painting depicts a scene of daily life along a Dutch river or waterway. A boat used for transporting people and goods (a ferry) is at the center of the composition.

Several figures can be noted on board the ferry and on the shore, interacting with each other. The presence of animals, such as horses or cows, is a typical element of Cuyp’s scenes. “The Ferry Boat” does not tell a specific story, but rather captures a moment of daily life in the 17th-century Dutch countryside. The painting celebrates the beauty of nature and the simple life of the people who inhabit it. The ferry can be interpreted as a symbol of connection and exchange between the different communities living along the river. Aelbert Cuyp was one of the most important Dutch painters of the Golden Age, specializing in landscapes, particularly those depicting the Dutch countryside with a golden light and a serene atmosphere.

53 -Marina con barca. Van Goyen Jan (1596- 1656), 1641
Pioniere del paesaggio realistico olandese, Van Goyen si distingue per la sua capacità di rappresentare la natura in modo fedele, abbandonando le convenzioni manieriste e aprendo la strada a una nuova concezione del paesaggio.
Il suo stile si caratterizza per l’uso di una tavolozza limitata di colori, principalmente toni di grigio, marrone, verde e giallo, con cui riusciva a rendere magistralmente la luce, l’atmosfera e la profondità spaziale. Questa tecnica è nota come “tonale”.
Il dipinto raffigura una scena marina con una barca a vela in primo piano e altre imbarcazioni che si intravedono in lontananza. Il mare è agitato e il cielo è coperto di nuvole.
La composizione è semplice ma efficace, con una diagonale che guida lo sguardo dello spettatore verso l’orizzonte. La linea dell’orizzonte è bassa, dando grande importanza al cielo.

English Translation

Seascape with Boat. Jan van Goyen (1596-1656), 1641

A pioneer of Dutch realistic landscape painting, Van Goyen distinguished himself by his ability to represent nature faithfully, abandoning Mannerist conventions and paving the way for a new conception of landscape. His style is characterized by the use of a limited palette of colors, mainly tones of gray, brown, green, and yellow, with which he masterfully managed to render light, atmosphere, and spatial depth. This technique is known as “tonal”. The painting depicts a seascape with a sailboat in the foreground and other boats glimpsed in the distance. The sea is rough, and the sky is covered with clouds.

The composition is simple but effective, with a diagonal that guides the viewer’s gaze towards the horizon. The horizon line is low, giving great importance to the sky.

54 – Barche sulla Mosa a Dordrecht. Aelbert Cuyp, 1620
Il dipinto mostra una vivace scena di navigazione sul fiume Mosa, vicino alla città di Dordrecht, città natale di Cuyp. Diverse imbarcazioni di varie dimensioni solcano le acque, con figure a bordo.
In primo piano si trova una grande imbarcazione con diverse persone a bordo, tra cui probabilmente mercanti e passeggeri. Questa barca domina la composizione e attira immediatamente l’attenzione dello spettatore.
Altre imbarcazioni, tra cui alcune più grandi e altre più piccole, si muovono sul fiume. Sullo sfondo si staglia il profilo di Dordrecht, riconoscibile per la presenza della Grote Kerk (Grande Chiesa).
Le bandiere olandesi che sventolano sulle navi indicano l’appartenenza delle imbarcazioni alla Repubblica delle Sette Province Unite (l’Olanda del XVII secolo).
La luce dorata del sole, tipica di Cuyp, illumina la scena, creando un’atmosfera calda e serena. Le nuvole nel cielo aggiungono dinamismo alla composizione.
Il dipinto celebra la prosperità del commercio olandese nel XVII secolo, con il fiume Mosa che funge da importante via di comunicazione e di scambio.

English Translation

Boats on the Maas at Dordrecht. Aelbert Cuyp, 1620

The painting shows a lively scene of navigation on the Maas River, near the city of Dordrecht, Cuyp’s birthplace. Several boats of various sizes sail the waters, with figures on board.

In the foreground is a large boat with several people on board, including probably merchants and passengers. This boat dominates the composition and immediately attracts the viewer’s attention.

Other boats, including some larger and some smaller ones, move on the river. In the background, the profile of Dordrecht stands out, recognizable by the presence of the Grote Kerk (Great Church).

The Dutch flags waving on the ships indicate the belonging of the boats to the Republic of the Seven United Netherlands (17th-century Holland).

The golden light of the sun, typical of Cuyp, illuminates the scene, creating a warm and serene atmosphere. The clouds in the sky add dynamism to the composition.

The painting celebrates the prosperity of Dutch trade in the 17th century, with the Maas River serving as an important communication and exchange route.

55 – La vela verde (Venezia). Paul Signac (1863-1935), 1904
Il dipinto raffigura una scena del porto di Venezia, con particolare attenzione a una barca a vela con la vela verde, appunto. Signac utilizza la tecnica del pointillisme, che consiste nell’applicare sulla tela piccoli punti di colore puro che, accostati tra loro, creano una sensazione di luminosità e vibrazione cromatica nell’occhio dell’osservatore.
Il colore è l’elemento dominante dell’opera. Signac utilizza una vasta gamma di colori puri, accostati con precisione per creare effetti di luce e ombra. Il verde della vela è il punto focale, ma l’intero dipinto è ricco di sfumature e contrasti cromatici.
La composizione è equilibrata e ben strutturata. La barca con la vela verde è posta al centro, ma l’occhio è guidato anche verso gli altri elementi della scena, come gli edifici sullo sfondo e le altre imbarcazioni.
Paul Signac fu uno dei principali esponenti del neo-impressionismo, un movimento artistico che si sviluppò in Francia alla fine del XIX secolo come evoluzione dell’impressionismo. Insieme a Georges Seurat, Signac codificò la tecnica del pointillisme, che divenne una delle caratteristiche distintive del movimento.

English Translation

La voile verte (Venise). Paul Signac (1863-1935), 1904

The painting depicts a scene of the port of Venice, with particular attention to a sailboat with a green sail. Signac uses the technique of Pointillism, which consists of applying small dots of pure color to the canvas which, placed next to each other, create a sensation of luminosity and chromatic vibration in the viewer’s eye.

Color is the dominant element of the work. Signac uses a wide range of pure colors, placed precisely next to each other to create effects of light and shadow. The green of the sail is the focal point, but the entire painting is rich in nuances and chromatic contrasts. The composition is balanced and well-structured. The boat with the green sail is placed in the center, but the eye is also guided towards the other elements of the scene, such as the buildings in the background and the other boats.

Paul Signac was one of the main exponents of Neo-Impressionism, an artistic movement that developed in France at the end of the 19th century as an evolution of Impressionism. Together with Georges Seurat, Signac codified the technique of Pointillism, which became one of the distinctive characteristics of the movement.

56 – Entrata nel porto di La Rochelle. Paul Signac (1863-1935), 1921
Il dipinto raffigura l’ingresso del porto di La Rochelle, una città portuale sulla costa atlantica francese. Signac cattura la vivace attività del porto con una composizione dinamica e un uso magistrale del colore e della luce.
Come in molte opere di Signac, la tecnica del pointillisme è fondamentale. L’immagine è composta da miriadi di piccoli punti di colore puro che, una volta osservati a distanza, si fondono nell’occhio dello spettatore, creando una sensazione di luminosità e vibrazione.
La luce è un elemento cruciale nell’opera. Signac riesce a rendere la luminosità del cielo e i riflessi sull’acqua attraverso l’accostamento di punti di colore chiaro e scuro. La luce sembra vibrare sulla superficie del dipinto, creando un’atmosfera dinamica.
La composizione guida lo sguardo dello spettatore verso il centro del dipinto, dove si trova l’ingresso del porto. Le torri medievali che fiancheggiano l’ingresso del porto sono elementi architettonici distintivi di La Rochelle e sono rese con precisione. Le barche a vela e le altre imbarcazioni aggiungono movimento e vitalità alla scena.

English Translation

Entrance to the Port of La Rochelle. Paul Signac (1863-1935), 1921

The painting depicts the entrance to the port of La Rochelle, a port city on the French Atlantic coast. Signac captures the lively activity of the port with a dynamic composition and a masterful use of color and light.

As in many of Signac’s works, the technique of Pointillism is fundamental. The image is composed of myriads of small dots of pure color which, when observed from a distance, merge in the viewer’s eye, creating a sensation of luminosity and vibration.

Light is a crucial element in the work. Signac manages to render the luminosity of the sky and the reflections on the water through the juxtaposition of light and dark colored dots. The light seems to vibrate on the surface of the painting, creating a dynamic atmosphere.

The composition guides the viewer’s gaze towards the center of the painting, where the entrance to the port is located. The medieval towers that flank the port entrance are distinctive architectural elements of La Rochelle and are rendered with precision. The sailboats and other boats add movement and vitality to the scene.

57 – Il ponte di Argenteuil. Claude Monet (1840–1926), 1874
Monet è considerato uno dei fondatori e il più coerente rappresentante del movimento impressionista, che rivoluzionò la pittura nella seconda metà del XIX secolo.
Monet prediligeva la pittura en plein air (all’aria aperta), per catturare le impressioni dirette della natura e le variazioni della luce e dell’atmosfera.
La sua ricerca artistica si concentrò principalmente sullo studio della luce e del colore, cercando di rendere sulla tela le sensazioni visive immediate.
Monet si trasferì ad Argenteuil nel 1871, dove visse per diversi anni. Questo periodo fu particolarmente prolifico per l’artista, che realizzò numerose opere raffiguranti il paesaggio circostante, tra cui diverse versioni del ponte di Argenteuil.
Il dipinto mostra il ponte stradale di Argenteuil che attraversa la Senna. In primo piano si vedono alcune barche a vela ormeggiate, le cui immagini si riflettono sull’acqua. Sullo sfondo si intravede una casa e la vegetazione lungo le rive del fiume.
L’opera è caratterizzata dalla tipica pennellata impressionista: tocchi di colore rapidi e vibranti, accostati sulla tela per creare effetti di luce e di movimento. I colori sono puri e luminosi, e la luce gioca un ruolo fondamentale nella resa dell’atmosfera.
English Translation

The Bridge at Argenteuil. Claude Monet, 1874

Monet is considered one of the founders and the most consistent representative of the Impressionist movement, which revolutionized painting in the second half of the 19th century. Monet preferred en plein air painting (outdoors), to capture the direct impressions of nature and the variations of light and atmosphere.

His artistic research focused mainly on the study of light and color, trying to render on the canvas the immediate visual sensations. Monet moved to Argenteuil in 1871, where he lived for several years. This period was particularly prolific for the artist, who created numerous works depicting the surrounding landscape, including several versions of the Argenteuil bridge.

The painting shows the road bridge of Argenteuil crossing the Seine. In the foreground, some moored sailboats are visible, whose images are reflected on the water. In the background, a house and the vegetation along the riverbanks can be glimpsed. The work is characterized by the typical Impressionist brushstroke: rapid and vibrant touches of color, placed next to each other on the canvas to create effects of light and movement. The colors are pure and luminous, and light plays a fundamental role in rendering the atmosphere.

58 – Étretat: La spiaggia e la Porte d’Amont. Claude Monet, 1883
Il dipinto mostra la spiaggia di Étretat con la caratteristica scogliera della Falaise d’Amont (dove si trova la Porte d’Amont, un arco naturale nella roccia) sullo sfondo. In primo piano si vedono le barche dei pescatori tirate a secco sulla spiaggia.
L’attenzione di Monet è rivolta principalmente agli elementi naturali: il mare, le scogliere, la spiaggia. Le figure umane sono appena accennate e si fondono con l’ambiente circostante.
Monet dipinse diverse versioni di questo soggetto, variando l’angolazione, la luce e le condizioni atmosferiche. Questo dimostra il suo interesse per lo studio delle variazioni della natura e per la resa delle impressioni visive.

English Translation

Étretat: The Beach and the Porte d’Amont. Claude Monet, 1883

The painting shows the beach of Étretat with the characteristic cliff of the Falaise d’Amont (where the Porte d’Amont, a natural arch in the rock, is located) in the background. In the foreground, the fishing boats pulled ashore on the beach can be seen.

Monet’s attention is mainly focused on the natural elements: the sea, the cliffs, the beach. The human figures are barely hinted at and blend with the surrounding environment.

Monet painted several versions of this subject, varying the angle, the light, and the atmospheric conditions. This demonstrates his interest in studying the variations of nature and in rendering visual impressions.

59 – Le barche, regate ad Argenteuil. Claude Monet, 1874 ca.

Monet visse ad Argenteuil, una cittadina sulle rive della Senna a nord-ovest di Parigi, dal 1871 al 1878. Questo periodo fu estremamente importante per lo sviluppo del suo stile impressionista. Argenteuil, con il suo paesaggio fluviale, le barche a vela e l’atmosfera vivace, offrì a Monet una grande varietà di soggetti da dipingere en plein air (all’aria aperta). Le regate erano un passatempo popolare all’epoca e fornirono a Monet un’ottima opportunità per studiare il movimento dell’acqua, i riflessi della luce e le variazioni atmosferiche.
“Le barche, regate ad Argenteuil” è un’opera fondamentale per comprendere lo sviluppo della pittura impressionista e la poetica di Claude Monet. Il dipinto cattura con maestria la bellezza del paesaggio fluviale di Argenteuil e la vivace atmosfera delle regate, attraverso l’uso innovativo della luce, del colore e della pennellata.

English Translation

Monet lived in Argenteuil, a town on the banks of the Seine northwest of Paris, from 1871 to 1878. This period was extremely important for the development of his Impressionist style. Argenteuil, with its river landscape, sailboats, and lively atmosphere, offered Monet a great variety of subjects to paint en plein air (outdoors). Regattas were a popular pastime at the time and provided Monet with an excellent opportunity to study the movement of water, light reflections, and atmospheric variations. “The Boats, Regatta at Argenteuil” is a fundamental work for understanding the development of Impressionist painting and the poetics of Claude Monet. The painting masterfully captures the beauty of the Argenteuil river landscape and the lively atmosphere of the regattas, through the innovative use of light, color, and brushstrokes.

60 – Bacino di San Marco. Carlo Carrà (1881-1966), 1932

Questo dipinto rappresenta una veduta del famoso bacino di Venezia e rientra nella fase “classicista” o “neoclassica” dell’artista, successiva alla sua esperienza futurista e metafisica.
Il dipinto raffigura una veduta del Bacino di San Marco a Venezia, uno degli scorci più iconici della città. Il bacino è la porzione di laguna antistante Piazza San Marco, delimitata dal Palazzo Ducale, la Biblioteca Marciana e l’isola di San Giorgio Maggiore.
In quest’opera, Carrà adotta uno stile che combina elementi di realismo con una semplificazione delle forme e una monumentalità di stampo classico. Le architetture e le imbarcazioni sono rappresentate con volumi solidi e definiti, quasi come fossero elementi scultorei.
Carrà fu una figura chiave del Futurismo, movimento artistico italiano d’avanguardia del primo Novecento. Dopo la Prima Guerra Mondiale, Carrà si avvicinò alla Metafisica di Giorgio de Chirico, caratterizzata da atmosfere sospese, oggetti decontestualizzati e un senso di mistero.
Negli anni ’20 e ’30, Carrà, come molti altri artisti europei, sentì l’esigenza di un “ritorno all’ordine”, abbandonando le avanguardie e recuperando la tradizione pittorica.

English Translation

Bacino di San Marco. Carlo Carrà (1881-1966), 1932

This painting represents a view of the famous basin of Venice and falls within the artist’s “classicist” or “neoclassical” phase, following his Futurist and Metaphysical experience. The painting depicts a view of the San Marco Basin in Venice, one of the city’s most iconic views. The basin is the portion of the lagoon in front of St. Mark’s Square, bounded by the Doge’s Palace, the Marciana Library, and the island of San Giorgio Maggiore.

In this work, Carrà adopts a style that combines elements of realism with a simplification of forms and a monumentality of classical style. The architectures and boats are represented with solid and defined volumes, almost as if they were sculptural elements. Carrà was a key figure of Futurism, an Italian avant-garde artistic movement of the early twentieth century. After World War I, Carrà approached the Metaphysical art of Giorgio de Chirico, characterized by suspended atmospheres, decontextualized objects, and a sense of mystery. In the 1920s and 1930s, Carrà, like many other European artists, felt the need for a “return to order,” abandoning the avant-gardes and recovering the pictorial tradition.

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