Tutte le chiese di Mesagne raccontate attraverso una fotoguida di Brundarte
1 – Chiesa di Tutti i Santi (Matrice )
Soggetta nel tempo a varie modifiche, l’attuale costruzione fu progettata nel 1650 dal sacerdote mesagnese Francesco Capodieci, dal frate Francesco da Copertino e dal chierico mesagnese Antonio Leugio. E’ una chiesa a croce latina, ad unica navata. Il prospetto è composto da tre ordini architettonici, sormontati da un timpano, che ne fanno una chiesa davvero maestosa.
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2 – Chiesa di Sant’Anna
La Chiesa di Sant’Anna, affiancata dal castello Normanno Svevo in piazza Orsini, è un esempio di architettura barocca. Fu voluta dalla principessa Vittoria Capano per adempiere a un voto fatto a Sant’Anna, che avrebbe interceduto per la guarigione del figlio Carmine. L’architetto e matematico Francesco Capodieci, noto per aver contribuito alla trasformazione di Mesagne in una città barocca, ricevette l’incarico della costruzione. Capodieci progettò anche un’ampia piazza per esaltare la maestosità del tempio, demolendo una parte delle mura cittadine per fare spazio al nuovo edificio.
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3 – Chiesa Santa Maria di Betlem
Edificata alla fine del XVI secolo su un precedente delubro dedicato a S. Maria di Betlem, presenta una facciata articolata su due ordini con decorazioni barocche tipiche della scuola leccese. I due ordini, separati da una marcata trabeazione, sono ornati con motivi come colonne decorate, statue, e un fastigio con angeli e pinnacoli. La facciata si ispira alla chiesa di Santa Croce, richiamando elementi iconografici e scultorei dei frati celestini, con statue di Santi e figure allegoriche. All’interno, l’ampio vano e il presbiterio, ribassato e incorniciato da un arco trionfale, includono altari barocchi e un organo situato sopra la porta maggiore.
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4 – Chiesa della Vergine Santissima Del Carmelo
La Basilica Santuario del Carmine, risalente al 1305 e costruita su un antico santuario ipogeo dedicato a San Michele Arcangelo, è una delle chiese più antiche della città. Nel 1521, l’edificio, ormai deteriorato, fu affidato ai Padri Carmelitani. Insieme all’Università e ai cittadini di Mesagne, i frati chiesero a papa Leone X e a Carlo V, re di Napoli, l’autorizzazione per ampliarla e ristrutturarla. Dopo il permesso sovrano e una bolla papale, la chiesa fu ampliata e vi fu dedicata una cappella alla Madonna del Carmine, con un dipinto realizzato dal pittore Francesco Palvisino di Putignano.
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5 – Chiesa della SS. Annunziata
La chiesa settecentesca, progettata dall’architetto leccese Giuseppe Cino, fu realizzata con il supporto del priore Giovanni Biscosi e dei frati domenicani. La costruzione, iniziata nel 1701, subì ritardi a causa di divergenze sul metodo di copertura, completandosi solo nel 1720 con l’intervento dell’architetto Angelo Guido. Nel 1743, un terremoto danneggiò l’edificio, e l’ingegnere Pasquale Margoleo fu incaricato delle riparazioni, completando la struttura con una volta unica per una chiesa ottagonale. La chiesa, ricca di decorazioni barocche, include un altare maggiore in pietra bianca, un cappellone dedicato a San Tommaso d’Aquino, e opere d’arte attribuite a Giampietro Zullo. Una particolarità è rappresentata dal Portale di Francesco M. Bellotto del 1555, sul muro esterno alle spalle della chiesa. Ivi si trova un antico portale rinascimentale in tufo di carparo, parte dell’originaria e più piccola chiesa dei Domenicani. Il portale è ornato con lesene sottili dai capitelli corinzi e rilievi con decorazioni naturalistiche a forma di candelabro. Al centro, una drammatica rappresentazione della “Veronica” spicca come elemento principale, incorniciata da motivi decorativi.
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6 – Santuario di Mater Domini
Il santuario, costruito tra il 1598 e il 1605 per ospitare l’immagine miracolosa della Vergine col Bambino, sorge in seguito al presunto evento miracoloso del 17 marzo 1598, quando l’affresco medievale avrebbe sudato abbondantemente. Realizzato in stile rinascimentale dai fratelli Evangelio e Michele Profilo, il santuario fu completato con una cupola maiolicata tra il 1688 e il 1740. L’interno, a pianta di croce greca, ospita sull’altare maggiore barocco l’icona mariana, originariamente medievale e ridipinta dopo il 1598 dal pittore Gian Pietro Zullo.
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7 – Chiesa della Madonna dell’Immacolata
La chiesa, accessibile da due porte una sulla facciata principale e l’altra sulla facciata laterale, è a pianta rettangolare con un’unica navata circondata da otto cappelle laterali. La facciata è caratterizzata da due ordini. In alto, si aprono cinque finestre, di cui una tamponata, che danno ampia luce alla navata della chiesa. All’interno sono conservati dipinti di notevole importanza. L’altare maggiore e la zona di pertinenza, sopraelevati rispetto al piano della navata della chiesa sono stati adeguati alle nuove leggi liturgiche. Dal coro si passa in sacrestia e nell’ufficio del parroco. Il campanile a vela e terrazze sono accessibili da scala.
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8 – Chiesa della Madonna di Loreto
La chiesa della Madonna di Loreto fu costruita nel 1615, sostituendo una cappella più antica e preservando l’immagine della Vergine Lauretana. L’edificio subì modifiche, tra cui la chiusura della navata laterale nel 1790 e un rifacimento della facciata nel XIX secolo, che conserva ancora un affresco della Madonna di Loreto nella lunetta. Nel 1852, grazie alla donazione di Antonio Mauro, l’interno fu voltato in muratura. La chiesa ospita numerosi dipinti del XVII e XVIII secolo, opere di fra’ Giacomo di San Vito e fra’ Francesco da Martina, oltre a un prezioso Calvario Ligneo e una Croce Processionale decorata in madreperla.
9 – Chiesa dei Santi Cosma e Damiano
La chiesa dei Santi Cosma e Damiano, costruita tra il XVII e il XVIII secolo, crollò nel 1722 e fu ricostruita lentamente. Ha una pianta esagonale e una facciata con due porte disposte su tre lati. Sull’altare principale si trova una tela del XVII secolo raffigurante i santi Medici, di scuola napoletana, mentre le statue dei santi, realizzate da artisti leccesi, vengono portate in processione a settembre. Due altre tele seicentesche, raffiguranti la Madonna del Carmine e la Madonna Addolorata, sono collocate nelle cappelle del Suffragio e del Crocifisso.
Attualmente la Chiesa di San Cosimo e Damiano è chiusa per lavori di restauro.
10 – Chiesa di Sant’Antonio da Padova
Non si sa con certezza quando la chiesa di Sant’Antonio, ubicata lungo la via per Torre Santa Susanna, sia stata costruita. Cataldo Antonio Mannarino sostenne fosse appartenuta all’antico beneficio della famiglia Russo e ne avessero fatto uso i padri agostiniani che qui avrebbero avviato la costruzione di un loro convento.
La chiesa è a navata unica e si presenta, esternamente, a campo unico, delimitato da paraste con un frontone spezzato. Altri corpi di fabbrica furono aggiunti nel Settecento, probabilmente in seguito ai danni provocati dal terremoto del 20 febbraio 1743. La chiesa è a una sola navata con gli altari laterali del Sacro Cuore e della Madonna del Carmine e le cappelle di San Giuseppe e del Crocifisso. Sull’altare maggiore è il settecentesco dipinto parietale di Sant’Antonio da Padova.
Tutte le tele presenti nella chiesa, sono attribuibili a botteghe locali del XVIII sec. con l’unica eccezione della tela sul soffitto “Estasi di S. Antonio, di Agesilao Flora, anno 1898” (olio su tela applicata su tavola). Ogni anno, il 13 giugno, si tiene una processione con la statua del Santo.
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11 – Chiesa di San Leonardo
La chiesa di San Leonardo, probabilmente costruita nel Seicento su una struttura del XII secolo edificata dall’Ordine Teutonico, presenta una facciata semplice, sormontata da una statua in pietra di San Leonardo. L’interno, arricchito da colonne con capitelli unici e da stucchi decorativi restaurati da Raffaele Murra, è caratterizzato da elementi barocchi e comprende tre altari. Nel Settecento, il soffitto fu sostituito da una volta in muratura, e fu aggiunto un affresco raffigurante il Crocifisso, proveniente dalle prigioni demolite in Piazza Municipio.
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12 – Chiesa di San Lorenzo
La chiesa di San Lorenzo risale probabilmente al periodo paleocristiano (V-VI secolo d.C.) e ha subito vari interventi di ristrutturazione nel corso dei secoli. Originariamente, fu costruita come tempio tardo-romano o proto-bizantino. L’edificio è caratterizzato da una struttura a tre navate, con una navata centrale più ampia, e da una zona presbiteriale triconca (a tre absidi semicircolari) sormontata da una cupoletta. Durante il XVI secolo la copertura originale crollò, venendo sostituita con una volta a botte. La facciata è scomparsa, e le fiancate furono ampliate nel XVII secolo. Il monumento conserva al suo interno resti di affreschi medievali e un’iscrizione votiva in greco. L’altezza della cupola è significativa dal punto di vista simbolico, rappresentando l’unità e la trinità di Dio.
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13 – Madonna della Misericordia
La chiesa della Madonna della Misericordia, costruita nel 1635, si trova lungo una via rurale fuori Mesagne. Secondo una leggenda, il luogo ospitava un tempo una cappella chiamata “Madonna degli ulivi”. Nel 1579, un giovane colpì il dipinto della Madonna, causando una macchia sul volto dell’immagine e paralizzandosi per il gesto sacrilego. Da quel momento, la Madonna fu venerata come “Madonna della Misericordia”. Nonostante i lavori di ampliamento ordinati dall’arcivescovo Bernardino de Figueroa, la chiesa non fu completata fino al 1693, usando materiali della chiesa di S. Maria del Pinto. Parzialmente crollata nel 1868, oggi resta solo la navata centrale. La chiesa conserva uno stemma dei Castriota-Musachi, legato alla tomba di Giovanni Castriota, figlio di Scanderbeg, e un antico stemma della città di Mesagne con un albero di palma e spighe di grano.
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14 – Chiesa del Santissimo Crocifisso
La chiesa del Santissimo Crocifisso, nota anche come chiesa di San Cataldo, si trova vicino al Santuario di Mater Domini ed è stata costruita alla fine del XVII secolo grazie alle offerte dei fedeli. Nel XVIII secolo la Confraternita del Crocifisso ne ampliò la struttura e coprì la volta, mentre la facciata fu realizzata nell’Ottocento, dopo che ivi la confraternita del Crocifisso fu riconosciuta da regio assenso che ne approvò lo statuto (anno 1764). Di particolare rilievo è l’affresco “Ecce Homo” sull’altare maggiore. La chiesa conserva anche le statue della Via Crucis e dell’Addolorata, portate in processione il Venerdì Santo.
15 – Chiesa della Madonna d’Andria
La Chiesa della Madonna d’Andria a Mesagne, costruita intorno al 1657, fu eretta per ospitare un quadro della Madonna donato dal vescovo Lucantonio Resta in segno di gratitudine per la guarigione da una grave malattia. La prima Visita Pastorale avvenne nel 1663, quando si accertò che la chiesa era stata costruita a spese di Ignazio de Luca su terreno della famiglia Marseglia. L’edificio, con una facciata semplice e un interno ad aula unica, ospita un’unica tela raffigurante la Madonna tra due angeli, insieme a Sant’Ignazio di Loyola e San Nicola da Tolentino, con la dedica “Virgini matri andriensi”.
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16 – Chiesa delle Anime
Situata nel cimitero comunale di Mesagne, fu edificata dopo il 1857 come cappella esequiale, in seguito alla costruzione del nuovo cimitero, inaugurato lo stesso anno ma completato successivamente. La facciata semplice presenta un ingresso centrale, paraste agli angoli e un frontone triangolare sormontato da una croce in ferro.
L’edificio è a navata unica, con tre campate separate da paraste e una volta a crociera lunettata. L’altare e l’ambone in pietra calcarea e marmo, aggiunti nel 2000, conservano la statua del Cristo Morto. Le pareti interne sono decorate con pitture murali dell’artista Raffaele Murra, raffiguranti scene del Nuovo Testamento, dove i volti rappresentano defunti locali, e un Cristo Risorto nell’abside. Sulla parete sinistra, una lapide marmorea e formelle in bronzo raffigurano la Via Crucis.
La chiesa è parte del cimitero, costruito secondo l’editto napoleonico del 1804, che vietava le sepolture in chiesa e imponeva cimiteri fuori città con tombe individuali.
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17 – Chiesa di San Giovanni Paolo II
Consacrata il 6 aprile 2017, nasce nella zona periferica della Parrocchia Sant’Antonio in via Torre Santa Susanna a Mesagne. La posa della prima pietra avvenne l’ 1 Novembre 2013 mentre i lavori iniziarono a Gennaio 2014. L’edificio è stato progettato dall’architetto mesagnese M. Tamburrano.
L’esterno della chiesa si caratterizza per la copertura arcuata che conferisce all’edificio l’idea di una chiglia di imbarcazione o di una tenda, come riferimento biblico-evangelico. Il campanile mostra in chiave monumentale le insegne della croce. L’interno si caratterizza per l’ampia aula che termina focalmente con l’area presbiterale, arricchita da una quinta di roccia viva come simbolo del golgota e del Sepolcro di Cristo.
18 – Chiesa della Madonna di Fatima
La Chiesa è stata costruita nel 1962, per volontà dei padri Carmelitani, ed è stata aperta al pubblico la notte di Natale del 1964. È situata in contrada Grutti, su terreno del Capitolo della Collegiata.
La Chiesa si presenta semplice nelle linee, a navata unica, al termine della quale vi è un abside con un altare di marmo. A metà della navata in una rientranza nel muro sono poste le statue in cartapesta dei Santi Medici ed alcune Madonne ex voto.
19 – Chiesa di San Giuseppe Artigiano
La chiesa sorse in luogo di locali che fino a metà del XX secolo avevano ospitato le turbine in ghisa necessarie per la produzione di energia elettrica a vantaggio della città di Mesagne. La zona in cui sorgeva la centrale elettrica era denominata degli “orti” ed era in parte paludosa. Verso la fine degli anni ’50 del sec. XX l’incremento abitativo nella zona determinò l’esigenza di un adeguato luogo di culto; l’allora arciprete don Daniele Cavaliere ottenne dal comune di Mesagne la donazione di una parte dell’hangar che ospitava la centrale da destinare a usi cultuali. Furono i cittadini stessi a porsi all’opera rimuovendo le turbine a olio interrate nel pavimento, poi rifatto come il soffitto. Il sito industriale si trasformava in luogo di culto identificato da un semplice altare e un crocefisso. La chiesa della “Centrale”, intitolata a San Giuseppe Artigiano, patrono dei lavoratori la cui festa ricorreva e ricorre il 1° maggio, fu aperta al culto il 18 marzo 1961.
La facciata è divisa in due ordini: in quello inferiore, un portale centrale con lunetta raffigurante Cristo a braccia aperte, affiancato da dipinti degli apostoli Pietro e Paolo; in quello superiore, una cuspide con rosone in ferro battuto, sormontata da una croce e fiancheggiata da quattro campane. L’interno, ad aula unica, è suddiviso in sei campate con finestre decorate da simboli religiosi. La volta presenta figure angeliche dai colori tenui.
L’abside ospita un moderno altare in pietra e, in un ambiente adiacente, una cappella per l’adorazione del Santissimo Sacramento. La controfacciata include una cantoria decorata con scene della vita di San Giuseppe.
20 – Chiesa della Madonna della Grazia
La Chiesa della Madonna della Grazia è un antico luogo di culto situato nell’omonima contrada, risalente al tardo Medioevo. La sua costruzione, avvenuta intorno al 1486, si deve ad Angelo Pilato, che inglobò una cappella più piccola, probabilmente legata ai monaci basiliani e all’influenza bizantina. Secondo un manoscritto del Cinquecento, è descritta come un “tempio miracoloso,” forse legato a un evento prodigioso che ne avrebbe ispirato la devozione.
L’edificio si caratterizza per una facciata con rosone e un portale sormontato da una lunetta affrescata con l’immagine della Madonna della Grazia. All’interno, segni di trasformazioni includono tracce di affreschi e nicchie bugnate contenenti statue di Santi, mentre l’altare è sormontato da un arco a sesto acuto che apre una volta a botte. La chiesa è anche sede di un pellegrinaggio, celebrato il martedì dopo Pasqua, quando i fedeli si recano in visita per onorare la Madonna della Grazia.
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21 – Chiesa San Pio da Pietrelcina, Mesagne (Br)
Concepita negli anni ’70 per servire i nuovi quartieri che stavano sorgendo in città, solo nel 2000 il rione chiamato Seta, vide nascere su progetto dell’ing. Luigi Giorgino e dell’arch. Franco Cutrì la nuova chiesa. Originariamente intitolata a San Giuseppe Artigiano,nel 2002 venne dedicata a San Pio proclamato Santo ma, solo nel 2010 dedicata ufficialmente a San Pio da Pietrelcina, con comunicazione ai fedeli nel giorno dell’anniversario della sua morte.
La struttura moderna e funzionale ha l’interno semicircolare, con altare centrale in pietra di Trani e decorazioni bronzee dello scultore Carmelo Conte.
La chiesa ospita reliquie di San Pio e opere d’arte sacra, come il mosaico pavimentale dedicato al Giubileo del 2000 e una cappella feriale con simboli eucaristici.